Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
Juventus
Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di P. CICCONOFRI del 09/09/2009 10:54:20
Se ci fosse stato l’Avvocato…

 

«La mia era una grande Juve, c'era l'Avvocato…», così Michele Platini risponde a chi vorrebbe paragonare l’attuale Juventus alla sua Juventus. «Chissà, forse con lui non sarebbero successe quelle brutte cose…». Una costante il citare l’Avvocato, una costante il richiamo a quel «se ci fosse stato l’avvocato certe cose non sarebbero successe», concetto espresso anche da Alessandro Del Piero in risposta a chi chiedeva un parere sulle condanne di calciopoli. Prosegue Le Roi, «Oggi è diverso: sono trascorsi anni oscuri, ma sta nascendo qualcosa d'importante», ed ancora: «L'Avvocato? Farebbe tutto per restituire immagine e prestigio alla Juve».

Ma quali sono le brutte cose? Cosa non sarebbe successo? L’Avvocato avrebbe allontanato il signor Moggi ed il Dott. Giraudo, perché fautori di «brutte cose», oppure avrebbe difeso la Juventus, rivolgendosi ai tribunali ordinari ed annullando quelle pene, inflitte nel 2006, che noi riteniamo essere ingiuste?
Cosa intende per «anni oscuri» e quali sono questi «anni oscuri»?
Cosa intende per «forse con lui non sarebbero successe», riferendosi a “L'Avvocato” Gianni Agnelli?

Faccio un passo indietro. Lo scorso anno, alla vigilia del match tra il Chelsea e la Juventus, Platini fu accusato dai quotidiani d'oltremanica di essere tifoso juventino apertamente dichiarato, rievocando un’intervista in cui che lo stesso Le Roi aveva orgogliosamente affermato: «Mi piacerebbe consegnare la Champions League alla Juventus», unitamente a «Ero a Torino quando Del Piero fece gol a Iker Casillas, e mi sono alzato in piedi non solo perché sono juventino, ma perché quello era il gol del 2008».

Questa fede dichiarata, contestava il giornalista, mette in pericolo la serenità dell’arbitro, quasi una pressione indiretta nei confronti del direttore di gara. Situazione poi sfociata successivamente a San Siro, dove Michel si è sentito dare dello «juventino di m…» da un gruppo di tifosi interisti accorsi alla partita Inter-Manchester, influenzati proprio dalle parole rilasciate dal Presidente Uefa a La Stampa e da un arbitraggio fortemente contestato.

Questo è un esempio, ma di situazioni simili possiamo trovarne molteplici. Proprio colui che viene considerato uno dei simboli della Juventus, che non esita a dichiararsi bianconero anche in veste ufficiale di rappresentante del calcio, con la “possibilità” e il “potere” che la carica di Presidente Uefa gli permette di avere, non ha mai cercato di capire, approfondire e verificare come queste “brutte cose” abbiano costretto la sua Juventus al vilipendio di calciopoli.

Così come è strano che questa intervista cada proprio nel momento in cui anche gli attuali dirigenti Juventini, o vicini all’ambiente Juventus, stanno cercando di restituire un’immagine a Gianni Agnelli, attualmente accusato dalla stampa nazionale a causa di un guerra interna alla famiglia sulla contesa eredità. Sara soltanto un caso?
Non è la prima volta che la Juventus e le sue icone si prestano e barattano immagine per l’immagine.

Come non è la prima volta che l’ambiguità, la superficialità e la mancanza di una chiara presa di posizione tendono a far scolorire quella Juventinità che il campo ha fatto accrescere, ma che la “politica” sta man mano usando e deprezzando.

Eppure non è passato poi così tanto tempo e il ricordo dell’Heysel sarà sempre vivo, sopratutto in chi si trovò a disputare quella partita e a siglare il gol decisivo, vero Michele? Perché, così come allora, c’è chi accusa la Juventus. Quella Juventus era colpevole di avere conquistato una coppa macchiata di sangue, questa Juventus di avere vinto campionati “irregolari”. Poco importa oggi se le accuse alla Juventus della Triade sono state costruite da magistrati che, invece di portare prove, hanno portato secchiello e paletta. L’unica vera differenza è che nessuno dice niente in sua difesa, né chi la rappresenta, né chi l’ha rappresentata.

Mi torna alla mente una dichiarazione di Platini, rilasciata proprio dopo la conquista di quella triste coppa: «E' come al circo. Quando muore il trapezista, entrano i clown».

Commenta l'articolo sul nostro forum!
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our