Le vittorie bianconere degli ultimi anni non potranno intaccare minimamente quella voglia di giustizia che ci ha animato fin dalla prima ora successiva alla vergogna di Farsopoli. Il dovere della difesa della Storia della Juventus non conosce altre priorità in noi GLMDJisti e continua ad esserlo soprattutto perché chi né è preposto istituzionalmente (oggi come allora) glissa (alla fine si dichiarerà “incompetente”?).


Il 22 gennaio è la data fissata dalla Cassazione quale terzo grado del processo penale, sia nel procedimento abbreviato che in quello ordinario. Si discuterà di questioni di legittimità e di sussistenza di vizi nelle motivazioni delle sentenze d’appello. Non saranno quindi acquisite nuove prove, nè verranno ascoltati ulteriori testimoni. Si tratterà di avere il coraggio di sconfessare un’inchiesta e le relative successive sentenze basate sul nulla, spesso con riscontri diametralmente contrari.
Il coraggio della Verità! Potrà mai essere nella attuale Magistratura Italiana?

Luciano Moggi è stato condannato sia in primo che in secondo grado (2 anni e 4 mesi) come promotore dell’associazione a delinquere finalizzata alla tentata frode sportiva. Sulla base della consumazione anticipata di un ipotetico “reato di pericolo” e di “comportamenti al limite della sussistenza di tale reato di tentativo” senza nessun minimo riscontro oggettivo se non le “taroccate” e “omissive” informative dei CC.
Colpevole anche di avere una “personalità decisa, ma al contempo concreta e priva di filtri nell’esporre le sue decisioni”.

Antonio Giraudo è stato condannato in secondo grado (1 anno e 8 mesi) come partecipante alla associazione a delinquere di cui sopra. Avrebbe, inoltre, alterato la formazione della “griglia” di una partita risultata, poi, non condizionata: Udinese-Brescia. Arbitri e assistenti di quella partita sono stati assolti e il sorteggio dichiarato regolare. In un’intercettazione Moggi aveva ipotizzato a Bergamo 5 nomi per la designazione e l’arbitro scelto, Rodomonti, non ne faceva parte.

E’ stata esclusa la responsabilità della Juventus sin dalla sentenza del primo grado di giudizio
Il campionato 2004/2005, l’unico oggetto di indagine, è stato dichiarato regolare e quindi non alterato dall’ipotetica associazione a delinquere. Non è stato rilevato nessun passaggio di denaro, gli arbitri cosiddetti associati non hanno guadagnato più degli altri, non hanno ricevuto alcun beneficio (come arbitrare un maggior numero di partite o avanzamento di carriera, anzi ...) e con essi la Juventus aveva una media punti inferiore. Le fantomatiche ammonizioni preventive (con errori macroscopici nell'inchiesta) sono risultati frutto della fantasia perversa del latore delle informative.

E’ stata dimostrata, oltre ogni ragionevole dubbio, la regolarità del sorteggio che inficiava, per logica, ogni possibile combine sulla “griglia”. E’ stato dimostrato che il rapporto dei dirigenti juventini con i designatori non era assolutamente esclusivo ma era la stessa federazione che ne favoriva e richiedeva l’attuazione. Nessuna intercettazione ha provato contatti diretti tra gli allora dirigenti bianconeri con i fischietti, cosa che invece è emersa con chiarezza per altri: per il Milan con Meani e Galliani e per l’inter con Facchetti e Nucini, allora arbitro in attività. Nello spogliatoio di Reggio Calabria non fu sequestrato l’arbitro Paparesta ma solo la credulità popolare dei lettori della Gazzetta dello Sport e di Repubblica e quella di qualche giudice dal facile copia-incolla tra informative e sentenze. Il fantomatico condizionamento mediatico di Moggi, contro Mediaset, Rai e Sky attraverso l’uso del carrozzone del processo del lunedì, è una barzelletta che non fa ridere.

Le condanne sono state motivate sulla base di una presunzione di comportamenti assolutamente non provati e basati su illazioni e “sentito dire”. Molte testimonianze rese in aula nel corso del dibattimento dai testi di accusa sono risultate a difesa degli imputati, le sentenze invece sono rimaste “politicamente” a quello previsto dal lacunoso e fantasioso impianto accusatorio. Le sentenze hanno sposato in toto il teorema della schede svizzere, la ricostruzione maccheronica del teste Di Laroni e le sue bugie, gli errori di attribuzione, gli schemi manuali (contro ogni logica non con software quindi impossibili da verificare per la difesa) l’incomprensibile ragione per cui non si conosce l’esito effettivo delle intercettazioni di tali schede

In totale sono 7 (Mentre ben 37 erano le richieste di rinvio a giudizio del duo Narducci-Beatrice ) le persone condannate in appello: Moggi, Giraudo, Mazzini (due anni), Pairetto (due anni) , De Santis (un anno), Bertini (10 mesi) e Dattilo (10 mesi). Per Bergamo si dovrà rifare il processo. Bergamo, a cui dovrebbe essere contestato il tentativo di tentativo di frode Carraro-Bergamo-Rodomonti per Inter-Juventus dove confessa anche alla Fazi di “essere stato molto esplicito”, a favore, nel dubbio, di un “aiutino” per i (mo)ratti.

Conserviamo in archivio le trascrizioni delle udienze del processo ordinario di primo grado (parola per parola di ogni imputato e di ogni testimone) a disposizione di chiunque voglia conoscerle e leggerle facendosene un’opinione senza alcun filtro mediatico (Link).

Noi di nostro continueremo la battaglia affinchè la verità su Farsopoli emerga, oggi domani e sempre, sapendo realisticamente che il giorno 22 c.m. chi il coraggio del dovere non ce l’ha (o lo subordina ad altri interessi), difficilmente può darselo.


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