Sinceramente non se ne sentiva la necessitą. In pieno periodo natalizio stavamo assaporando una lieve disintossicazione dall'onnipresenza del calcio nelle nostre vite. Protagonisti che se ne stavano quasi zitti, polemiche arbitrali giocoforza inesistenti causa calcio non giocato, molti presi in tutt'altre faccende affeccendati. Una quiete inusuale, forse insopportabile per il Corriere dello Sport, che in vista di Juventus-Roma del prossimo 5 gennaio ha pensato bene di rompere la lieve serenitą del momento e di dar fuoco alle polveri ancor prima di capodanno.
Il pretesto non č nemmeno originale, a dimostrazione ancora una volta di quanto siano strumentali certi episodi storici, "er go' de Turone". Proprio intervistando l'ex calciatore giallorosso il quotidiano romano (verrebbe da dire romanista-centrico) ha sparato in prima pagina il titolo:
Turone accende la supersfida «La Juve ha sempre l'aiutino».
Č di tutta evidenza che nella redazione di quel giornale sventolano in prevalenza bandiere giallorosse. Al di lą della pił o meno legittima fede calcistica dobbiamo chiederci:
quanto č salutare e responsabile "accendere" e gettare benzina in quel modo sul big match che attende la ripresa del campionato? Č questo il senso di responsabilitą che hanno nel quotidiano romano, cominciare ad aizzare con una settimana d'anticipo le due tifoserie? E poi facciamo gli indignati per un "merdaaa" dei bambini sui rilanci del portiere avversario?
Se questo č il viatico, non č improbabile che la partita del 5 gennaio sarą corredata da incidenti tra tifoserie. In quel caso
chi aizza, orienta e accende le masse si assuma le proprie responsabilitą, compresi l'USSI e L'Ordine dei giornalisti, che dovrebbero intervenire sul direttore Paolo De Paola (ma per ovvi motivi non lo faranno).
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