Pubblicata sul web una petizione popolare promossa dal Comitato “Per non dimenticare Heysel” di Reggio Emilia e dal sito museo www.saladellamemoriaheysel.it, firmata anche da alcuni familiari delle vittime dello stadio Heysel. Un appello accorato al Borgomastro di Bruxelles ed alle autorità parlamentari italiane ed europee a tutelare dalle ruspe la meridiana e le targhe in memoria dei caduti del 29/5/1985. E’, infatti, prossimo l’abbattimento del “Re Badouin”, già ricostruzione dell’ex famigerato Heysel, in favore della messa in opera d’un nuovo impianto, in vista della candidatura del Belgio agli Europei di calcio del 2020. «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre» è scritto nel vangelo. Un aforisma tutt’altro che sibillino e che descrive perfettamente il mio stato d’animo e di quanti, nonostante i 28 anni trascorsi in un lungo oblio mediatico che li ha accompagnati per buona parte, non saranno mai disposti a dimenticare quei 39 cittadini europei periti tragicamente in quel maledetto stadio di tufo, per non dire altro...
In un pomeriggio infausto, alla fine di maggio del 1985, lo spicchio di curva dagli spalti sbrecciolati, in un impianto idoneo ad ospitare non la finale di Coppa dei Campioni, ma piuttosto una sfida fra scapoli ed ammogliati, si trasformava in pochi giri di orologio in un’efferata arena.
La follia omicida di una parte della tifoseria inglese, in maggioranza costituita da tifosi del Liverpool, il presappochismo mercantile della U.e.f.a. nella destinazione e distribuzione dei biglietti di quel settore e l’incapacità, condita da menefreghismo assoluto, nell’organizzazione della sicurezza degli spettatori da parte delle autorità Belghe e della polizia locale, confezionavano nel bel mezzo della Europa “civile” il frutto avvelenato di una barbarie senza precedenti nel calcio.
In diretta davanti alle telecamere di mezzo mondo, iene e sciacalli in abiti borghesi inseguivano e colpivano, a caccia di “bianconero”, tutti, anche gli anziani, le donne e i bambini, indifesi. 39 di loro si addormentarono per sempre, alcuni abbracciati, soffocati nella ressa di chi cercava un riparo, fra le spire di una morte assurda e terrificante.
29 maggio 1985, nel ventunesimo secolo, il colosseo non stava più a Roma, ma a Bruxelles. E’ bene ricordarla e scriverla per intero la verità, senza ipocrisia e paura, se si vuole il perdono… Noi non dimentichiamo…
Cosa è mai restato dopo tutto questo tempo a Bruxelles per celebrare il ricordo di quel sangue innocente estorto dalla sorte crudele di un evento inaudito? Poco più di niente, ma quanto basta, a chi non ha ancora smesso di piangerli ed a non far capire agli ignari in modo evidente per cosa…
A memoria della strage restano una meridiana con trentanove fasci di luce e due targhe, fuori e dentro lo stadio completamente ricostruito, ma condannato dalla storia a tormentarsi come la strega di Biancaneve davanti allo specchio delle brame... Soltanto che il dolore dei familiari dei caduti, dei feriti nel corpo e nello spirito sopravvissuti e la memoria dignitosa di 39 esseri umani non sono una favola e la disperazione non si assoggetti mai ad una facilona pedagogia.
Potranno scavare quanta terra vorranno, innalzare l’impianto più avveniristico del mondo, ma tutto quel sangue non verrà mai via… E casomai qualcuno in cattiva fede, volesse ucciderli ancora per una volta, cancellandone scientemente le ultime due o tre reliquie del martirio, questa volta dovrà vedersela con un popolo…
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Petizione Ufficiale