Può un uomo che non rispetta le istituzioni (nello specifico le forze di polizia) essere interlocutore del Ministro degli Interni per la questione violenza e sicurezza negli stadi e fuori? E può quest'uomo, presidente di una squadra di calcio, dare un contributo all'estirpazione dei facinorosi dalla tifoseria della sua squadra di calcio?
Il riferimento è ad Aurelio De Laurentiis e alla sua ultima performance da "galantuomo" (come se non bastassero: il famoso «
siete delle merde» dopo i sorteggi del calendario della Serie A; l'aggressione in quel di Parma a un tifoso napoletano; le dichiarazioni contro il presidente dell'UEFA; le aggressioni verbali e quasi fisiche a qualche suo allenatore -Reja-; la scostumatezza nei rapporti col Comune di Napoli per lo stadio; i cori di scherno alla Juventus; eccetera).
Arrivato all'aeroporto di Capidichino insieme ad altre diciotto persone il cineproduttore ha preteso di saltare la fila dei comuni mortali passando dal varco riservato agli equipaggi. Essendo stato accontentato su questo, ha insistito con le richieste volendo arrivare alla scaletta dell'aereo con un suo mezzo personale (non è chiaro se su questo sia stato esaudito), ha infine chiesto a un agente della Polaria di portargli i bagagli. Al rifiuto del poliziotto, «
non è compito nostro, non siamo qui per questo» (tradotto: “
non sono il tuo facchino”), il presidente della SSCNapoli è andato in escandescenze arrivando pare a colpire l'agente con
una gomitata alla gola. Un parapiglia sedato a fatica dagli altri componenti della sua truppa e da altri agenti.
I sindacati di Polizia non sono rimasti inermi di fronte a tanta protervia, hanno diramato un duro comunicato contro il presidente azzurro e hanno reso noto di aver presentato in Procura una
denuncia contro De Laurentiis per aggressioni e lesioni. (
Link).
È appena il caso di ricordare che De Laurentiis, oltre ai precedenti poco edificanti che abbiamo ricordato, negli scorsi mesi ha reso alcune dichiarazioni di denuncia contro tutto quello che a suo dire causa violenza nel calcio. A proposito della morte di Ciro Esposito ha affermato che «
I responsabili sono le autorità, la cosa che più mi dà fastidio è che dopo un anno non sono state prese misure preventive» (
Link), Nella stessa occasione disse: «
Le multe non servono, servono leggi all'inglese. Allo stadio entra di tutto. Gli steward sono inutili, spendo 1.5 milioni di euro all'anno per pagarli. Il problema che nessun ministro degli Interni abbia saputo reprimere la furia degli ultras è gravissimo. Quando il Ministro parla di Daspo rimango basito e costernato, forse i politici vorranno i voti di questi tifosi...Bisogna estirpare queste persone dagli stadi».
Nella medesima conferenza stampa affermò: «
In Europa c'è la polizia, ci diano dei poliziotti addestrati e che vengono rispettati anche per la divisa indossata. Lo steward è sottopagato e noi non possiamo pagarli di più, spendo un sacco per loro ma se arriva uno e gli dice 'levati', quello mica si fa spaccare la testa. Inutile che Renzi ci chieda un contributo, ci diano invece duecento poliziotti specializzati nello stadio». Bizzarro contrappasso, prima chiede poliziotti perché sanno contrastare la violenza e poi li fa destinatari della sua violenza!
Parlando di lotta alla violenza nel calcio, quale credibilità può avere uno come De Laurentiis? Quanto conviene tenerselo ancora nel calcio? Più volte in passato abbiamo detto che questi atteggiamenti generano violenza, e lo fece notare anche Marcello Nicchi dopo le
usuali polemiche a seguito di Napoli-Juventus 1-3 del gennaio scorso «
Nel calcio troppo spesso non si pensa a quel che si dice, bisogna stare attenti a ogni dichiarazione. Così si può generare violenza, bisogna essere cauti» (
Link)
Pensate che la mancanza di fantomatiche leggi all'inglese gli è servita persino da scusante per giustificare la mancata costruzione di uno stadio o l'ammodernamento di quello esistente. Ora siccome
'o presidente non perde occasioni per moralizzare e additare le istituzioni, siamo noi che ci chiediamo se il
Ministro dell'Interno, il
Presidente del CONI e quello della
FIGC non debbano formalmente
intervenire per far dare definitivamente una calmata a questo signore che con i suoi atteggiamenti ha colmato non da oggi la misura della decenza comportamentale. Il Viminale ad esempio, nel caso Don Aurelio fosse rinviato a giudizio (ma dubitiamo della Procura di Napoli: motivi ambientali, di pressioni politiche e di tifo) dovrebbe senza esitazioni costituirsi parte civile in giudizio. Ma da cittadini abbiamo il timore che tutto si risolva in una bolla di sapone. Però saremmo lieti di essere smentiti.
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