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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Editoriale di A. AMODIO del 23/12/2006 20:38:19
2006, ANNO DA (NON) DIMENTICARE

 

Con la partita del 22 dicembre si è chiuso il 2006 per la Juventus. Dodici mesi da (non) dimenticare. Un anno double-face come i nostri colori.
Che ha avuto nel bianco una striscia “candida” senza mai sconfitte sul campo. E nel nero “più profondo” l’anno più difficile della nostra storia, nel quale ci siamo ritrovati sconfitti (e retrocessi) da una giustizia sommaria, dettata dal giustizialismo più becero attuato nei nostri confronti e soprattutto da una miriade di persone assetate di chissà quale vendetta!
Ma tant’è. E dobbiamo, purtroppo, prenderne atto.
Dico questo perché parto da un presupposto. Ho sempre tenuto in mente una nota frase che si trova in qualche libro della storia juventina: “La Juventus come i suoi colori – il bianco ed il nero – talmente distanti tra loro, non ammette mezze misure: o la si ama, o la si odia”.
Ebbene, il 2006 ci ha fatto scoprire quanto sia terribilmente attuale questa espressione. Con una variante, però. Non avevo mai notato in questi anni qualcuno della dirigenza che dimostrasse un vero e proprio “disamore” verso questi colori! Mai qualcuno che non avesse difeso a spada tratta la nostra storia, il nostro orgoglio, la nostra juventinità!
Ecco la differenza rispetto al passato.
Eppure io non conosco la Juventus da cosi pochi anni: la conosco esattamente dal 31 ottobre 1971, quando ragazzino di appena dieci anni, rimasi incantato dal colpo di tacco con cui Bettega (Bobby-gol) infilò Cudicini e la Juve vinse per 4-1 a San Siro sul Milan.
Fu la scintilla che mi fece innamorare della Juventus, che, da allora, diventò – E PER SEMPRE – la mia squadra del cuore.
Vi chiederete: perché questo paragone? Semplice. Credo che anche chi ha qualche anno più di me e che oggi si ritrova iscritto a “GIÙ LE MANI DALLA JUVE possa tranquillamente darsi una risposta alla domanda: ma questo Signor Cobolli Gigli, spuntato chissà da quale meandro, è una persona innamorata della Juventus?
Non so per voi, ma secondo me la risposta è NO! Assolutamente.
Non si spiegano altrimenti le sue “brillanti” esternazioni sul “nuovo corso” sullo “Stile Juve” o sulla “operazione simpatia” per prendere le distanze dal passato.
Ma rinnegando quel passato – che evidentemente non conosce – il signor Cobolli Gigli sta o non sta disconoscendo la Famiglia Agnelli?!
Sì, non credo di dire un’eresia. Ma chi lo ha inventato lo “Stile Juve”, chi difendeva la Juve in ogni e qualsivoglia occasione, chi ha dato la Sua vita per la Juve, ed in ultimo chi aveva ingaggiato Giraudo e Moggi per fare la Juventus ancora più grande di quella che era stata in passato? La risposta è una sola: Giovanni ed Umberto Agnelli, l’Avvocato ed il Dottore, due Persone Innamorate della Juventus di cui – più di ogni altra – abbiamo sentito la mancanza.
Ebbene oggi ci sono gli Elkann, che però sono ancora troppo giovani e forse non troppo smaliziati. E c’è anche Andrea Agnelli, l’unico che con Donna Allegra potrebbe far rivivere il mito della Juventus. A fine anno vogliamo sognare. E magari sperare che nel 2007 ci possa essere spazio per Andrea Agnelli Presidente. Non so voi, ma il sottoscritto non ha mai avuto fiducia in questa dirigenza, che vuole voltare pagina ma solo per darci in pasto alle solite iene pronte ad azzannarci. Questi primi mesi la dicono lunga su ciò.
E mi riferisco a giornalisti venduti al padrone, a personaggi squallidi che una volta si dimostravano juventini ma che in realtà non lo sono, a politici inqualificabili che hanno rinnegato la Juventus solo per evitare di perdere voti importanti.
E allora permettetemi di dire che, di certa gente, non sappiamo che farcene! Siamo 14 milioni? Bene, anzi male. Perché solo quelli che stanno combattendo veramente per riavere quanto maltolto possono chiamarsi degni di essere “tifosi” della Vecchia Signora.
Il 2006 che va a chiudersi non è un anno bisestile, poiché come si dice in gergo: “Anno bisesto, anno funesto”. Ma per noi, purtroppo, questo anno è stato davvero rattristato da una serie di episodi.
Nei quali forse la retrocessione in Serie B – umanamente parlando – è la cosa meno grave del 2006.
Perché la tragedia che ha colpito di più è certamente quella di alcuni giorni addietro, quando il cuore dei giovani Alessio Ferramosca e Riccardo Neri si è fermato per sempre. Senza dimenticare la triste scomparsa del mitico magazziniere Romeo. Ed anche il dramma di Gianluca Pessotto, tornato fortunatamente tra noi dopo un lungo calvario.
Penso che il sorriso di chi non c’è più possa continuare a risplendere dentro di noi solo se faremo tutto il necessario per riabilitare la “Nostra Amata Juventus”.
E con ciò voglio dire che il nostro impegno deve continuare proprio in memoria di Alessio e Riky ed anche di Romeo.
Intendo – ovviamente – quello verso “GIÙ LE MANI DALLA JUVE”.
Oggi è il 23 dicembre. E come ripromessomi, non appena avuta la mia tredicesima ho inviato un altro piccolo contributo. Non è molto: è quello che potevo. Credo che tutti noi dovremmo fare un piccolo sforzo, in nome di Alessio e Riccardo, ma anche di Romeo, ma soprattutto per noi stessi.
Il 2007, infatti, potrebbe essere un anno diverso. Quello della riscossa. Dipenderà anche dalla sentenza del prossimo 11 gennaio, perché se il Tar toglierà quel triangolino agli “indossatori” il nostro entusiasmo potrebbe crescere.
Ma a prescindere da ciò, vi esorto, facciamo un altro sforzo, anche piccolo.
Noi che amiamo davvero la nostra Juventus, che non accettiamo più cosa accade intorno alla nostra Squadra del Cuore, che siamo caduti quasi in depressione per pensare al male che ci hanno fatto, vogliamoci bene ancora un po’ di più!!!
Facciamolo per Alessio, Riccardo, Romeo, per Noi stessi, per la Juventus.
Facciamolo per dire davvero: “GIÙ LE MANI DALLA JUVE”!

BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI

 
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