Il mercato estivo si chiude all’insegna dell'
austerity : la fase topica si era già abbondantemente sviluppata con protagoniste le poche squadre che avevano la liquidità per potersi muovere, così gli ultimi giorni hanno riservato pochi “botti”.
A stagione già iniziata è un po’ “anacronistico” fare un bilancio sugli ultimi movimenti, ma ciò che salta immediatamente agli occhi è che in casa nostra fino all’ultimo si è cercato un
esterno sinistro . Vuoi per i dubbi sollevati dalle condizioni fisiche di Molinaro (non a caso in panchina in entrambe le partite d'inizio), vuoi anche per la crescita non esattamente “veloce” del buon De Ceglie, da inizio estate i nomi susseguitisi sono stati molti: dal ritorno di Criscito, lasciato inspiegabilmente sotto la lanterna, all’ipotetico arrivo di Dossena, che i Reds hanno preferito tenersi (con personale sospiro di sollievo…), fino a quello che poi in conclusione si è rivelato essere il tassello ultimo della campagna estiva di Madama,
Fabio Grosso . I malpensanti vedono per l’ennesima volta la mano di Lippi dietro a quest’operazione ed è difficile dar loro torto. In fase difensiva, il miglior Molinaro gli è oggettivamente superiore, prendiamolo tuttavia come un tentativo di migliorare la qualità degli esterni, soprattutto riguardo ai benedetti cross dal fondo, che ultimamente dalle parti di Torino sono più difficili da vedere del mostro di Loch Ness. Il prosieguo della stagione ci rivelerà l’utilità di questa operazione, tenendo naturalmente fuori dal discorso l’opportunità di mantenere in squadra uno che “vince sensa ruvvare”.
Nell’ultima giornata di mercato, la Fiorentina ha ceduto allo Stoccarda Kuzmanovic per 8 milioni: niente da dire, quest’estate Corvino ha fatto il diavolo a quattro, incassando 10 e spendendo 1 Con questa sola cessione, ha coperto gli ingaggi di C. Zanetti, Marchionni e buona parte di Savio
Nsereko , che sono curioso di vedere all’opera. Senza contare, naturalmente, il “salasso” imposto a Galfer per Felipe Melo…
Se in questo momento c’è un solo Direttore Tecnico che per malizia, senso degli affari e capacità di comprare a poco e rivendere bene si avvicina a Luciano Moggi, non c'è partita: uno col talento di Pantaleo lo vorrei subito a Torino!
Nella penuria di portieri che attraversa il nostro calcio, vi segnalo il ritorno in Italia di
Ivan Pelizzoli . Emigrò in direzione di Mosca, alla Lokomotiv, da vice di Buffon in Nazionale – al di là dell’ingaggio (percepiva 800mila euro), francamente non capirò mai queste scelte di vita, che portano un italiano a giocare un calcio e vivere una realtà lontana anni luce dalla nostra – e il risultato è stato quello di vedere i suoi compagni comodamente seduto in tribuna. La famiglia non s'è mai ambientata a Mosca (loro sono della Brianza, Mosca fa 15 milioni di abitanti e in inverno la colonnina del termometro arriva a 30° sottozero: un tantino fuori posto) e quest’anno ha deciso di tornare a casa. L’unica offerta concreta è stata quella dell’Albinoleffe, società sana, senza debiti, che si è aggiudicata un’ex grande promessa del calcio per 400.000 euro.
Viene da chiedere a Ivan: cui prodest? E’ uscito dal giro azzurro, dal calcio che conta, magari per poco la moglie non gli avrà intimato:”Se vuoi a Mosca restaci pure da solo…”. Tutto per poi essere costretto a ripartire dalla B.
Un altro che meriterebbe un paio di domande è
Maresca . Per 3 anni idolo incontrastato dei tifosi del Siviglia, in certi periodi accostato ad un clamoroso ritorno alla stessa Juve, ha rifiutato l’estate scorsa diverse offerte italiane e quest’anno, stante la crisi che ha affossato i Galiziani, se n’è andato nientemeno che all Olympiacos… Mah!
Insomma, ritengo improbabile ricondurre tutto solo e sempre al “Dio denaro”, ma certe scelte, certi giocatori che mettono a repentaglio una carriera promettente, salvo poi fare marcia indietro o scegliere destinazioni quanto meno discutibili, lasciano perplessi.
Io sarò un romantico, un idealista, ma vorrei poter avere sempre la possibilità di misurarmi coi più forti o perlomeno a livelli di gioco alla mia altezza. In questo mercato del calcio avviene sempre più frequentemente che l’entità della provvigione spettante ai procuratori sia l’ago della bilancia delle trattative.
Il mercato è finito, signori! Godiamoci il campionato ed i nostri idoli ogni volta che ne abbiamo occasione.
L’ipotesi che il sultano del Brunei (!) acquisti per 250 milioni di euro il nostro Diego per vederlo palleggiare nel parco del castello non è poi così bizzarra, visti i tempi che corrono…
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