La Juventus piega alla distanza una bella Lazio che per un'ora l'ha messa in difficoltà, ne ha ragione con il carattere, con la volontà e con una fisicità decisamente superiore.
La Lazio comincia la partita con un pressing molto alto, è corta, aggressiva e crea grattacapi alla difesa bianconera. La Juventus, sorniona, aspetta e organizza il contropiede rischiando qualcosina dietro ma sfiorando in qualche occasione la rete.
Davanti, Diego non riesce a trovare la posizione ottimale e le due punte sono molto poco lucide sottoporta, Amauri per il lavoro di movimento su tutto il fronte di attacco, Trezeguet perché ha mandato in campo un suo sosia.
Dietro, Chiellini e Buffon devono fare gli straodinari per rimediare alla serata no di Legrottaglie e alla incapacità della catena di destra di arginare a dovere Kolarov che con le sue discese è una vera spina nel fianco.
Al 10' è comunque Trezeguet, su appoggio di Amauri, ad impegnare Muslera con un bel tiro al volo dal limite. Mentre al 16' è Amauri ad essere fermato da un fuorigioco inesistente.
Nel gioco si registra un certo predominio laziale, che tenta spesso il tiro anche se non in modo troppo insidioso, tranne per le staffilate da fuori di Kolarov (21') e Baronio (28' ), sulle quali Buffon compie due precisi interventi.
Al 44' Diego è costretto ad abbandonare il campo, si tocca la coscia. Si parla di una contusione e/o di un problema muscolare. Speriamo nulla di particolarmente grave. Lo sostituisce Giovinco. Nel recupero la Lazio si vede annullare, giustamente, un goal di Mauri in mischia per un precedente fallo di Cruz.
Il secondo tempo comincia dove si era interrotto il primo, con un buon ritmo ma inferiore incisività laziale che piano piano cala anche fisicamente.
Al 64', dopo una bellissima azione di prima Giovinco-Marchisio-Giovinco, Trezeguet ciabatta malamente da posizione favorevole, facilitando l'intervento di Muslera. Quattro minuti più tardi è Amauri a finalizzare, con un “passaggio” al portiere laziale, un altro invitante assist di Giovinco.
Scorrono altri 4 minuti e la Juventus passa in vantaggio con un bel tiro radente di Caceres che raccoglie una corta respinta della difesa biancoceleste dopo un bel cross di Marchisio. 1-0.
Adesso la partita è in discesa, la Lazio ha speso quasi tutto, è stanca ed il tentativo di forcing finale si infrange contro la difesa bianconera senza paricolari sussulti.
In scadenza di recupero il raddoppio di Trezeguet che ribadisce in rete un tentativo di Amauri respinto da Muslera. 2-0.
E' vincendo queste partite che si va lontano, soffrendo e colpendo velenosamente nel momento opportuno. Il punteggio pieno in classifica dopo le due trasferte insidiose a Roma, che un calendario burlone ci ha proposto in partenza, è “tanta roba”. Avanti il prossimo.
Un ringraziamento particolare a quel “signore”, “onesto”, che da venerdì u.s. dicesi anche neo tifoso laziale, il quale invece di stemperare i toni continua a fornire uno spettacolo inverecondo con la sua proverbiale sportività. La classe non è acqua (pulita).
Queste le mie personali valutazioni:
Gigi Buffon: 6.5
Tornato sicuro, sia nelle respinte che nelle uscite alte, non fa miracoli, stasera non servono, ma dà sicurezza ad un reparto per larghi tratti in apprensione. Rieccolo, il nostro numero uno.
Martin Caceres: 5,5
Partita nobilitata dal goal sblocca risultato che gli vale un punto in più, sempre in affanno sulla sua corsia. Non è protetto a dovere da Camoranesi ma corre dietro a Kolarov e Mauri senza prenderli mai. Si becca anche un'ammonizione gratuita. Non sembra avere il passo nè le caratteristiche dell'esterno basso. Quarto centrale.
Nicola Legrottaglie: 5
In grande difficoltà , spesso in ritardo su Cruz, falloso oltre il lecito ed anche irritante in alcune velleitarie proteste. Si prende una giusta ammonizione. Il “geniale” colpo di tacco con cui innesca la punizione da cui scaturirà poi il goal laziale annullato è da scomunica. Eretico.
Giorgio Chiellini: 6.5
Tiene in piedi il reparto con una partita di grande autorità, preciso nelle chiusure e straripante fisicamente. Il migliore in campo insieme a Marchisio e, data l'età, due colonne per il futuro della Juve e della nazionale. Gladiatorio.
Fabio Grosso: 6
Prosciugatosi di energie importanti in nazionale, debutta in bianconero con la sua qualità propositiva. Le limitate energie lo inducono a contenere più che a offendere, dove si deve accontentare del compitino. Ma i piedi ci sono e si vedono. Timido.
Mauro Camoranesi: 5,5
Affaticato dalla nazionale probabilmente avrebbe “meritato” un turno di riposo. Resta comunque una fonte di gioco senza alternative. Poco lucido dalla cintola in sù, non dà copertura sufficiente dalla cintola in giù. Quasi osceno.
Felipe Melo: 6,5
Ben posizionato tatticamente, ben equipaggiato fisicamente. Offre una prestazione di grande sostanza, personalità e importanza tattica nel centrocampo bianconero. Buone anche alcune aperture da una parte all'altra del campo. Da rivedere negli eccessi di confidenza palla al piede, sia davanti alla sua area che caratteriali. Si becca un giallo esagerato ed evitabile. Discolo.
Claudio Marchisio: 7
Prestazione di assoluto spessore sia in fase di contenimento - avrà recuperato cento palloni - che di proposizione, nessuna palla persa. Odora di Juventus lontano un miglio; sà di buono e di uno che farà strada. Gioiello.
Diego: 6
Di stima, nei quaranta minuti che è stato in campo non è riuscito a divincolarsi dalla gabbia che gli ha costruito intorno Ballardini e trovare una posizione utile alla causa. Speriamo che l'infortunio sia solo conseguenza dell'ennesimo pestone di un'avversario e che si riprenda presto. Si chiamasse Totti, ci sarebbero già state sia una cinquantina di interpellanze parlamentari a sua tutela per i falli subiti che almeno dieci scomuniche per gli avversari che riescono a fermarlo solo con le cattive. Maltrattato.
David Trezeguet: 5,5
Anche a lui un voto in più per la segnatura. Il Francese festeggia col gol il suo ritorno da titolare (l’ultima volta lo era stato il 22 aprile in Coppa Italia, proprio contro i biancocelesti) ma appare lontano anni luce da quel cobra freddo e spietato diventato il bomber straniero in bianconero più prolifico di tutti i tempi. Speriamo che il goal, per un attaccante sempre molto importante, lo riporti in carreggiata e gli ridoni gusto a trovare ancora quella scossa adrenalinica. Molto più salutare di quella che provocano alcune dichiarazioni estemporanee sui giornali sportivi. Chiaccherone.
Amauri: 6+ Gioca una partita di sacrificio e dedizione alla causa. Ammonito. Sembra però sempre più appariscente che importante nelle giocate offensive, spesso fumose e poco lucide. Dovrebbe passare, in termini di qualità, dalle telenovelas al film d'autore. Essere a fuoco e non " sovraesposto. Piacione.
Sebastian Giovinco: 6.5
Dietro le due punte è il suo ruolo. Si vede poco ma si sente. Tre assist puliti puliti, da spingere. Non spinti. Spinterogeno.
Tiago Mendes: s.v. Il suo ingresso porta maggior ordine tattico a centrocampo. Ordinato.
Cristian Molinaro: s.v. Bentornato. Entra per i titoli di coda. Comparsa.
Ciro Ferrara: 6+ Questa Juve fortissima fisicamente e mentalmente ed anche tremendamente concreta e convinta, che soffre sapendo soffrire e poi tira fuori il colpo velenoso che stende l’avversario è merito suo. Dopo tre partite è ovvio che il cartello “lavori in corso” resti ancora ben visibile in facciata e la compattezza che manca tra i reparti è ancora probabilmente il frutto del poco tempo di amalgama. Nove punti sono un bel biglietto da (ri)visita. Nella lettura della partita avrei tolto prima Camoranesi e cercato di dare maggior stabilità alla fascia destra, ma sono sfumature. Avanti Ciro, indietro J.Elkann!
Forza Juventus! |