Giovanni Cobolli Gigli è un personaggio tristemente mitologico per noi juventini "rancorosi" (l'etichetta ce l'affibbiò proprio lui). L'ex dirigente bianconero ci ha abituati a sortite alquanto contradditorie tanto da essersi meritato l'allegorico ritratto di mostro a due teste: quello che dice Cobolli viene smentito da Gigli e viceversa.

Nel mezzo della tempesta di calciopoli potevamo pensare che fosse un uomo di grande coraggio a subentrare in una società coinvolta in quello scandalo, poi ne abbiamo apprezzato doti che non facciamo fatica a definire "abetiane", come l'ex presidente federale. Il nostro arrivò persino a dichiarare che a suggerirgli e convinecertlo a ritirare il ricorso al TAR fu l'allora direttore del CorSport, Carlo Verdelli.

Ogni tanto il caro Cobolli torna a farsi sentire e immediatamente i tifosi cercano riscontri in quello che dice nelle controdichiarazioni di Gigli... Sull'ultima esternazione però c'è poco da verificare, possiamo affermare con certezza che trattasi di panzana, forse una concessione che il buon Giovanni ha voluto fare all'ego di Cobolli e pure di Gigli: «Io posso vantarmi di aver importato questo modello in Italia assieme a Blanc, e di averlo dato alla Juventus, che in Italia è la società più all’avanguardia». Lo ha dichiarato a una testata vicina ai colori viola.

Perché perdiamo tempo a rispondere a Cobolli e Gigli quando qualsiasi tifoso minimamente esperto delle vicende juventine dal 1994 ad oggi sa benissimo che il progetto Stadium è merito della Triade e di Giraudo in particolare? Semplice, perché ci potrebbe essere qualche giovane tifoso indotto a credere che ciò sia vero. Cobolli (purtroppo) si è semplicemente trovato alla Juventus nel periodo successivo all'ideazione del progetto (già nel 2003 la triade aveva acquisito i diritti di superficie per 99 anni) e precedente alla realizzazione (lo stadio fu cominciato quando Cobolli era già sulla soglia della società).

La cosiddetta Triade suscita ancora fastidi e antipatie, molti però non si fanno problemi ad attribuirsi alcuni meriti di quei tre dirigenti. Chissà come mai.

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