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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Attualità di P. CICCONOFRI del 21/08/2009 08:21:09
Qualche domanda in più per Le Roi

 

Giulio Sala ha intervistato Le Roi per “Hurrà Juventus” in occasione dell’amichevole tra Juventus e il Nancy, due dei club professionistici in cui ha militato il presidente Uefa, che sul campo hanno festeggiato i cento anni del Joeuf, squadra in cui Michel ha dato i primi calci.

Come abbiamo avuto già modo di appurare, sono interviste fatte per esaltare e rassicurare il tifoso, ma che non entrano mai nel cuore del problema. Proviamo, come nella precedente intervista a Blanc, ad aggiungere qualche domanda cercando di superare quella protezione che il buon giornalista vuole mantenere per non sconfessare il lavoro dell'attuale dirigenza bianconera.

«…Sto lavorando per questo, per porre dei paletti, delle regole etiche che vengano rispettate, almeno per quanto riguarda le competizioni Uefa. Non è facile ma ci proviamo…»
Non è facile far rispettare le regole, ce ne siamo resi conto. Qualcuno le segue e qualcuno no.
Nonostante il calcio italiano sia stato attraversato dal ciclone calciopoli, c’è ancora chi gode di privilegi dovuti proprio al mancato rispetto delle regole, grazie anche all'assenza di un controllo efficace dei meccanismi preposti a tale compito.
Non le sembra opportuno pretendere, almeno oggi dopo che per qualcuno calciopoli ha rappresentato una forte perdita economica e morale, il rispetto dei regolamenti? Chi arriva alle competizioni Uefa dribblando i controlli nazionali grazie alle solite “interpretazioni delle norme” non parte forse da una situazione di privilegio? E’ possibile un impegno nell’immediato, magari anche attraverso un’indagine più approfondita di quei club che, per un non precisato motivo, presentano bilanci incompatibili anche per l’iscrizione ai campionati nazionali ed ottengono, senza nessuna imposizione, di gareggiare sia nella massima serie nazionale, sia nelle varie competizioni Uefa? Basterebbe poco. Manca la volontà oppure tutto si traduce nella necessità di non interferire in qualche centro di potere che mantiene in vita equilibri delicati che spaziano non solo in campo calcistico?

«…Sono le cifre che al giorno d’oggi, in un periodo di crisi, non mi sembrano giuste. Dobbiamo far sì che i club si autofinanzino, vengano gestiti in maniera corretta e non spendano più di quanto incassano. E’ per questo motivo che controlleremo i conti delle società, per vedere se possono o meno permettersi certe cifre. E qualora non possano, le escluderemo dalle nostre competizioni. Contiamo di farcela in due o tre anni.»
Il tempo è tiranno, gli interessi da affrontare sono veramente grandi e le difficoltà saranno tante. Ma anche oggi è possibile stabilire chi potrebbe accedere e chi invece dovrebbe imporre dei correttivi. Perché non intervenire subito in questa situazione per raggiungere il giusto equilibrio? Dobbiamo aspettare altri tre anni, in cui i soliti noti continueranno a mietere vittorie non rispettando le regole? Le sembra veramente una situazione sopportabile, tenendo sempre presente che in Italia la chiarezza va a gettoni? Quale garanzia hanno i tifosi che per seguire la loro squadra finiscono per finanziare un meccanismo falso e senza controllo? I club si devono autofinanziare, come ha sempre fatto la Juventus, anche con la tanto discussa Triade?

«La Juventus ha sofferto molto la retrocessione, ma si è comportata in un modo squisito, degno di una grande famiglia e di una grande società. E’ tornata subito ai vertici, nonostante tutti i giocatori che ha dovuto lasciar partire a causa della serie B, e questo credo sia un grande punto d’onore. Personalmente mi ha reso orgoglioso.»
Ma cosa la rende orgoglioso, il fatto che la Juventus sia tornata in tre anni ai vertici senza crearle problemi o il fatto che lo abbia fatto accettando una situazione che di corretto non ha proprio niente? Conosce bene la realtà dei fatti? Visto il suo passato, ha avuto la curiosità di capire cosa in realtà hanno permesso con le condanne di calciopoli? Sarebbe bello, almeno per una volta, sentire la sua opinione dopo averle sentito leggere le motivazioni della condanna, quella subita senza avere dimostrato la sostenibilità delle accuse, quella scontata per il “sentimento popolare”. I veri valori dello sport sono stati annichiliti, sconfessati dalla congiunzione di interessi più diversi: una sconfitta anche per Lei che non ha saputo proteggerli. Cosa può dirci a riguardo?

«..Mi pare che i campioni del mondo siano sempre italiani. Questo vuol dire che il vostro calcio è molto forte. E’ vero, avete passato un anno o due senza ottenere successi internazionali a livello di club, ma questi sono cicli, che da un momento all’altro possono cambiare.»
Cicli frutto di competenza calcistica che ha permesso, negli anni passati, di disporre di giocatori capaci di condurre la nazionale a vincere la coppa del mondo. Ma come è possibile considerare un ciclo quello che invece è frutto del ciclone calciopoli? Non crede che i campioni non si sentano garantiti da un sistema che sconfessa il campo senza motivo? Non crede che il calcio italiano abbia dimostrato fin troppi limiti per lasciare che siano sempre le stesse persone a guidarlo?

«Penso che la Juve si sia rinforzata e l’Inter abbia perso qualche giocatore importante, dunque, perché no? Non credo abbiamo comprato tanto per poi non vincere, dunque direi di si, la Juventus potrà vincere lo scudetto.»
Certo che la Juventus potrebbe vincere lo scudetto, ma le sarà permesso o dovrà ancora scontare i retaggi di calciopoli? Lei può garantire che Juventus, Inter, Roma, Milan partono tutte dallo stesso piano, senza favoritismi?

Infine, a margine della nostra “intervista immaginaria”, sarebbe interessante chiedere a Michel come avrebbe reagito se, trovandosi da calciatore vittima con la Juventus di calciopoli, fossero state incenerite o cedute all'avversario le vittorie che aveva contribuito ad ottenere e se tutti avessero finito per considerarlo come un “ladro”. Avrebbe preteso rispetto e chiarezza o avrebbe accettato tutto senza battere ciglio?
 
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