A volte ritornano: Monti e Galdi, uniti ancora una volta e come sempre da calciopoli, nel chiedere conto alla Juventus. L’argomento che tanto li appassiona oggi è l’auspicio di un accordo tra la Juventus e la Figc per il ritiro del ricorso al Tar in cambio di una partita della nazionale allo Juventus Stadium, quella prevista il 31.03.2015 tra Italia ed Inghilterra.

Maurizio Galdi, che collaborò attivamente in calciopoli (Di Laroni: «Cercavamo di comprendere le modalità del sorteggio arbitrale e io chiesi notizie al Galdi ed egli sulla casella istituzionale di posta del reparto mi inviò una mail che conteneva le norme in base alle quali i designatori avevano stabilito di fare i sorteggi. Io gli ho fatto per cortesia un ricorso avverso una sanzione per violazione del codice della strada»; e Auricchio: «era una fonte utile per le indagini sul mondo del calcio»), ricorda come Agnelli e Tavecchio siano molto distanti e che la contabilità juventina -diversa da quella federale- non aiuta un riavvicinamento. Il giornalista scrive anche che «la federazione, se si dovesse giocare allo Juventus Stadium, ritiene che possa essere l’occasione per iniziare a sedersi intorno a quel tavolo per risolvere ogni contenzioso esistente tra Figc e Juventus. Insomma un modo per far ripartire un dialogo troppo spesso tentato ma quasi sempre interrotto sul nascere. Un contenzioso ancora aperto anche nelle aule giudiziarie dovei bianconero chiedono un risarcimento di circa 450 milioni».

Scrive Monti del Corriere della Sera, chiamato come teste dall’accusa a Napoli durante il processo calciopoli, per raccontare le “chiacchiere dell’ambiente giornalistico” e dei suoi legami con Facchetti (Casoria: «Le sedute spiritiche ancora non sono ammesse dall'ordinamento»): «La promessa rimane e c’è la volontà di onorarla, ma è congelata, perché il nuovo governo del calcio, presieduto da Carlo Tavecchio, vuole prima capire se la causa con la richiesta di risarcimento che la Juve ha presentato nel 2011 nei confronti della Figc va avanti o c’è la disponibilità a ritirarla».

Strana la coincidenza che proprio Galdi e Monti, con il loro attivo passato antijuventino, nello stesso giorno, lancino lo stesso identico messaggio. Un dire a nuora, perché suocera intenda? Anche perché è dal famoso tavolo della pace promosso da Petrucci (non smetteremo mai di ringraziare Moratti per averlo fatto saltare) che si cerca il compromesso per chiedere il ritiro del ricorso al Tar.

E’ avvilente pensare che dopo i pesci in faccia che la Juventus, gli juventini, lo stesso Agnelli, ricevono giornalmente a dosi massicce, sia sufficiente una partita nel nostro stadio per risolvere tutti i problemi di una federazione incompetente, rinunciando definitivamente a due scudetti conquistati sul campo.

Andrea Agnelli stia attento a quello che fa, intorno a quale tavolo si siede e valuti bene se e su quali basi trattare con quella gente. Perché non basterà qualche blog allineato per far digerire "qualsiasi cosa"…

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