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Quando Moratti prese il comando, nel 1995, tutti ci chiedevamo come mai non vincesse mai l’Inter, perchè mai succedessero certe cose: Calciopoli spazzò via tutto d’un colpo queste domande alzando il polverone che conosciamo. Si parla ancora di scudetto di cartone ma è roba di poco conto. Il vero problema è ciò da cui derivava quel titolo assegnato all’Inter. L’importante è non dare comunque troppo peso a livello psicologico al calcio perchè altrimenti gli si toglie tutto quello che ha di bello».Paolo Bonolis (
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Non so quante volte Bonolis abusando della sua fama ha ripetuto il solito ritornello su calciopoli e non capisco nemmeno se pensa di essere credibile nel momento in cui si appresta a fare la sua ennesima dichiarazione.
Calciopoli non ha spazzato via solo i dubbi di interisti incapaci di accettare la loro inferiorità sul campo, ma ha reso anche visibile come
la società nerazzurra era parte integrante di quel contestato sistema. Bonolis, da semplice tifoso, dimentica troppo spesso quella relazione del procuratore federale Palazzi che, seppur prescritta, mostra chiaramente il coinvolgimento nello scandalo della loro amata. Bonolis non accenna mai a quelle sentenze, su cui vuole appoggiare le sue tesi, che parlano chiaramente di campionato regolare.
Ci vuole coraggio a leggere solo quello che conviene tacendo su quanto invece farebbe vergognare chiunque. Anche il noto conduttore non ha il coraggio di analizzare lo scandalo a 360 gradi e pretende di imporre la sua visione non pensando che qualcuno ben informato, anche per questo, potrebbe ritenerlo infantile.
E soprattutto, quando Bonolis parla del “bello del calcio”, intende proprio questo ondivagare per sentirsi in qualche modo superiore? Anche da queste piccole manifestazioni di tifo si comprende bene il limite della cultura sportiva italiana.
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