Gli arbitri possono condizionare una partita? Dopo calciopoli, e soprattutto, dopo anni a disquisire se l’errore arbitrale sia più o veno volontario, una curiosa osservazione arriva proprio dall’ex fischietto ancora rinchiuso (solo nell’immaginario popolare) nello spogliatoio del Granillo.
Uscito finalmente dallo stanzino dove era stato confinato da Moggi e dopo aver intrapreso una nuova carriera come presidente del nuovo Bari, Paparesta si trova a lamentarsi per gli errori arbitrali. Il 25 agosto, un articolo della Gazzetta Dello Sport
Link, conteneva lo sfogo del dirigente in erba, infuriato proprio per alcune decisioni arbitrali:
“… Massimo rispetto per gli arbitri, ma questa nuova società deve essere trattata come tutte le altre. Il fatto che il presidente sia un ex arbitro non significa nulla. Chiediamo solo di essere trattati come vengono trattati tutti gli altri”. Oggetto della contestazione un presunto morso di Comi (giocatore dell’Avellino) a De Luca (giocatore del Bari). I segni del morso sul braccio hanno fatto il giro del web, ma tanto non è bastato al giudice che ha deciso invece di punire con 3 giornate di squalifica il giocatore del Bari per la sua reazione. L’assenza di immagini televisive hanno scagionato l’attaccante dell’Avellino accusato di aver morso De Luca durante la sfida di Coppa Italia (persa dal Bari per 1-2).
Disappunto che sembra non essere cessato visto che anche domenica, dopo aver perso in casa con il Perugia, Paparesta ha lasciato, in silenzio e scuro in volto, lo stadio dopo l'espulsione di due dei suoi giocatori (Caputo e Defendi). Arbitri sotto accusa proprio perché in tre gare al San Nicola, quattro sono stati i giocatori del Bari colpiti dal cartellino rosso, un dato considerato allarmante. In questo caso l’ex arbitro ha ricordato il suo passato ammorbidendo la sua posizione:
“Non è il caso di parlare di penalizzazioni di una squadra o di un’altra: è chiaro che ci sono stati degli episodi che sono stati valutati”. Tornando all’antico tormentone: gli arbitri sono condizionabili? Ad essere maliziosi, l’affermazione del tanto “chiacchierato” Paparesta sembra proprio essere tesa a far credere ad un certo condizionamento, soprattutto perché arriva da chi il campo l’ha calpestato con un fischietto in bocca …
Ad essere maligni, si potrebbe chiedere a Paparesta, se durante quella famosa partita del 6 novembre 2004, quando la Reggina sconfisse la Juventus per 2-1, per quegli errori arbitrali (due reti annullate - una giustamente- e un rigore non concesso per un fallo di mano evidente), gli allora dirigenti bianconeri potevano avere il diritto di lamentarsi . Questo è il video della famosa partita (
Reggina - Juventus 2 - 1).
Soprattutto, nella sua attuale veste di dirigente, se quegli stessi episodi avessero penalizzato la sua squadra, chiederebbe “parità di trattamento”, lasciando intendere che i fischietti non trattano tutte le squadre nello stesso modo?
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