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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 29/08/2009 15:54:17
Il buono, il brutto e il cattivo

 

di Gala & Marcolanc

1a Giornata

Premessa : questa rubrica non è la bocca della verità: vuole essere piuttosto un gioco, uno spunto per cercare i personaggi positivi e quelli negativi del campionato in corso. L’idea è quella di indicare per ogni giornata di campionato fatti e protagonisti che l’abbiano contraddistinta nel bene e nel male.
Pronti, via: si parte!
Il campionato, eccezion fatta per Genoa-Roma, è cominciato con il freno a mano tirato. Qualche sprazzo di gioco ad un buon ritmo ha lasciato presto il passo ad un andamento lento, con le squadre non ancora al top della condizione, vittime oltretutto dell'afa che attanaglia questa fine d’agosto.
L’afa è stata protagonista assoluta: il brutto di questo inizio di campionato!

L’elenco dei buoni vede tra gli interpreti principali il calciatore più contestato dell’estate: Fabio Cannavaro, il traditore, colui che “è venuto a svernare a Torino”, il raccomandato da Lippi, ha estratto dal cilindro una prestazione degna del migliore Cannavaro, versione Luglio 2006.
Grandi anticipi, petto in fuori, tanto orgoglio e senso della posizione: mi si contesterà che gli avversari non erano autentiche bocche da fuoco, ma la prestazione rimane.
Che sia vera gloria o gli effetti di una magica pizza anticontestazione, si vedrà nelle prossime puntate.

E tra i buoni viene quasi naturale inserire quelli che di buono hanno soprattutto i piedi: il nostro Diego, l’ex-nostro Mutu, il ritrovato Cassano e, una volta tanto, anche il rossonero Ronaldinho. Tutti e quattro, in maniera differente ma con il medesimo senso del “bello”, hanno deliziato i propri tifosi e, possiamo dirlo, l’intero popolo di amanti del buon calcio. E non si sono limitati a belle giocate fini a se stesse, ma hanno trascinato le proprie squadre, realizzando splendidi reti o perfetti assist.

Altro protagonista tra i buoni, udite, udite: Burdisso. Neppure il tempo di arrivare da Milano, che, ancora con la valigia da sistemare, si è ritrovato leader della difesa giallorossa.
Non traggano in inganno i gol subiti contro il Genoa: domenica sera sembrava un autentico condottiero, un gladiatore argentino con una concentrazione mai vista ai tempi di Milano, sponda nerazzurra.
Il giocatore è quello che è, per cui noi tutti ci auguriamo che ritorni rapidamente (già domenica prossima) ad essere il difensore che noi Juventini ben conosciamo.
La speranza è di annoverarlo, nella seconda giornata, tra i cattivi!

E, a proposito di cattivi, vediamo un po’ chi ha brillato in negativo durante questo primo turno.
L’oscar della settimana spetta a Rivas, il mancato giustiziere dell’Inter. Già, Rivas, ovvero quando la sola aggiunta di una consonante finale rende improponibile il paragone con un prolifico bomber dei tempi passati.
Peccato Rivas, peccato!
L’errore al 90’ ha impedito che i mugugni in casa Inter si trasformassero in autentica isteria. E così, per il momento, ci si deve accontentare di un richiamo allo “Special One” per mancanza di pazienza.
La pazienza è dote che pare non appartenere al nemico pubblico Mourinho, tant’è che lo stesso presidente degli onesti lo ha evidenziato in un’intervista del dopo gara: «La partita si poteva vincere con un po’ più di pazienza».
Chissà se la pazienza rimarrà in dote anche al suo presidente: ne possiamo dubitare? Conoscendo le abitudini morattiane, non ci sarebbe neanche da stupirsi se a breve, per correre ai ripari, si accaparrasse Michele Pazienza, centrocampista del Napoli.

Tra i cattivi maestri, verrebbe da citare anche il presidente del Milan Berlusconi, per il quale non si sa se acclamare l’iperattività (in tutti i sensi…) o criticare l’eccesso di protagonismo.
Non bastandogli gli impegni di Governo, non contento delle fughe dai paparazzi, mai domo nello smentire le feste aperte alle minori, il Silvio nazionale si è riproposto come allenatore.
Il Milan per il derby è servito: Pato unica punta, Seedorf e Dinho a sostegno, con buona pace di mister Leonardo, che di sudare per l’ansia non ha bisogno, basta l’afa.

A proposito di “patron” protagonisti, non si sono fatti attendere quelli del Napoli e del Genoa. De Laurentiis se l’è presa con gli arbitri – «Cosa dobbiamo fare con questi arbitri? Siamo alle solite!», ha tuonato –, dimenticandosi evidentemente del numero spropositato di errori di cui ha potuto beneficiare la scorsa stagione. Preziosi ha invece sottolineato che quando il Genoa vince, anche se di mezzo c’è qualche svista che gli viene in soccorso, è solo merito del bel gioco che mette in campo. Ma, al di là delle diverse opinioni riguardo gli errori a favore o contro, c’è da chiedersi perché nessuno si senta mai in dovere di ricordare che Preziosi, nonostante la lunga squalifica, continui ad indossare de-facto le vesti di massimo dirigente del Genoa. Non proprio lo stesso trattamento ricevuto da Moggi e da chi ha l’ardire di definirlo proprio amico, eh?

Concludendo questa prima puntata, è doveroso per noi di GLMDJ assegnare la palma di migliore in campo ad una persona non addetta ai lavori. Non è un bomber, né un grande attaccante. Non è uno stratega della panchina, né un capace dirigente.
Gigi Moncalvo è un giornalista: in questi giorni, nella sua costante ricerca della verità, ci ha fatto capire che amore fa rima con coraggio.
D’altronde, un atto d’amore è imprescindibile dal coraggio.

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