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Eventi di S. BIANCHI del 26/02/2015 14:09:08
Che piagnoni, 'sti romani!

 

"Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato spesso le due cose coincidono”. Così chiosava l’Avvocato, sottintendendo che la vittoria usualmente è dei più forti. In Italia ciò era vero solo fino al dieci maggio 1981 (Juve-Roma: 0 a 0): da quel giorno, ogni sconfitta rimediata contro la Juventus, è sicuramente frutto delle ruberie dei bianconeri. Peccato che la storica prova documentale dei furti della Juventus, il “Gol di Turone”, sia falsa. Andiamo con ordine. Nel fango del Comunale, con la Juve in dieci per l’espulsione di Furino, su un lancio di Conti, Pruzzo fa da torre per Turone, che insacca di testa. Bergamo convaliderebbe ma il guardialinee Sancini segnala il fuorigioco di Turone. Orbene, Carlo Sassi, il padre della moviola in Italia, il 24 febbraio 2013 a Rai Radio 2, ha dichiarato: "La moviola dimostrò che il gol era irregolare, che Turone era oltre Prandelli, poi però a Roma con un marchingegno particolare dimostrarono che invece non era in fuorigioco. Questa lettura non corretta venne accreditata negli ambienti della Rai di Roma, io stavo a Milano. Ricordo che non fu tirata fuori subito ma qualche tempo dopo il verificarsi dell’episodio, mi pare attorno al 1983”. Le accuse ai nostri danni sono pertanto false ed in malafede.

15.01.1995, Juve-Roma: 3 a 0: i romani contestano il primo gol. Il segnalinee sta correndo sulla sua …. linea, quando Aldair lo urta eseguendo la rimessa laterale: il lancio sbilenco arriva a Ravanelli, pallonetto e rete. Stafoggia non può che convalidare. Le accuse romaniste hanno il bersaglio sbagliato: non è il segnalinee Manfredini che urta Aldair, semmai viceversa.

23.12.1995, Juve-Roma: 0 a 2. Sul risultato di parità, Peruzzi respinge male un tiro di Di Biagio e Balbo, in netto fuorigioco, segna la prima rete: Collina convalida. Si sa, anche gli arbitri possono sbagliare.

08.02.1998, Juve-Roma: 3 a 1. Sul due a uno per noi, al sessantesimo, Deschamps aggancia Gautieri in area: per Messina non è fallo. Si sa, anche gli arbitri possono sbagliare.

28.02.2000, Juve-Roma: 2 a 1. Queste lamentele le ho trovate solo nella cronaca di tale Pietro Vultaggio "Er lupacchiotto der Colosseo," che lamenta la mancata concessione di un calcio di rigore per l’atterramento di Del Vecchio da parte di Tacchinardi. Sportivamente, il Sor Pietro rileva che, con la Juve in dieci per l’espulsione di Montero, era la Roma che sembrava avesse un uomo in meno. Pur con l’errore arbitrale, un risultato giusto.

06.05.2001, Juve-Roma: 2 a 2. La Juve, che sta recuperando in classifica sulla Roma, è fermata … dalla Federazione. La vittoria a Torino rimetterebbe lo scudetto in discussione, ma la FIGC, con decisione antisportiva, due giorni prima della gara modifica la norma sull’utilizzo degli extracomunitari, su cui le squadre “oneste” avevano basato il mercato estivo. Il vantaggio bianconero di due reti, al riposo, è dimezzato da Nakata, subentrato come Marcos Assunçao nel secondo tempo, proprio grazie alla modifica della norma. La Roma finì il campionato con tre punti di vantaggio sulla Juventus. Associazione per delinquere.

08.02.2004, Roma-Juve: 4 a 0. Il futuro mister selfie non è nuovo a bischerate in campo, ma a fine gara dà il meglio di sé, rivolgendosi a Tudor e mimando il famoso: ”Silenzio, 4 a 0, a casa”. Classe e signorilità.

Maggio-Luglio 2004. Una Roma che ha appena perso Zebina e Samuel, con i “mal di pancia” di Emerson che vuole andarsene, vede trasferirsi l’amato Capello proprio all’odiata Juve. Stupore e rabbia sono i sentimenti dei tifosi, che aumentano quando scoprono che i mal di pancia del Puma celavano il suo desiderio di seguire Capello. Pecunia non olet (disse Vespasiano e confermò Sensi in quell’occasione).

05.03.2005, Roma-Juve: 1 a 2. Sull’uno a uno tra la Juve in lotta per lo scudetto e la Roma malmessa in classifica, Racalbuto concede il calcio di rigore per atterramento di Dellas su Zalayeta, probabilmente fuori area, ma certamente realizzato da Del Piero. Si sa, anche gli arbitri possono sbagliare.

22.04.2012, Juve-Roma: 4 a 0. Stephan Lichtsteiner, appena giunto dalla Lazio, restituisce a Lamela il gesto di Totti a Tudor. Chi la fa, l’aspetti.

05.10.2014, Juve-Roma: 3 a 2.
Con giocatori e allenatori che contestano ogni decisione arbitrale, penso che il lavoro dell’arbitro sia piuttosto difficile. L’ingrato compito stavolta tocca a Rocchi, contestato dai romani su tutto. Taglio la testa alla Lupa … ehm, volevo dire al toro, citando la moviola della massima autorità antijuventina dopo Zeman: la Gazzetta dello Sport, a firma di Francesco Ceniti.
Minuto 26: rigore per la Juve. Per il fallo di mano di Maicon: “si doveva dare punizione dal limite”.
Minuto 31: rigore per la Roma. “Molti dubbi anche su questa decisione: fischiata la trattenuta di Lichtsteiner su Totti, ma in contemporanea c’è pure quella del capitano giallorosso”.
Minuto 46, primo tempo. Rigore per la Juve: “Pjanic con la gamba destra su Pogba: tocco evidente, semmai la domanda è dentro o fuori? Siamo ai millimetri, ma sembra che il tocco arrivi pizzicando la linea dell’area. Quindi rigore, anche se persino la tecnologia qui non dà certezze”.
Minuto 86. “La Juve vince con una prodezza di Bonucci, ma fa discutere la posizione di Vidal: attiva o passiva? Fino a un paio di stagioni fa pochi dubbi: fuorigioco” … ma per la FIFA …. “gol … regolare perché non conta più il cono di visione di Skorupski … è stato introdotto un concetto molto rigido: il giocatore deve ostruire la linea di visione. Il portiere della Roma ha questa linea (quasi) libera: vede partire il pallone … e si tuffa”. Come si è visto nel caso di Turone, i romani sono soliti utilizzare argomenti che non legano con la realtà dei fatti. Allora la bugia era stata innescata da giornalisti tifosi, oggi lo è da dirigenti tifosi (Garcia e Sabatini). Tutto quello che ha sbagliato Rocchi è stato regalare un rigore a testa: dov’è lo scandalo?

Per finire: a meno che non mi sia perso altre nefandezze di quella banda di ladri di cui faccio parte, i motivi complessivi di lamentela dei romanisti contro di noi paiono veramente poca cosa, rispetto all’aver portato avanti per anni una campagna denigratoria basata sulla falsità. Qualche errore arbitrale nei due sensi, un’ingenuità d’Aldair, il trasferimento di giocatori e allenatori mi sembra faccia parte del gioco. Non accettare la realtà è un brutto segnale di cattivo equilibrio ed è mia fondata convinzione che, la di là di singole partite, è difficile saper vincere se prima non s’impara a perdere.


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