Tavecchio ha parlato spesso di calciopoli negli ultimi tempi. Lo ha fatto anche in un'intervista a Tuttosport. Alla domanda
«cosa ha pensato quando sono emerse le telefonate degli altri dirigenti al mondo arbitrale, e non solo della Juve?» ha risposto:
«Un conto è fare delle telefonate per protestare, un conto è telefonare per combinare gli accordi. Ci sono sentenze molto chiare. Dite che queste cose sono state confutate a livello penale? Beh, a livello sportivo è un'altra cosa. Io ho pensato di tutto e di più, sulle telefonate agli arbitri. Però l’analisi fatta dalla Cassazione mette in evidenza con chiarezza che c’è stato un procedimento doloso da parte di due dirigenti juventini. Le motivazioni non si conoscono ancora? Intanto ci sono state delle condanne. O meglio: delle prescrizioni, ma il reato è rimasto, da quanto ho letto. Ripeto: due dirigenti della Juve, non del Bordighera».Risposta approssimativa che, data dal presidente della FIGC, è anche una presa in giro, forse voluta e forse dovuta alla scarsa conoscenza dello scandalo, tesa a voler esaltare le tesi accusatorie, quelle che fino ad oggi hanno fatto comodo rimarcare ai colpevolisti. Considerate che Tavecchio si propone come figura di garanzia per trovare un “
accordo bonario” con la Juventus per chiudere definitivamente il contenzioso con la Figc in merito a calciopoli.
Tavecchio finge di non sapere che
le telefonate agli arbitri non sono state fatte dai dirigenti della Juventus (non esiste una intercettazione di Moggi con un arbitro in attività), ma, ad esempio, dal dirigente della squadra di cui Tavecchio è sostenitore (l’Inter). A livello sportivo, la posizione nerazzurra (art.6 illecito sportivo) è stata ritenuta più grave di quella della Juve (somma di art.1 slealtà sportiva) ma non si è arrivati al processo causa prescrizione ad orologeria...
Consigliamo ai legali della Figc di istruire Tavecchio con le giuste informazioni perché non è sufficiente la versione mediatica che da anni ci propinano come verità, ancor meno quando un presidente della Figc per giustificare una mala gestione della giustizia sportiva basa i suoi giudizi mostrandosi impreparato e magari dà l’impressione di essere di parte…
Gli avvocati della Federcalcio dovrebbero avere poi il coraggio di dire al presidente federale che la Cassazione ha di fatto certificato il fallimento dell’inchiesta penale e che prima di accusare esplicitamente Moggi e Giraudo (
«c’è stato un procedimento doloso da parte di due dirigenti juventini») sarebbe opportuno attendere le motivazioni. Con quell'infelice dichiarazione Tavecchio si espone al rischio di una querela da parte dei due ex dirigenti bianconeri. Anche perché non essendo più tesserati non dovrebbero neanche chiedere allo stesso Tavecchio la deroga alla clausola compromissoria. Piccoli effetti collaterali di una radiazione che ha ben poco di trasparente.
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