Oramai ci siamo, tra un mese esatto riprenderà quello che era considerato, a ragione, il campionato di calcio più bello del mondo.
Tutti alla pari, o come dice il neo tecnico del Palermo, Walter Zenga,
tutti a zero punti (lo specialone ha oramai fatto scuola), e tutti in grado di giocarsi almeno sulla carta le proprie chance.
Guardando dentro a "casa nostra", i proclami sono all'ordine del giorno: "Juve credici, l'Inter è meno forte senza Ibra".
E su questo punto vorrei fare alcune considerazioni tecniche per quello che sarà il probabile duello (?) nella stagione che si sta apprestando a cominciare.
La Juventus targata 2009/10 ha indubbiamente cercato di rinforzarsi, calando sul mercato estivo denari e speranze. Il colpo che, secondo addetti ai lavori e tifosi, ha catalizzato l'intero mercato bianconero è stato senza ombra di dubbio
Diego, talentuoso numero 10 brasiliano arrivato alla corte di Corso Galileo Ferraris dopo alcune buone stagioni in Bundesliga. Nulla da dire sulla classe dell'estroso brasiliano, ma
adattabilità e continuità nel nostro campionato saranno condizioni fondamentali per poter dire che il colpo è stato tale.
L'arrivo nella zona nevralgica del campo di
Felipe Melo potrebbe apportare alla squadra fiducia e temperamento, ma soprattutto un'ampia scelta di uomini in vista dei vari impegni nazionali ed internazionali.
La società ha voluto completare il quadro inserendo una pedina anche in difesa, quel
Fabio Cannavaro che ha ricominciato l'avventura in bianconero sotto sotto la cattiva stella delle proteste di una parte dei tifosi, ancora arrabbiato con il capitano campione del mondo per la sua partenza dopo lo scandalo dell'estate 2006.
Ora toccherà al neo tecnico, ed ex stella bianconera,
Ciro Ferrara assemblare il tutto, cercando di dare un gioco ma soprattutto una mentalità vincente al gruppo, provando a controbattere l'egemonia neroazzurra.
E saranno proprio questi ultimi che partiranno con i favori del pronostico.
E' di queste ore la notizia che il campione svedese, ed ex bianconero,
Zlatan Ibrahimovic lascierà Appiano Gentile per trasferirsi alla corte di Pepe Guardiola, nel Barcellona campione di Spagna e d'Europa.
Una perdita ingente, non c'è che dire, ma compensata con l'arrivo probabile in casa neroazzurra di Samuel Eto'o, il fortissimo attacante camerunense artefice dei successi blaugrana degli ultimi cinque anni.
A livello tattico e tecnico, il reparto offensivo neroazzurro cambia radicalmente faccia, con l'arrivo del sopraccitato camerunense e dell'argentino Diego Milito, una coppia che nella scorsa stagione ha segnato oltre 60 reti (35 il camerunense; 26 l'argentino).
Conti alla mano, il salto di qualità è evidente, con addirittura una coppia gol che in questi ultimi anni è mancata e una terza punta come Mario Balotelli che se dovesse fare pace con se stesso diverrebbe un'alternativa di lusso. Il resto della squadra sostanzialmente non è cambiato, con un centrocampo roccioso e tecnico e una difesa che, con l'avvento di Lucio, si è fatta di qualità ancora più elevata, anche grazie alla sorpresa della scorsa stagione chiamata Santon.
Come sempre, sarà il campo ad emettere sentenze e giudizi sulla stagione pre-mondiali, ma la sensazione è che il
divario tra la Juventus e l'Inter sia ancora sostanzioso, figlio dello scandalo Calciopoli ma anche delle scelte scriteriate di queste ultime stagioni da parte della dirigenza bianconera (a trenta giorni dall'inizio del campionato non si ancora è intervenuto sulle fasce difensive), che non hanno fatto altro che aumentare il gap con gli indossatori di scudetti altrui.
In mancanza d'altro, meglio non illudersi: la vittoria è una faccenda che riguarda altri, sperando che questo campionato possa offrire le basi per le stagioni che verranno.
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