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Attualità di E. LOFFREDO del 24/03/2013 09:51:04
Fuori la politica dallo sport

 

Lo ammetto, il titolo è presuntuoso. Invero, per alcuni aspetti, la politica ha il dovere di occuparsi dello sport: su tutto l'accesso alla pratica sportiva da parte delle nuove generazioni e provvedimenti per l'impiantistica (che non significa “legge sugli stadi” per agevolare le speculazioni edilizie delle società di serie A). Più che la politica sono i politici tifosi ultra' a dover star lontani dallo sport. Dal calcio in particolare.

Apprendiamo quindi con soddisfazione la decisione del CONI di non rinnovare la tessera nazionale di cui godevano i parlamentari italiani. La tessera permetteva ai nostri politici di entrare aggratisse per assistere a tutte le manifestazioni sportive svolgentesi sul territorio nazionale. Ora Giovanni Malagò ha detto basta e, anche costretto dalla ribellione per i privilegi che molto forte si è espressa nel Paese, ha deciso di non rinnovare questi lasciapassare ai neoeletti parlamentari italiani. Che dire? Bene, bravo, bis!

Il “bis” sta per: fuori la politica e il tifo anche dalle stanze della (in)giustizia sportiva. Non dimentichiamo infatti un certo attivismo in tal senso di chi nel 2006 era titolare del Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, così come non dimentichiamo il sempre vivo “comune sentire popolare” che ispira in una certa direzione (sempre quella) le decisioni delle corti della federcalcio. E già che ci siamo, verifichiamo anche l'esercizio dell'accusa da parte di qualche superprocuratore federale stranamente mite nelle richieste riguardanti la squadra della sua città d'origine (della quale forse è tifoso). La verifica si proietti nel passato, si dia uno sguardo attento ai processi dell'estate del 2006, si compia un atto di coraggio! Non sarà mai troppo tardi, la verità non va in prescrizione.

Nella speranzosa attesa che ci siano le tanto agognate riforme (va di moda dire così), ben venga la decisione di lasciare la politica fuori dai tornelli, sarà evitato agli sportivi italiani la vista di un La Russa qualsiasi che per ragioni elettorali sventola sciarpe intrise di odio da schieramento.

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