In esclusiva per Giulemanidallajuve, Paolo Dondarini risponde alle domande della nostra redazione.
Può farci un bilancio della sua “disavventura” in calciopoli? Non bastano certo poche righe per spiegare cosa ha significato per me e la mia famiglia quest’amara vicenda. Senza dubbio posso dire che, nonostante la mia assoluzione, il bilancio è “in rosso”.
Come ha vissuto, nel periodo in cui risultava imputato, le accuse che le venivano mosse anche dai semplici tifosi condizionati dalle notizie fatte trapelare dalla stampa ad arte? E’ stato un periodo di sofferenza molto lungo che va da maggio del 2006 a dicembre 2012 durante il quale solo la mia famiglia ed i veri amici tra cui l’Avvocato Bordoni mi hanno dato la forza di resistere, fino al raggiungimento dell’assoluzione dello scorso dicembre. Inoltre le porte che ti vengono chiuse in faccia, specie dalle istituzioni, ti fanno comprendere meglio l’andamento del mondo e, purtroppo, patire molti “mal di pancia”.
Sente di aver ottenuto giustizia? La mia assoluzione era doverosa e da sola non basta. Riterrò di aver ottenuto giustizia quando tutti quelli che volutamente mi hanno fatto del male saranno ritenuti responsabili ed io sarò risarcito di quanto subito. Poiché nessuno mi potrà restituire il maltolto - in termine di carriera, soddisfazioni professionali, emozioni e popolarità- l’unico risarcimento che potrò avere sarà sotto il profilo economico. Per me ormai è tardi e non si torna indietro, per cui tutto quello che farò sarà funzionale ai miei figli.
Dopo la denuncia ai danni di Narducci e del suo libro, intende rivalersi su altri per ottenere un risarcimento degli eventuali danni subiti? Sono tanti nel mirino e vi garantisco che non ho fatto e non farò sconti a nessuno. Per quanto riguarda il libro di Narducci devolverò l’eventuale risarcimento in beneficenza. In questa vicenda mi interessa evidenziare il comportamento di chi ha condotto le indagini sostenendo l’accusa anche di persone certamente innocenti con prove sulle quali ho avuto più di qualcosa da dire…
Per il capo di imputazione che riguardava la partita Chievo Fiorentina lei è stato condannato in primo grado dalla giustizia sportiva, assolto in secondo, di nuovo condannato in primo grado nel processo cosiddetto breve e poi ancora assolto. A parte un giudizio su questo valzer di decisioni, cosa pensa della prima sentenza De Gregorio, nella quale si fa menzione di un gol annullato al Chievo, in realtà mai segnato poiché si trattò di un rigore negato? Questa vicenda, dalle sentenze altalenanti, è la dimostrazione di come quando si amministra la giustizia senza dar spazio alle dovute garanzie dell’imputato si può arrivare ad errate conclusioni, mentre quando il diritto è applicato si raggiunge la verità. Se nel processo sportivo ciò è potuto accadere per le caratteristiche del procedimento stesso (velocità, onere della prove invertito, non garanzia dell’imputato, pressione mediatica), ciò è inammissibile accada in un Tribunale ordinario dove il principio del giusto processo deve essere garantito. Anche su questo si basano alcune mie istanze.
Le nuove intercettazioni hanno smontato diversi capi d’imputazione per frodi sportive contestate in primo grado, tanto da portare a molte assoluzioni, senza comunque mettere in discussione l’esistenza dell’associazione. Quale è la sua idea? Il lavoro di Nicola Penta è stato premiato. La mia idea è quella di un castello di carte già abbondantemente crollato e pronto a cadere completamente al primo respiro; bisognerà vedere se chi di dovere avrà il coraggio e la forza di emettere un ulteriore gemito.
Grazie a un suo esposto la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sull’inchiesta di calciopoli. Che cosa pensa della sparizione del video che avrebbe dovuto svelare i misteri su come si taroccavano i sorteggi e che invece ha sollevato dubbi su un presunto taroccamento avvenuto da parte di chi ha condotto le indagini? Penso sia importante che il mio esposto abbia finalmente destato l’interesse dei PP.MM. che hanno già iscritto a registro persona/e indagate per questo. Non poteva essere diversamente, stante che il mio esposto propone fatti inconfutabili, opportunamente documentati, e non mere sensazioni. Spetta ovviamente alla Magistratura individuare e punire i responsabili di qualcosa di penalmente rilevante che certamente è accaduto; io sono pronto e concentrato a vigilare affinchè ciò accada.
Che cosa pensa della conclusione alla quale sono arrivati i processi di calciopoli, secondo i quali la cupola operava per favorire l’elezione di Carraro e Galliani? Non è strano che non siano stati colpiti gravemente dalle sentenze? Accadeva a loro insaputa? L’assoluzione di Carraro (Galliani non è mai stato neppure indagato) già in sede di udienza preliminare non mi sorprende affatto. Senza entrare nel merito della questione elettorale federale, ciò che mi ha sorpreso dell’esito dell’Appello del rito abbreviato è stata la non assoluzione di Giraudo.
Nel 2005 lei fu promosso arbitro internazionale. Ritiene che la sua carriera sia stata ostacolata da calciopoli? Può raccontarci come andò l’episodio che nel 2008 la vide inizialmente ricusato per la designazione nella partita di Coppa Nazionale Bulgara tra Levski Sofia e Litex Loveč? Sulla prima domanda lascio a voi trarre le conclusioni. Sulla seconda, invece, si dimostra come i media siano capaci di distorcere una notizia in maniera compatta: venni designato dalla F.I.G.C., su invito della Federazione Bulgara, a dirigere la gara in questione. L’estate precedente avevo diretto la gara di Coppa Uefa, tra KS Besa (squadra albanese) ed il Litex Lovec, che finì sotto inchiesta della UEFA per un flusso anomalo di scommesse su un risultato in realtà poi non verificatosi sul campo. Quando il Presidente del Levski apprese che l’arbitro di quella gara, pur se estraneo anche solo all’inchiesta della UEFA, sarebbe stato lo stesso della finale della Coppa di Bulgaria affermò che “non era possibile mandare lo stesso arbitro di quella gara che rappresentava un siffatto scandalo”. Se lo scandalo, che aveva coinvolto il Letex Lovec, in Italia era sconosciuto ai più aveva avuto, altresì, gran risalto nel loro Paese. La notizia che, però, venne offerta dai media italiani riportava la dichiarazione “reinterpretata” del Presidente secondo il quale “non era possibile mandare lo stesso arbitro coinvolto nello scandalo di calciopoli”. Quindi lo scandalo Litex/scommesse è diventato, in Italia, lo scandalo Dondarini/Calciopoli. Ho dovuto sopportare, in silenzio, anche questo. Andai comunque a dirigere quell’incontro, che terminò ai calci di rigore, e ricevetti i complimenti di entrambe le società e della Federazione Bulgara.
Crede che i tesserati siano realmente tutelati da una federazione che alla bisogna si rifugia nella dichiarazione di incompetenza? Personalmente devo dire che nei miei confronti la F.I.G.C. si è sempre comportata con rispetto. L’unica cosa che non ho compreso è stato il cambiamento di rotta dell’Avvocato Milella che, quale legale della Federazione, aveva chiesto in primo grado a Napoli la mia assoluzione salvo poi in secondo grado presentare richiesta opposta, visti i due risultati meglio così… Lo stesso non posso purtroppo dire dei vertici dell’AI.A., guidati dal Presidente Nicchi, che dopo la condanna in primo grado e dopo aver sollecitato ed ottenuto le mie dimissioni dall’incarico dirigenziale affidatomi mi hanno dapprima lasciato solo, “facendosi di nebbia”, perseguendomi, poi, in tutti i modi possibili. Dopo l’assoluzione hanno taciuto su tutti i fronti, senza nemmeno dar risalto alla positiva notizia nel loro sito istituzionale. Per tutto ciò ho deciso lo scorso 1 gennaio di dimettermi.
Quale è, a suo avviso l’arbitro italiano che ha raccolto l’eredità di Collina? Il nuovo n. 1? Il Collina arbitro non ha eredi in quando personaggio irraggiungibile alla stregua di Concetto Lo Bello. Oggi i migliori per me sono Rizzoli e Rocchi, anche se tra loro molto diversi.
Un arbitro partecipa sul campo alle competizioni sportive e ha modo di valutare direttamente il valore di una compagine. Ritiene che la Juventus coinvolta in calciopoli fosse la squadra più forte in quel momento? Solo un incapace o incompetente potrebbe avere una opinione diversa!
Che opinione si è formato circa il fatto che la stampa attribuisce sempre grande spazio agli errori arbitrali a vantaggio della Juve, minimizzando quelli contro o pro le altre squadre? Senza voler pensare ad un disegno preordinato, la Juve è antipatica in quanto squadra che vince, che ha vinto e che credo vincerà più di tutti. Per cui dovrete abituarvi a ciò, credo con piacere dal vostro punto di vista.
Ha ancora fiducia nei valori dello sport? Assolutamente si. I valori ispiratori esistono, a volte mancano coloro che li rispettano.
C'è una decisione arbitrale della quale va fiero così come un calciatore può andar fiero di un gol importante? Tutte, sia giuste sia sbagliate, perché ognuna assunta con convinzione ed in piena coscienza.
Una decisione che invece non riprenderebbe? Nessuna, per lo stesso motivo.
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