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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 03/04/2015 10:36:20
Calciopoli, dubbi e troppe certezze

 

Leggiamo su “Il Giornale” del 03.04.2015, un articolo firmato da Marco Lombardo in risposta a Piero Ostellino: “Nel calcio non esistono santi, ma voler attaccare un uomo come Giacinto Facchetti dopo morto qualifica chi lo fa. Telefonava anche lui? Probabile,come tutti. Anche se per ora si sa solo che è stato chiamato dall’ex designatore Paolo Bergamo, in versione compiacente. Così com’era in tutte le telefonate che faceva”.

Questa ricostruzione è un falso storico, non sappiamo se dovuta alla scarsa conoscenza dello scandalo -ed in questo caso, magari, prima di contestare Ostellino avrebbe fatto bene ad informarsi-, o il solito tentativo dei colpevolisti della prima ora di far emergere solo quello che fa comodo. Non vogliamo giudicare Facchetti ma solo precisare che la bandiera nerazzurra non è solo stato chiamato da Bergamo ma, come emerge dalle intercettazioni e dalle testimonianze del processo di Napoli, ha intrattenuto rapporti anche con arbitri in attività: Nucini e De Santis. Non ci sono invece telefonate di Moggi ad arbitri.

Nel frattempo che Facchetti intratteneva rapporti con Nucini, l’Inter si è avvalsa delle sue prestazioni arbitrali per ben 5 volte, 1 volta come arbitro e 4 come quarto uomo. E nello stesso periodo Facchetti lo presentò a Paolillo (allora AD dell’Inter) per procurargli un posto in Banca. (Tribunale di Napoli - Udienza del 26 maggio 2009, teste Nucini).

Tra le telefonate intercettate nell’inchiesta Calciopoli, ricordiamo quella del 24 marzo del 2005, fatta dall'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti all'arbitro Massimo De Santis, dove i due conversano amichevolmente e nella lunga telefonata parlano dell'imminente impegno internazionale dell'arbitro (Francia-Svizzera) e del prossimo derby di Milano (L'intercettazione Facchetti-De Santis). Oppure quella del 28 febbraio 2005 dove Facchetti chiama De Santis il giorno dopo il derby Inter-Milan vinto dai rossoneri per 1-0 e conversano amichevolmente (Link).

Poi sinceramente, è ora di finirla con questa storia di far passare la giustizia sportiva credibile o meno a seconda della comodità. Scrive Marco Lombardo: “Sapendo questo, l’Inter sarebbe stata probabilmente penalizzata quanto il Milan. Ma la requisitoria di un Pm (Palazzi) non è una sentenza. E comunque ora di prescritta non c’è solo l’Inter”. La prescrizione dell'Inter è diversa da quella a Moggi. La prima è stata artatamente ottenuta dal procuratore federale evitando il dibattimento sportivo, la seconda, quella a Moggi, è arrivata in sede penale dopo ben dieci anni dai fatti (la lentezza della giustizia e le tattiche dilatorie dei PM non sono colpe di Moggi), e dopo dibattimenti processuali che hanno smontato le tesi accusatorie. Ma in questo paese fa comodo raccontare sempre le mezze verità o le verità di parte.

L’Inter non è stata giudicata a causa della prescrizione scattata ad orologeria, ma Palazzi aveva ipotizzato un illecito sportivo (art.6), cosa che, nonostante il processo in pubblica piazza non sono riusciti a contestare ai dirigenti juventini accusati di slealtà sportiva (art.1).

Ma possibile che prima di scrivere nessuno provi ad informarsi? Possibile che il tifo renda complici di mala informazione?

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