Con i mondiali sud africani alle porte, e con un caldo che ha investito l'intera penisola facendo intendere in quali condizioni climatiche si disputerà il prossimo campionato calcistico planetario, parte il campionato di calcio italiano.
Dunque tutti pronti ai blocchi di partenza: chi già rodato e con un mercato praticamente chiuso, chi alle prese con una condizione da definire e alcuni tasselli mancanti per completare l'opera.
Perso un Kaka destinazione Spagna e un Carlo Ancelotti accomodatosi sulla panchina della Londra "bene", il calcio italiano ha "ingaggiato" un bel pezzo di futuro, disegnando con le figure di
Ciro Ferrara e di Leonardo le panchine di società blasonate come Juventus e Milan. Ad Appiano Gentile non ci saranno più le magie di Ibrahimovic, anche lui approdato, sponda blaugrana, nella penisola iberica, che saranno sostituite dalla classe e la tecnica di una delle coppie più forti del panorama continentale: Samuel Eto'o e Diego "el principe" Milito. Un altro Diego, questa volta brasiliano, è approdato alla sorgente del Po, sponda Corso Galileo Ferraris, immettendo nella squadra giunta seconda nella scorsa stagione il giusto quantitativo di classe e fantasia per far fare alla formazione del neo tecnico Ciro Ferrara il definitivo salto di qualità.
Tante partenze importanti sono state collimate con altrettanti arrivi di lusso, dando l'impressione, almeno sulla carta, di un graduale ritorno al campionato allora definito il più bello del mondo.
Mai come quest'anno siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione in fatto di idee e di gioco, quest'ultimo per troppi anni latitante nell'intero stivale.
Tecnici emergenti come
Gasperini (Genoa) e
Giampaolo (Siena) (personalmente li considero i migliori in circolazione),
Zenga (Palermo),
Gregucci (Atalanta) e
Allegri (Cagliari) renderanno il prossimo torneo ricco di gare spettacolari e di grattacapi di non facile soluzione per le squadre che si giocheranno il titolo e l'accesso alle prossime competizioni europee.
Marino, Del Neri, Donadoni, Prandelli e Spalletti daranno continuità al già ottimo lavoro che hanno dispensato in questi anni, mentre Ferrara e Leonardo, praticamente esordienti e come sopra menzionato, dovranno dare un futuro alle rispettive società.
Mourinho e la sua Inter partiranno ancora una volta con i favori del pronostico, di stampa, bookmaker e del sottoscritto, cercando quantomeno di offrire tutt'altro gioco rispetto alla scorsa stagione e facendosi carico di un ruolo che difficilmente, almeno in Italia, sarà smentito.
Che i protagonisti in campo siano sempre i giocatori e fuori da ogni dubbio, ma le qualità di uomini e soprattutto di tecnici di coloro che siederanno in panchina non saranno da prendere sottogamba, smentendo una volta per tutte la diceria che l'allenatore non serve. Per info chiedere all'Odense di Thomas Helveg.
Nel torneo che porterà l'Italia campione del mondo ai mondiali in molti si giocheranno la chance per staccare il ceck-in destinazione Sud Africa.
Da nord a sud i nomi sono davvero molti, soprattutto per i posti riguardanti l'attacco. A Torino,
Del Piero, Iaquinta e Amauri non potranno dormire sonni tranquilli, vista la voglia che metteranno in campo gente come
Pazzini e
Cassano a Genova,
Quagliarella a Napoli,
Di Natale a Udine, contando anche un
Giuseppe Rossi che in Spagna è definitivamente esploso. Poi ci saranno le mine vaganti come
Inzaghi e Totti che potrebbero tornare, con una stagione delle loro, nel giro azzurro.
E ancora
Gilardino,
Di Vaio e l'emergente
Acquafresca a rimpolpare un gruppo che alla fine conterà dai 6 agli 8 elementi definitivi.
A giocarsi il titolo, come accennato, ci sarà l'Inter, che dovrà, alla fine dei conti, vedersela con se stessa e con la paura dell'eliminazione europea. La Juventus, nonostante si sia rinforzata, pare ancora troppo distante dagli indossatori di scudetti altrui, ma avrà nella voglia e nella novità chiamata
Diego Ribas l'unica vera e valida alternativa alla banda di Via Durini.
A seguire un manipolo di squadre pronte ad inserirsi. Dalla Roma, vedova della Champions ed intenzionata a rientrare nel calcio che conta, soprattutto con un Totti in queste condizioni. Al Genoa, meravigliosa creatura plasmata da mister Gasperini, capace in soli 12 mesi di rigenerare calciatori come Thiago Motta (ceduto all'Inter) e
Figueroa (autore della doppietta che ha steso i danesi dell'Odense nell'andata dell'Europa League). Alla Fiorentina di Della Valle e Prandelli, cauta nel mercato estivo ma ancora molto competitiva. Al Milan brasiliano di Leonardo,
Ronaldinho e soprattutto
Pato , vero fenomeno rossonero su cui la Milanello Band dovrà costruire il prossimo imminente futuro rossonero.
Udinese, Sampdoria, Lazio, Napoli e Palermo costituiranno il blocco che presumibilmente occuperà la parte sinistra della classifica, creando quella spaccatura tra chi si giocherà l'Europa e chi si giocherà la salvezza, sportiva ed economica.
Tra queste, quelle che sembrano aver le maggiori chance di rimanere aggrappate al torneo principale ci sono il Cagliari, l'Atalanta, il Chievo, il Parma ed il Siena, mentre Bari, Catania, Bologna e Livorno, al momento, sembrano le più accreditate ad una lotta all'ultimo respiro per rimanere in serie A.
Quindi si parte, con un palinsesto che vedrà questi primi due turni spalmati tra sabato e domenica sera, con il pomeriggio della domenica libero per fare gli ultimi bagni estivi.
Un suggerimento, a fare da preludio a quello che, forse, un giorno sarà, lo lascia il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla fine del trofeo Luigi Berlusconi svoltosi lunedì 17 agosto: "Io pagavo Gullit 10 miliardi di lire, ma ne ricavavo 15 in pubblicità per le mie reti. È tempo di "salary cap' - ha proseguito il patron rossonero - perché questo calcio è fuori dalla realtà".
Indiscutibilmente la proposta fatta dal Presidente porterebbe nel medio-lungo periodo un risanamento di molte società, garantendo una competizione equa per tutti e soprattutto regolamentata a livello europeo, peccato che a tutto questo ci si arrivi sempre dopo, e che la
deflagrazione stile "calciopoli" sia servita solo a coprire, con copertine e titoloni, il vero male che ha investito il gioco più bello del mondo. Buon campionato a tutti.
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