Avete visto tutti le immagini di Lotito che calpesta l’erba del San Nicola di Bari con la divisa della nazionale nella veste di accompagnatore ufficiale di Tavecchio e Conte alla prima uscita della nuova nazionale in occasione dell’amichevole del 04.09.2014 con l’Olanda.
Tutti i quotidiani ne hanno parlato, anche la Gazzetta dello Sport che, in un articolo a firma di Luigi Garlando scrive del
«il trionfo di Lotito», colui che ha
«ripulito» e
«smacchiato» Tavecchio quando
«è scivolato sulle banane e si è macchiato di razzismo». Garlando definisce il presidente della Lazio come
«Il puparo di Tavecchio» e racconta l’immagine che lo ritrae mentre
«cammina fiero verso il centro del campo, con le mani in tasca e la tuta della Nazionale addosso», mentre «si gode il suo regno: l’Italia». Un ‘ottima ricostruzione se non fosse per il solito pizzico di malignità che traspare quando si trova a paragonare il
“puparo” a Moggi. Scrive:
«Ricorda clamorosamente Luciano Moggi che entrava e usciva dagli spogliatoi di Coverciano senza motivo e senza gradi; che a Firenze caricava in taxi Cannavaro interista e lo scaricava a Napoli juventino». L’articolo prosegue chiudendo con questo inciso:
«Un giorno forse Lotito caricherà un azzurro in taxi e lo scaricherà a Formello». Abbiamo capito che oggi non sei nessuno, soprattutto alla Gazzetta, se non presenti in modo sprezzante la figura di Moggi, anche se a volte, nella foga del momento, si dimentica la realtà (o forse si finge di non conoscerla).
Riprendo una parte della deposizione di Carraro resa a Napoli durante il primo grado del processo penale di calciopoli, laddove è chiamato a giustificare i suoi rapporti con Moggi, che chiarisce l’accusa di Garlando:
«Io gli chiesi (a Giraudo ndr) di fare un riservato contatto con Moggi per sapere se Moggi era disponibile a venire a lavorare alla federazione con uno stipendio più basso dell’attuale… Moggi sapeva di calcio, che aveva collaborato..aveva avuto attitudine lavorando con Lippi per anni, se il direttore generale della Juventus aveva un buon rapporto e mi relazionava sulle sue idee a me sembrava di fare una cosa nell’interesse della federazione»….«Che Lippi parlasse con Moggi e Moggi mi dicesse le sue opinioni, posto che si stava creando un rapporto il cui obiettivo era arrivare nel migliori dei modi a qualificarsi e fare nel modo migliore il mondiale del 2006… debbo dire che questo tipo di contatti non sia stato negativo, l’Italia si è qualificata vincendo il girone e poi ha vinto il campionato del mondo… ».(
Link)
Quindi sul perché Moggi frequentava Coverciano, una risposta esauriente arriva dall’allora presidente Figc Carraro. Magari è passata inosservata alla Gazzetta.
Sul perché, ogni volta che la nazionale sprofonda, si finisce per affidarsi a chi, a vario titolo, rappresenta o ha rappresentato la Juventus, potrebbe approfondirlo lo stesso Garlando. Magari sarebbe più interessante che dedicare tempo per scrivere un libro dal titolo «Nostra Signora del dischetto»(
Link), in cui Luigi Garlando, attraverso le cronache della Gazzetta, ripercorre la storia della Juventus e dei rigori che le sono stati assegnati, fin dal lontanissimo 1929”. Una sorta di “chiacchiere da bar” in volontà …
Ovviamente è del tutto casuale il suo “antipatico” richiamo a Moggi a otto anni da calciopoli… non credete? La nostra pagina facebook
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