Si sta svolgendo a Milano il processo per diffamazione, con denuncia sporta da Gianfelice Facchetti, nei confronti di Luciano Moggi, accusato di aver diffamato l'ex presidente interista Giacinto Facchetti durante la trasmissione 'Notti magiche', condotta da Criscitiello su Sportitalia, il 23 ottobre 2010, in cui aveva detto rivolto a Zanetti:
“Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora : le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l’arbitro era Bertini". "Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali e anche i passaporti falsi e quindi stia zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l’Inter”. La partita cui si riferisce l'ex dg bianconero è la semifinale di ritorno di Tim Cup 2005, vinta dall'Inter per 3 a 1.
Parole che, secondo il capo di imputazione formulato dal pm Elio Ramondini, hanno lasciato
“falsamente intendere che lo stesso Giacinto Facchetti avesse commesso quei reati quali quelli da lui (Moggi, ndr) commessi”. Ricordiamo che per la vicenda, Gianfelice Facchetti aveva sporto querela anche verso Michele Criscitello, conduttore di Sportitalia. Il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Milano ha prosciolto Michele Criscitiello in quanto non ha ravveduto alcuna diffamazione.
Il 5 novembre Luciano Moggi, davanti al giudice, ha confermato la sua versione:
"In quella trasmissione televisiva mi trovai a dovere difendere la Juventus dalle accuse dell'allora capitano interista Javier Zanetti. Confermo quello che dissi quattro anni fa: Giacinto Facchetti chiese a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari. E l'arbitro era Bertini".Lunedì 17 novembre, dovrebbero essere sentiti come testimoni: Zanetti, Massimo Moratti, Pierluigi Pairetto e Paolo Bertini.
Si presenta in questo modo l’ennesimo esame di calciopoli all’interno di un’aula di tribunale. Moggi si difenderà portando le intercettazioni già note dopo il primo grado di calciopoli (ammesse come prova a sua discolpa), colpevolmente non attenzione da chi ha condotto le indagini nonostante i “baffi rossi”; la relazione di Palazzi (che il 1 luglio del 2011 è stata prescritta) in cui il procuratore scriveva nero su bianco che l’Inter era passibile di deferimento. Oltre ai citati testimoni dovrebbero comparire successivamente anche De Santis, Mazzei e Bergamo.
Per Massimo Moratti sarebbe la prima volta che compare in un tribunale per testimoniare sullo scandalo di calciopoli. Citato dalla difesa durante il processo calciopoli non apparve mai nell’aula 216 del tribunale di Napoli.
I fatti, quelli che dovrebbero catturare le attenzioni del Giudice, sono chiari oltre che supportati dalle intercettazioni già giudicate passibili di deferimento dalla stessa giustizia sportiva.
Quello che Moggi ha affermato non sembra essere una chiacchiera da bar, ma la semplice ricostruzione derivata dall’ascolto delle intercettazioni.
Evidenziamo anche uno strano scherzo del destino: il giorno in cui Massimo Moratti dovrà testimoniare a Milano (se si presenterà…), sarà celebrata dalla Gazzetta dello Sport (in edicola addirittura con una nuova veste), la consegna del premio "Giacinto Facchetti - il bello del calcio” a Francesco Totti.
Resta da capire se sarà possibile attaccarsi ancora a qualche cavillo, al sentimento popolare, alle stelle o alle luci, al modo spocchioso di parlare di Moggi, o se ci sarà l’onestà per valutare semplicemente i fatti di una vicenda fin troppo strumentalizzata.
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