Passano gli anni, i dirigenti, ma farsopoli per qualcuno rimane ancora un argomento cui aggrapparsi per giustificarsi dai più svariati fallimenti. Farsopoli, perché parlare di calciopoli è qualcosa di più impegnativo, dove chiunque dotato di un minimo di onestà intellettuale, dovrebbe esporre lo scandalo nel suo complesso, a partire dalle molte realtà nascoste che con gli anni hanno visto la luce.
Simoni , a sedici anni di distanza non si da ancora pace e ritorna pubblicamente a ricordare l’episodio di Iuliano-Ronaldo con queste parole:
«Sicuramente quell'episodio ha influito molto sul campionato. Noi eravamo lì ad un punto dalla Juventus a 4-5 giornate dalla fine. Quindi se anzichè perderla, come è stato, la avessimo pareggiato, avremmo decisamente potuto dire la nostra sul quel campionato, magari potevamo anche vincerlo. Abbiamo fatto poi un finale di campionato meglio di quello della Juve, ma un episodio così è difficile da dimenticare e credo abbia pesato molto sull'esito del campionato». E’ triste vedere come un uomo di sport, a distanza di così tanti anni, non riesca ad essere ricordato per altro se non per questo triste rituale. Perché davanti ad un microfono, da 16 anni, non fa altro che recitare la stessa litania …
Un piccolo passo avanti lo abbiamo fatto comunque: siamo passati da "con quel rigore avremmo vinto sicuramente il campionato" a "magari potevamo anche vincerlo".
Strana coincidenza ma negli stessi giorni un tale
Pif , presentato come
“juventino pentito”, trova spazio sulle pagine online dei principali network sportivi con questo incipit:
“Per colpa dello scandalo del 2006 ho lavato via il bianconero dal cuore… "Moggi mi ha rattristato”. Per questo motivo è tornato a tifare Palermo (in bocca al lupo!).
Uscita utile per costatare come mai nessuno riesca a conquistare le prime pagine per meriti propri. Chissà perché hanno bisogno di appoggiarsi a quegli argomenti ben accolti da una cultura popolare alimentata da chiacchiere da bar per emergere in qualche modo dall’anonimato…
Ci fa solo specie, di personaggi come questo, che abbiano fatto parte del cast de “Le iene”; una trasmissione che mischia satira ad inchiesta, una trasmissione che dovrebbe, per il target che si è data, indagare oltre le verità presunte o imposte e che, invece, sul caso Farsopoli si è adeguata davanti alle stesse, con dichiarazioni del Pif...fero come quelle sopra riportate dal suo ex inviato. Identico discorso vale, tanto per fare un altro esempio, per Ezio Greggio e la "sua" Striscia la notizia
Del clima di condanna farsopoliana, non poteva certamente non approfittarne
Tavecchio, esposto come non mai in questi giorni ai colpi del fuoco nemico, per un richiamo dello scandalo pro doma sua. Magari è anche utile per distogliere le attenzioni dalla condanna per razzismo che potrebbe arrivare dalla Uefa… Nel solito goffo modo di esporsi pubblicamente, Tavecchio ha rassicurato:
” …che negli spogliatoi ci sono soltanto Conte e Oriali, io non sono mai entrato, e in campo non si è visto un dirigente federale: in passato c'erano parenti e amici, e perfino le famiglie. Ai tempi di Calciopoli si portarono tutto ciò che si potevano portare". A parte il fatto che ai tempi di calciopoli l’Italia primeggiava con le squadre di club e la nazionale di Lippi, composta da 9 juventini conquistava la quarta coppa del mondo, un paragone che con la situazione attuale è solo da vergogna. Ricordiamo anche che Carraro, come da sua stessa ammissione in tribunale (non al bar sport), ha dichiarato di aver voluto espressamente Moggi per la sua competenza tecnica e il suo rapporto con Lippi. Tutto il resto delle accuse sono catalogabili alla voce “illazioni”.
Insomma, il Tavecchio interista, come da tradizione, continua a riempirsi la bocca con la calciopoli per le chiacchiere e ad appoggiarsi sul campo agli Juventini, con la speranza di racimolare qualche successo salva immagine. A proposito di immagine, per il bene dell’Italia calcistica, sarebbe auspicabile affiancargli un addetto stampa che gli prepari il compito prima di ogni uscita pubblica, magari per evitare di continuare a collezionare figuracce su figuracce.
Farsopoli continua ad essere un diversivo cui aggrapparsi. Uno scandalo che è utile solo se nell’immaginario collettivo continua ad avere una connotazione che si presta a giustificativo per suggerire la solita sfumatura negativa solo verso i soliti noti …
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