di
Gala & Marcolanc2a giornata Dopo l’inatteso successo della prima puntata di questa nuova rubrica, ci è sembrato logico riproporci e darle un seguito settimanale e continuativo: rassegnatevi, “Il Buono, il brutto e il cattivo” proseguirà, anche per offrire ai nostri lettori un po’ di distrazione da altri argomenti, ben più importanti, che a breve torneranno al centro delle discussioni su GLMDJ.
Quale sia stato l’aspetto più
brutto, che ha fatto da “fil rouge” della giornata, è presto detto:
basta aver osservato le
condizioni di alcuni campi (Bari, Firenze e Genova in particolare), per rendersi conto che, oltre alla fuga di alcuni fuoriclasse, il campionato rischia di essere deturpato da terreni che non consentono le giocate di classe e, ancor peggio, possono essere causa di infortuni.
Vedere, per citare un esempio, il funambolico Cassano essere costretto a dribblare le buche del Ferraris, oltre agli avversari di turno, è un po’ come assaggiare un pregiato vino in un bicchiere di carta!
Urgono provvedimenti urgenti: si ripete ogni anno, ma nulla cambia. Anzi, le cose sembrano peggiorare.
Abbiamo ricordato
Cassano, che merita per la seconda volta la citazione tra i
buoni della giornata. La sua prestazione ricalca quella della settimana scorsa: ancora una volta è protagonista di una partita ricca di belle giocate, culminate in un assist ed una rete. Al pari di Cassano, e anche di più, si conferma protagonista pure il nostro gioiello
Diego: un autentico fenomeno di potenza, classe e concretezza. La perfetta coniugazione tra l’estro brasiliano e la determinazione tedesca. E, a proposito di estro, non si può tralasciare una menzione per
Quagliarella, che voleva festeggiare la sua “prima” a Napoli con una rete eccezionale, ma è stato fermato dalla traversa. Poco male: ha rimediato con altre due reti, trascinando la propria squadra alla vittoria.
Mai vorremmo mettere nei buoni un giocatore interista: questa volta – speriamo sia la prima ed ultima – esageriamo e ne mettiamo due, in parte giustificandoci con la constatazione che la loro storia calcistica è fresca di “onestà”.
Motta fornisce qualità, quantità e gol ed ha dissipato i dubbi che molti nutrivano sulle sue sorti agonistiche, a causa dei gravi infortuni subiti all’epoca azulgrana.
Milito è attaccante modernissimo, elegante, efficace sottoporta, brillantissimo nello smarcare i suoi compagni. Insomma, un concentrato di gol e assist: chapeau! Per il momento non ha fatto rimpiangere Ibra. Ma ovviamente la speranza è di vedere presto entrambi nella lista dei cattivi…
Insomma, anche questa seconda giornata vede brillare la stella dei piedi buoni. L’unico che pare non essersene accorto è il nostro mister
Lippi, che ancora una volta si è ben guardato dal convocare Cassano.
Ci dispiace per il nostro CT, ma questa volta tra i
cattivi c’è lui e siamo costretti a metterlo dietro la lavagna!
A fargli compagnia, in punizione, finiscono anche due suoi fidi scudieri:
Gattuso e Pirlo sono i simboli del Milan distrutto nel derby da un’Inter decisamente superiore per organico, determinazione e tattica.
I due pluridecorati calciatori del Milan che fu – Ringhio in particolare – sono stati i primi ad aver alzato bandiera bianca: logori e stanchi, sembrano avere smarrito le doti che decretarono il loro successo. Il combattente calabrese, perdendo il dinamismo dei bei tempi passati, è caduto in spaventose amnesie, costringendo la propria squadra a giocare in inferiorità numerica, già sotto di due reti. L’architetto bresciano è parso incapace di progettare le geometrie che lo hanno portato ad essere elemento imprescindibile sia nel club che in nazionale. E anche chi sperava in una rinascita di Ronaldinho, uno dei “buoni” della settimana scorsa, si è dovuto accontentare del solito giocatore fuori dal contesto e mai veramente pericoloso. Insomma, per il Milan è stata un’autentica doccia gelata!
Vedere un calciatore che, in pieno recupero e con un risultato già acquisito, si permette di fare un’entrata killer su un avversario, ci porta senza dubbio ad attribuire la palma del peggiore, del re dei cattivi, all’autore di tale scempio. Il cattivo per antonomasia porta il nome di
Mirko Pieri, ora in forza al Livorno: è lo stesso Pieri che lo scorso anno terrorizzava Claudio Ranieri; se il timore era per le scarpate, niente da eccepire, altrimenti meglio sorvolare…
E anche stavolta, diamo un’occhiata oltre il panorama calcistico. Tra i cattivi rimane il povero Badoer. Anzi, cattivo è stato chi l’ha messo al volante della Ferrari in questi ultimi due Gran Premi, quasi a non volere correre il rischio di pericolosi paragoni tra l’assente Massa – a cui vanno comunque i nostri auguri di guarigione – ed un pilota abituato alla gara. Un pilota che potrebbe essere, per esempio, l’italiano
Fisichella: a lui va la nostra palma di “
migliore fuori dal campo”. A Spa, un circuito che evidentemente gli piace (basti pensare che anche nel 1997, alla sua seconda stagione in F1, colse un secondo posto proprio in Belgio), c’è mancato poco che il “Fisico” non collezionasse la sua quarta vittoria in carriera. Si è invece dovuto accontentare della seconda piazza, dopo uno splendido duello con Raikkonen, che ha correttamente ammesso di avere trovato nel kers un’arma fondamentale per la vittoria. E allora perché non concedere una chance in Ferrari anche a Giancarlo? Bisognerebbe chiederlo a Montezemolo, ma probabilmente non ci risponderebbe: per noi LCDM appartiene ai cattivi di sempre!
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