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Editoriale di A. AMODIO del 10/01/2007 19:48:53
OGNI COSA PUÒ ANDARE AL SUO POSTO

 

Fra tre giorni si ricomincia. Sabato 13 sarà la prima gara ufficiale del 2007, che penso possa essere – anche per quello che affermerò in seguito – l’anno della nostra riscossa.
Secondo me non a caso. Ed è per questo che aggiungo: “Ogni cosa può andare al suo posto”. Mi spiego meglio. Chi è iscritto alla “nostra” Associazione crede nei suoi ideali. A prescindere. Il “nostro” muro è il luogo dove quotidianamente ci si confronta, si analizzano tanti aspetti, si scrivono tante a cose. E dove, a volte, ci si scontra.
Certo non tutti abbiamo le stesse idee su cosa – ad esempio – sia meglio o peggio.
Non tutti su quale futuro ci attende. Non tutti sul perché siamo stati “ingiustamente” condannati e ci ritroviamo a giocare per la prima volta in un campionato che non ci appartiene.
Vengono additate diverse motivazioni o distinti responsabili, ma purtroppo l’amara realtà è questa. E allora – senza nulla togliere agli altri – credo che proprio oggi Paola abbia affermato la cosa più giusta: “Io credo che dobbiamo, uniti, portare avanti delle iniziative concrete”. Ed ancora: “Credo che sia il momento di pretendere (e non chiedere) delle spiegazioni a chi ha permesso e confermato l’appello dei media a far fuori la nostra squadra!”. Sono d’accordo con te. Ma perché penso – non a caso – che “ogni cosa può andare al suo posto!?” È presto detto.
In questi giorni avremo le prime risposte, a cominciare dal ricorso dell’Associazione “L’Ego di Napoli”. Io continuo a credere, fortissimamente, che “chi la fa, l’aspetti”.
Poi, di ricorsi, ce ne saranno altri e se crediamo e siamo in questa Associazione a difesa della nostra storia, del nostro orgoglio, e soprattutto dei nostri diritti per conoscere come, perché, con quali metodi, con quale bieco cinismo siamo stati condannati ancor prima delle sentenze, allora credo che dovremo continuare ad esserci con la massima compattezza. I miei ritagli di tempo ormai li dedico a GIÙ LE MANI DALLA JUVE, magari anche a leggere ed a riflettere su ciò che altri dicono o scrivono: in tanti ormai pensano che la dirigenza non sia all’altezza; che si dovrebbe vendere il marchio Juventus per farlo rivivere altrove; di non farci illusioni perché la Juventus è finita; di rassegnarci ad un futuro non degno della nostra storia e via dicendo.
E c’è anche chi ha lanciato l’unione tra tutte queste Associazioni a difesa della Juve, perché in giro c’è un po’ di confusione. Non sarebbe male come idea, bisognerebbe dar seguito a ciò.
Chi vuole avanzare delle proposte lo faccia. E subito.
Rispetto tutti, ci mancherebbe altro. Ma torno su quello che penso. A mio modesto modo di vedere questa società non ha gli attributi. In molti si sono ritrovati catapultati lì dopo “calciopoli” come l’attuale presidente che per me è un traghettatore; o l’A.D. che “spara” piani industriali a destra e a manca ma, forse, non sa neanche quello che dice. Altri di calcio, o di aziende di calcio com’è ancora la Juventus, non ne capiscono tanto. E se a tutto c’è una fine, credo che questi si stancheranno da soli. Può darsi anche dopo qualche risultato a cui mira – senza nasconderci dietro un dito – GIÙ LE MANI DALLA JUVE! Non voglio sembrare tediante, ma io continuo a dire che solo dopo averle provate tutte potremo considerarci soddisfatti di aver fatto il nostro percorso.
Può darsi – e non aggiungo altro – che dopo qualche risultato a nostro favore cambierà il timone della società (magari Andrea Agnelli!); che chi avrà il bastone del comando ricominci a pensare ad una Juve importante per tornare a vincere; che partendo da Del Piero, Nedved ed io penso anche Buffon si possa costruire un’ossatura di squadra anche con i gregari, con giovani e – magari – due o tre campioni. La Juventus ci ha abituati a vincere anche senza tanti nomi altisonanti oppure anche a perdere con troppi galli in un pollaio (ricordate la finale dell’83 ad Atene!?) E allora continuo a pensare: “Il tempo è galantuomo e stabilisce la giusta misura della cose”. Attendiamo, dunque, fiduciosi che attraverso il nostro affetto, il nostro attaccamento (anche economico a questa Associazione) si possano ottenere i risultati sperati affinché “ogni cosa vada al suo posto” perché allora – davvero – ci sarà da divertirsi!!!
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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