Calciopoli è argomento che “attira” lettori solo quando la notizia viene presentata nel modo in cui i tifosi sono stati abituati, cioè quando si ricalcano le teorie colpevoliste che hanno portato a sentenze volute dal “comune sentimento popolare”. Enrico Steidler di sportcafe24.com lo sa bene, anche perché, da una semplice ricerca fatta su internet, il suo ultimo articolo, con alla base quelle accuse al mondo juventino, non è certamente una novità.

Il giornalista ci tira direttamente in ballo come “paladini” di Moggi accusandoci di scarso senso del pudore e cercando, in modo dissacrante, di minimizzare la portata delle dichiarazioni di Bertini rese durante il processo che vede imputato Luciano Moggi per la presunta diffamazione a Giacinto Facchetti a Milano.

Si capisce, vista la superficialità con cui tratta l’argomento, che oltre a non conoscerlo a fondo, cerca un appiglio per ottenere qualche contatto in più. Il titolo ad effetto è lo specchietto tornasole: “Calciopoli, quando i carnefici fanno le vittime L'ex-arbitro Paolo Bertini tira in ballo Facchetti ("Venne nel mio spogliatoio prima della partita...") e gli organi di stampa del partito bianconero scatenano subito la caccia al morto“ (Link).

Precisazione n. 1: Forse, vista la rudezza del titolo, chi usa il “morto” non è la stampa del partito bianconero, vero Signor Steidler? Sicuramente se scriveva: “…gli organi si stampa del partito bianconero scatenano la caccia alla verità”, come in effetti è nelle nostre intenzioni, probabilmente non avrebbe cliccato nessuno per leggere il suo articolo.

Precisazione n. 2: Chi è realmente informato sa bene che le dichiarazioni di Bertini non sono una novità ma emerse, in tutta la loro gravità, dalle intercettazioni rinvenute dalle difese durante il processo di primo grado del rito ordinario a Napoli. L’unica novità è data dal fatto che sono state ripetute dall’ex fischietto all’interno di un’aula di giustizia. Ricordiamo che l’Inter, secondo la giustizia sportiva, era passibile di deferimento per illecito sportivo. Non giudicata solo perché è intervenuta la prescrizione. Sulla loro gravità quindi, piaccia o non piaccia al Signor Steidler, la giustizia sportiva si era già espressa.

Precisazione n. 3: L’autore del pezzo si chiede, ancora mostrandosi poco pronto sulla materia: “… che rilevanza ha, questo sia pur censurabile episodio, nel quadro di uno scandalo che ricoprì di fango il calcio italiano agli occhi del mondo intero?" È chiaro che la vicenda calciopoli non è il suo pane quotidiano, anche perché, se questi non sono episodi importanti, non saprei per quale motivo,sono state emesse delle condanne. Se avessero trovato una prova del genere da addebitare a Moggi, probabilmente tutta la farsa sarebbe stata più credibile.

Precisazione n. 4: Non siamo i paladini di Moggi ma sicuramente della verità. Proprio per questo, ogni santa volta che affrontiamo un argomento, lo facciamo solo dopo esserci informati. Di calciopoli abbiamo seguito ogni sviluppo, non limitandoci alle questione di tifo. Se il Signor Steidler trova cinque minuti liberi, provi a fare un giro nella sezione dedicata alle udienze di Napoli dove troverà la trascrizione integrale di ogni singola parola della difesa e dell’accusa (Link). Un lavoro che permette a chiunque abbia voglia di conoscere a fondo la vicenda, di farlo senza il filtro dei commenti e degli taglia e cuci strumentali della stampa nostrana.

Precisazione n. 5: Come abbiamo ripetuto in diverse occasioni, non ci siamo mai permessi di offendere Giacinto Facchetti e la sua memoria. Detto questo, è chiaro che il richiamo alle sue intercettazioni ed al ruolo rivestito ai tempi dello scandalo, vengono ripresi solo ed esclusivamente per ricostruire quello spaccato di calcio di cui anche lui era protagonista.

Ci auguriamo che chi affronterà nuovamente l’argomento lo faccia con cognizione di causa, informandosi e non cercando soltanto di condizionare evidenziando solo quella parte della farsa che più gli aggrada per sfruttare una vetrina che offre una momentanea visibilità. Prevale spesso, anche in questa circostanza, troppa morale spicciola, troppa superficialità e poca conoscenza dell'argomento.

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