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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 04/10/2013 07:44:07
Calciopoli: le pressioni della stampa

 

L’arbitro Tiziano Pieri, dopo 7 anni di processi ed accuse, e solo dopo l’assoluzione “per non aver commesso il fatto“ (sentenza del 5 dicembre 2012), rassegna le sue dimissioni dall’Aia.
Ospite del programma di RaiSport1, il ”Processo del lunedì” condotto da Enrico Varriale afferma ancora una volta: «Dopo 7 anni ripeto che nessuno mai mi ha fatto proposte indecenti, mai mai. C'erano solo le pressioni che venivano dalla stampa, soprattutto a causa di errori che sono inevitabili».
Le pressioni della stampa che ancora oggi, nonostante calciopoli, continuano ad indirizzare il sentimento popolare.

L’Aia l’ha messo ai margini: «Oggi io sono un fantasma all'interno dell'associazione. E' giusto che tutti sappiano che non sono stato radiato dall'AIA, sono stato solo escluso dai quadri tecnici a seguito di sospensioni reiterate, anche non regolamentari, e alla fine ho combattuto per la mia dignità, per la mia storia arbitrale, per tutti i miei amici che ho all'interno dell'Aia, per quelle 30.000 persone che lavorano ogni giorno con spirito di volontariato. Però oggi devo rassegnare ufficialmente le mie dimissioni dall'AIA, mi dimetto da arbitro anche se me l'hanno fatto fare sette anni fa involontariamente. Questa sera io ufficializzo le mie dimissioni dall'AIA. Forse per qualcuno sarà una bella notizia. Io ho voltato pagina tempo fa, ho combattuto tutti i gradi di giudizio, non sono mai scappato, ho affrontato il processo sportivo, ho affrontato il processo penale, ho rinunciato alla prescrizione e questo mi ha rafforzato molto come uomo perchè io oggi posso guardare negli occhi i miei figli e far loro capire che quando si nasce quadrati non si può morire tondi. Questo è quello che mi porto dentro".

Le pressioni della stampa, il loro indirizzare il sentimento popolare, offre da sempre un valido appoggio anche alle istituzioni sportive, AIA compresa. Basti vedere come selezionano gli episodi da commentare pubblicamente Braschi e Nicchi o seguire l’andamento delle “punizioni” comminate ai fischietti dopo le polemiche post direzione gara. I media sostengono un certo atteggiamento punitivo quando questo è indirizzato a soddisfare il sentimento popolare.
Un modo di fare informazione che non è certamente cambiato da calciopoli, ma che continua con maggior vigore consapevole della propria forza.

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