Ritorniamo a mente fredda sulle dichiarazioni di Lepore in merito a calciopoli rilasciate a Telelombardia nei giorni scorsi. Afferma l’ex capo della Procura di Napoli:
“Calciopoli è stata una bella inchiesta, purtroppo boicottata dalla fuga di notizie secondo alcuni alimentata dagli stessi magistrati, ma io lo escludo categoricamente, perché soprattutto quando non siamo nelle fasi di indagini la fuga pregiudica le indagini stesse. Noi abbiamo accertato le responsabilità penali di una squadra di serie A e stavamo arrivando a un’altra squadra milanese… E, tolta il Milan, resta l’inter no? Però molti verbali vennero rubati e pubblicati in un vero e proprio volumetto e questo rovinò l’indagine. La Juventus fu la prima della quale accertammo delle responsabilità, ma gli imbrogli non erano solo della Juventus. E c’era anche un importante giro di soldi”. (Link)
Per una corretta informazione è bene precisare che il
“giro di soldi” evidenziato da Lepore non è mai esistito, anzi, le sentenze lo hanno escluso. Qualcuno potrebbe (dovrebbe) chiedergliene conto... Le telefonate dell’inter, esistenti e la cui prova è stata fornita dalla difesa, furono scartate dalle indagini nonostante contrassegnate dai “baffi rossi”. La fuga di notizie ricordata nell’intervista, che fa riferimento al “libro nero” pubblicato dall’Espresso, non conteneva le intercettazioni dei nerazzurri che furono rese note solo successivamente. Grazie a quella fuga di notizie fu però possibile imbastire il processo sportivo, con l’allora Borelli che si recò personalmente a Napoli a ritirare le carte dell’inchiesta, senza aver avuto nemmeno l’incarico ufficiale dalla Figc (chiarirà tutto in un’udienza al Senato). La fuga di notizie ha reso il materiale delle indagini penali subito utilizzabile in sede sportiva, poiché era venuto meno l'interesse investigativo alla segretezza. Il processo sportivo rischiava di andare in prescrizione se fosse stato necessario attendere la chiusura delle indagini. Quindi
“non ha pregiudicato l’inchiesta” come afferma Lepore, ma l’ha condotta laddove si voleva.
La Juventus è stata assolta sia in primo che in secondo grado, assurde le parole di Lepore che parlano di
"responsabilità penali accertate" a capo della società Torinese.
E’ ancor più inverosimile il fatto che si voleva arrivare all’inter. Non si capisce altrimenti perché quelle telefonate, che avrebbero potuto accertarne il coinvolgimento, furono scartare volutamente e perchè, quelle pressioni nerazzurre denunciate da Coppola sotto giuramento, vennero archiviate alla voce “l’inter non interessa”.
Se non fosse perché siamo abituati alla
strumentalizzazione di calciopoli, saremmo meravigliati dalla
superficialità con cui Lepore affronta un argomento così delicato. Un’uscita forse finalizzata esclusivamente al lancio del suo libro, utile per qualche titolone in testate minori, che ci offre l’ennesima possibilità di mettere in evidenza i limiti di chi calciopoli l’ha in qualche modo attestata.
A Lepore e a chi come lui negli anni
ha usato lo scandalo come cassa di risonanza, è permesso esprimersi in un certo modo proprio perché il popolo dei tifosi a cui è diretto questo tipo di messaggio, è stato condizionato per anni da un’informazione di parte che li ha tenuti all’oscuro della verità. Chi come noi ha seguito l’evolversi della farsa ascoltando le udienze, non solo attraverso le cronache della Gazzetta dello Sport, non può che registrare l’ennesima uscita senza senso. Grave perché arriva da chi dovrebbe avere un
senso di responsabilità maggiore per il ruolo che ha rivestito e soprattutto delle conoscenze particolareggiate e circostanziate dei fatti che non siano ferme alle chiacchiere da bar di vulgata popolare.
Ricordiamo che lo stesso Narducci, pm del primo grado del rito ordinario di calciopoli, anch’egli autore di un libro sull’affaire del 2006, è caduto in una errata ricostruzione dei fatti, tanto da essere querelato dell’ex arbitro Dondarini che ha chiesto il sequestro preventivo del libro. L'ex pm è stato anche anche querelato dagli indagati in merito alla sparizione del video del sorteggi (sostituito con una sequenza errata di immagini) e proprio in questi giorni si dovrebbe decidere sul suo rinvio a giudizio.(
Link)
Se queste sono le persone che dovrebbero essere garanti dell’indagine e del processo, cosa aspettarsi concretamente? E perché i solerti giornalisti che da sempre seguono lo scandalo, non hanno analizzato e contestato le affermazioni di Lepore restituendo dignità alla semplice realtà?
Probabilmente la convenienza di calciopoli è proprio nell’uso che chiunque, impunemente, può farne. Calciopoli resta un grande “affare” che anche dopo anni mostra a tutti i suoi limiti. Solo chi è in malafede può sposare la verità di comodo usata per i più svariati interessi tranne che per accertare la realtà dei fatti.
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