...le grandi stentanoPrima sosta del campionato, per consentire alla Nazionale di disputare il doppio turno di qualificazione ai mondiali sudafricani dell'estate prossima, e primo week-end di settembre utile per fare un primo, seppur "magro",
bilancio di questo inizio stagione.
Classifica alla mano saltano subito all'occhio le genovesi.
Il
Genoa di Giampiero Gasperini orfano di Diego "el Principe" Milito e Tiago Motta, ha iniziato il torneo meglio di quello scorso, inanellando due vittorie consecutive e mandando a segno ben quattro elementi diversi.
Dopo l'ottima annata scorsa il "vecchio Grifone" era atteso ad una conferma, in primis confermata da una campagna acquisti sia qualitativa che come numero di operazioni effettuate, e successivamente con il gioco espresso in campo, peculiarità di un tecnico che senza avere grandi nomi continua ad offrire un gioco che non ha eguali nel panorama nazionale.
Confermata la difesa a tre, e con un centrocampo che in assenza di palla fa retrocedere gli esterni a formare una linea a cinque davanti al portiere, in attacco, anche per una reale mancanza di uomini causa infortunio, il tecnico piemontese ha sempre utilizzato un finalizzatore, una seconda punta ed una mezz'ala pronta sia a spingere che a coprire.
Nello scorso torneo abbiamo potuto ammirare la rinascita completa di Tiago Motta, ceduto nel mercato appena trascorso all'Inter, e alla conferma di Diego Milito, anch'esso ora in rosa con i neroazzurri, vedremo quest'anno se, Zapater a centrocampo e Figueroa in attacco, percorreranno la stessa strada dei due sopraccitati... con un Crespo in più che potrebbe far volare il "vecchio cuore rossoblu".
Sempre sotto la Lanterna la "luce" di
Antonio Cassano continua ad illuminare i blucerchiati ed i sogni di una tifoseria pronta a rispolverare l'album dei ricordi di quando Mancini e Vialli si vestivano di tricolore.
Altri anni ed altro calcio, quello dei "è rigore se arbitro fischia", ma pur sempre una coppia, quella di Cassano e Pazzini, che potrebbe far raggiungere traguardi importanti.
La mano di Del Neri a rendere tutto questo possibile. Un classico 4-4-2 con gli esterni a rendere propulsiva la manovra sulle fasce, per sfruttare l'abilità di Pazzini sottoporta e la classe di Cassano per mandare in gol i compagni con gli inserimenti senza palla. Un Gigi del Neri che è diventato "grande" con le "piccole" e forse "piccolo" con le "grandi", ma di sicuro un tecnico preparato che ha fatto e farà divertire le proprie tifoserie.
L'altro nome a sorpresa, nelle quattro che comandano, è sicuramente quello della
Lazio , meno Zarate-dipendente è sostanzialmente più accorta in fase difensiva. Il lavoro precedente di Delio Rossi non va però dimenticato, un lavoro che ha lasciato delle ottime basi su cui lavorare e migliorare. L'arrivo di Cruz nel reparto offensivo porterà sicuramente enormi benefici, potendo contare su un giocatore esperto e qualitativo.
Detto delle tre "sorprese" ecco la conferma di una grande: la
Juventus. Pur in assenza di capitan Del Piero e con altri elementi non al massimo della condizione, i ragazzi di Ciro Ferrara hanno centrato debutto e sfida insidiosa in quel di Roma. Trascinati da uno stratosferico
Diego - dà la sensazione che possa accadere sempre qualcosa quando tocca palla - i bianconeri si godono questo primo posto consci delle proprie possibilità e di poter proseguire questo campionato da protagonisti. Il nome lo hanno.
Ma continuo a rimanere convinto che l'
Inter vincerà questo torneo in maniera "easy", avendo a disposizione una quantità industriale di mezzi per dominare il torneo.
Partito Ibrahimovic, i gol di Eto'o e di Milito hanno subito fatto dimenticare l'asso approdato al Barcellona, andando a formare una delle coppie gol più forti d'Europa.
Gli uomini dello "specialone" hanno qualità e quantità che nell'arco di 38 giornate saranno fondamentali per assicurarsi il tricolore. Gli acquisti di Lucio in difesa e di Motta e Snjder a centrocampo hanno aggiunto valore, ed un modo completamente diverso di giocare, ad un organico già forte di suo, messo chiaramente in mostra nel Derby della seconda giornata.
Le altre "pretendenti" allo scudetto hanno invece cominciato, chi più chi meno, con il piede sbagliato.
Dal
Milan , sì vittorioso a Siena ma poi sciolto come un ghiacciolo nel forno di san Siro, ad una
Fiorentina in cerca oramai da anni di una propria identità, per finire con la
Roma che ne è uscita con le ossa rotte: prima sconfitta con tre reti rossoblu a Marassi e successivamente con ennesimo passivo in casa con la Juventus.
La scelta di Luciano Spalletti di rassegnare le dimissioni, notizia di pochi giorni fa, sembra non aver scosso più di tanto l'ambiente, segnale chiaro che molto probabilmente i dissapori tra tecnico e società avevano origini lontane. Sarà
Claudio Ranieri , ex tecnico bianconero, a prendere i comandi a Trigoria, cercando di portare fuori dalla casella "0" i "lupacchiotti" giallorossi.
Napoli e
Palermo , aspiranti ai posti validi per l'ingresso in Europa hanno vinto ma non convinto, lasciando qualche dubbio sulla condizione fisica e l'amalgama fra i tanti nuovi arrivi.
Ma come ho già accennato due giornate possono valere tutto o niente, certo è che se il buongiorno si vede dal mattino questo campionato potrebbe divenire il più interessante, tecnicamente e tatticamente, degli ultimi quattro anni, sempre Inter permettendo.
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