Commento alla trasmissione “Un giorno in pretura”, andata in onda l' 08/06/2013. Parte IV“Fino al 1998 ero uno degli allenatori migliori d’Europa”. Si allarga Zeman nell’aula 216 e come accade a chi si loda, finisce che si imbroda.
Prima di tutto recuperiamo un altro frammento della deposizione di Gazzoni Frascara, che lo avrebbe voluto ad allenare il Bologna, ma essendo a conoscenza della ruggine esistente tra l’allenatore boemo e la Juventus a causa delle sue dichiarazioni sul doping, chiese a Giraudo un parere e questi gli fece capire di considerare se fosse o no il caso.
Uno scambio di vedute senza minacce e senza insulti. Opinioni. Come quella secondo la quale Zeman afferma che “pensa” che anche quando fu chiamato ad allenare il Lecce il dirigente Moroni fu redarguito da Giraudo.
Questa deposizione molto emblematica di calciopoli è forse la più nota del processo di Napoli, poiché ha fatto il giro del web suscitando un’irrefrenabile ilarità frammista a una rabbia profonda per la
qualità morale e intellettuale degli accusatori di calciopoli, ai quali inspiegabilmente è stata concessa la fiducia degli inquirenti. Si avverte una sorta di incredulità di fronte a un’esibizione “drammatica” che se non è stata dettata da una protervia fatta di ostinata superbia e irriducibile arroganza, non può che essere derivata da una coscienza di sé talmente ipertrofica da sfiorare il patologico e il ridicolo.
Nel momento in cui le difese hanno un moto di rivolta contro la sfrontatezza insolente del boemo e la stessa Teresa Casoria sembra bonariamente deriderlo, Zeman ha un sorriso equivoco, di chi sta prendendo in giro tutti. Come invece Nucini voleva far credere di Moggi e Giraudo.
Così afferma senza tema di essere facilmente sbugiardato che Moggi lo aveva voluto al Napoli per il gusto di umiliarlo facendolo successivamente esonerare. A nulla vale che la difesa gli renda noto di aver conseguito 2 miseri punti in 6 partite. A niente serve l’elenco lunghissimo dei suoi esoneri, poiché li attribuisce al sistema, anche quelli subiti all’estero, e ne riconosce solo uno, quello ottenuto dalla Lazio.
Sarà lo stesso Moggi a fare la conta dei suoi fallimenti, dopo aver messo in rilievo l’ingente somma percepita da Zeman in qualità di allenatore del Napoli e sottolineando che spesso una squadra ha trovato la vittoria proprio dopo il suo allontanamento.
Zeman ha querelato Moggi per queste dichiarazioni, per aver affermato che viene esonerato continuamente perché semplicemente
“non sa allenare”. Moggi ha vinto nello scorso novembre almeno questa causa.
Zeman è stato esonerato a febbraio dalla Roma.
L’apoteosi della sua apparizione a Napoli è la risposta alla domanda della difesa di Moggi:
“Lei quanti trofei ha vinto nella sua carriera?”. Solita risata beffarda e risposta altrettanto sarcastica e irriverente, per quanto tristemente vera: “Zeru tituli”.
Calciopoli è decisamente, irrimediabilmente una farsa. Commenta l'articolo sul nostro forum! Articoli correlati‘Un giorno in pretura’. Calciopoli reloading… Parte ISistema Moggi o caccia all’uomo? Parte II. Dal CinLacunosa la ricostruzione di Nucini. Parte III