E' di poco fa la notizia, ripresa dall'ANSA, dell'archiviazione del procedimento nel quale l'ex PM di Napoli del processo su Calciopoli Giuseppe Narducci era indagato per abuso d'ufficio, dopo la denuncia in cui si lamentava la sparizione del famoso filmato sul sorteggio arbitrale di Coverciano, che venne sostituito da una sequenza invertita di fotogrammi, che avevano stravolto il suo regolare svolgimento, facendo apparire irregolarità che, in realtà, non c'erano state.
Non conosciamo le motivazioni di tale provvedimento (di per sè purtroppo prevedibile), che probabilmente si basa sul fatto che non sono stati ravvisati elementi tali da far ritenere sussistente il dolo necessario per tale reato,
ma ciò che è certo (anche senza citare facili aforismi sul fatto che si trattava di giudicare un ex magistrato), è che ancora una volta si è persa l'occasione per far emergere ufficialmente una delle tante contraddizioni (chiamiamole così) di un processo che in pratica, solo su queste e sui pregiudizi a questi collegati, si è basato. Se, a pochi mesi dall'inizio del giudizio di Cassazione, un fatto di tale gravità viene di fatto derubricato come irrilevante e sintomatico solo di una certa goffaggine nell'indagine e non di altro, ben più grave, non è questo certo un bel viatico.
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