Tempo di mercato nel mondo del calcio, quel periodo particolare dell'anno dove
non si gioca e ci si illude (o ci si illudeva) di collezionare questa o quella figurina.
Fino a qualche anno fa, questo era il periodo meno curato in assoluto da parte del mondo Gobbo: d'estate i vincitori si riposano dalle fatiche e così toccava agli "interisti chiacchieroni" sognare sotto l'ombrellone. Poi, per citare Donnie Brasco, che te lo dico a fare?
Facciamo il punto in casa Juve.
Squadra affidata a Ferrara: pro e contro del Mister. Pro: Ciro è assolutamente un autentico bianconero, fresco di campo, stimato dallo spogliatoio ed è certamente in grado di governare da par suo Camo, Alex e David (sottintendendo naturalmente che il sottoscritto piuttosto che David si vende la mamma).
Mi pare altresì importante la volontà di partire con un nuovo corso tattico e con un nuovo modulo: scelta che definirei intelligente. Abbiamo bisogno di giocare in modo da esaltare quel ragazzo che a 17 anni aveva sulle spalle il 10 del Santos, lo stesso di Pelè. E i moduli si adattano agli uomini, mai il contrario.
Contro: sinceramente, al momento non ne vedo. La stessa scarsa esperienza su una panchina, la vedo colmabile e negli ultimi 2/3 anni era già di fatto un allenatore. A voler essere cattivi, forse lo si potrebbe accusare di un filo di aziendalismo. Ma in fondo, quanto ad aziendalismo, passare dal cantante a Ciro è come passare da Margherita Hack a Monica Bellucci: non c'è proprio contatto!
Rosa. Gira che ti rigira, i nostri adorati (!?) smiles hanno buttato 3 anni e oltre 150 mln di euro dei piccoli azionisti e fatto vestire la casacca bianconera a onesti mestieranti, che in altri tempi la juve non l'avrebbero vista neanche in tv. Ma non scopro niente di nuovo, in tal senso, quindi andiamo oltre.
Servono Urgentemente:
1 esterno basso
1 esterno alto
1 regista (ma va?)
varie ed eventuali, da valutare nello sviluppo di offerte e controfferte del buon Pino Insegno, pardon, Alessio Secco.
Sulla fascia sinistra, il valzer di nomi è oggettivamente da Inter dei tempi d'oro: da Pistone a Gilberto, da Centofanti a Brechet... fate voi!
Noi offriamo:
Molinaro, sulle cui condizioni di recupero c'è un'omertà degna delle migliori opere di Mario Puzo;
Grosso, trentaduenne legnoso, stanco finito, che cerca l'ultimo contratto decente costruito sul miracolo di 3-dicasi-3 partite buone in tutta una carriera... tutte nell'arco di un mese: prima e dopo, francamente niente;
Andre' Santos, volto nuovo della nazionale carioca. Personalmente, a meno che il nome non sia Branco o Roberto Carlos, fatico a ricordare un esterno basso verdeoro che oltre alla naturale propensione a fluidificare sia stato capace di unire una buona fase difensiva. Per questo, mi sento di dire: "No, grazie".
Sulla linea degli esterni alti, metto Criscito: la sua parabola calcistica è attualmente oggetto di studio nell'Area 51. Acquistato a livello di Allievi Nazionali dalla Juve - se non erro in comproprietà - e successivamente giunto in prima squadra con la Juve in B, torna al Genoa, per poi essere riacquistato l'anno dopo a "soli" 7,5 milioni. Da centrale, in quella juve in 6 partite fa più danni di Katerina a New Orleans. E così il cantante lo scaraventa in tribuna, per poi mandarlo in prestito in gennaio ai Grifoni. Che se lo tengono anche la stagione successiva, pagandoci un milione il disturbo. Quest'anno, da esterno alto, disputa un'ottima stagione e sembrerebbe proprio il caso di riportarlo a casa. Figurarsi! Il Secco lo lascia insieme a PallIdino, Ri-vendendone metà per 5,5 milioni: un bell'affare, non c'è che dire!
Un famoso detto recita, in maniera un po' volgare ma certamente calzante: "La vita è una tempesta, ma prenderlo di dietro è un lampo".
Credo che Secco, a furia di lampi presi, non acquisti più lampadine in casa da un bel pezzo.
Io ho il pallino di Pasqual: buona fase difensiva e piede molto ben "educato", soprattutto nei cross in lift. L'incognita deriva da un anno e mezzo in cui avrà sì e no giocato 10 partite, ma un sondaggio per un prestito o una comproprietà a 2/3 milioni lo farei...
Capitolo Regista. Sull'utilità di D'Agostino mi sono più volte sbilanciato: lo ritengo giocatore ideale per il tipo di modulo che Ciro ha in mente. Ma, c'è un bel ma!
12? 17? 20? 10 più le comproprietà dei nostri migliori giovani? Insomma, quanto vale D'Agostino?
Personalmente, credo che il suo valore sia intorno ai 10 milioni, in ragione della buonissima stagione disputata e anche tenendo conto della penuria di alternative nel ruolo.
Il punto è sempre lo stesso: il Direttore lo avrebbe acquistato a 6/7 milioni, Secco rischia di garantire a Pozzo anche uno "jus primae noctis" sulla futura consorte per avere il regista palermitano.
Su Melo non mi dilungo: semplicemente no. Cosa ce ne facciamo di un frangiflutti davanti alla difesa, caratterizzato da tempi compassati e capacità di gioco in fraseggio, ma nullo in aperture e cambi di fronte? E' inutile: no, grazie!
Mi fermo qui e non vi tedierò su chi può servire e chi no.
In questa stagione si fanno i nomi delle figurine. Ed io, come tutti voi, sono troppo Gobbo per mettermi a spulciare l'album: quella rimane un'attività da Indossatori.
Quello che si percepisce è che ci sono le liquidità giuste in un mercato povero di soldi, ci sono le contropartite giuste da offrire, ci sono ottimi giovani di proprietà da far maturare, valorizzare o far rientrare in buoni affari per non svenarsi, ci sono giocatori che finalmente dopo 3 anni di buriana tornano a dire: "Vorrei la Juventus"... Insomma, c'è molto.
Il nostro "mercante" ha tante carte da offrire.
L'augurio è ovviamente di non ritrovarsi in mano un'altra...
luna nera.Commenta l'articolo sul nostro forum!