Da alcuni giorni, sono note le motivazioni della Cassazione per il rito abbreviato.
La cosa che colpisce è l’assoluto
silenzio mediatico sull’argomento.
Nessuna delle principali testate sportive ne ha fatto cenno nemmeno di sfuggita o per riportare semplicemente la notizia.
Paragonata questa situazione alla roboante campagna del 2006 si può ben dire che per i mandanti e gli esecutori è l'ora dello Champagne da consumarsi nelle peggiori bettole antiJuventine da Napoli a Milano e da Roma agli scantinati del Lingotto.
Stiamo leggendo i contenuti delle motivazioni e al solito, a breve, proporremo la nostra analisi.
Quello che emerge dopo una prima veloce lettura è ancora una volta una “giustizia” su misura, in questo caso per Giraudo, che si attorciglia infestante intorno ad un diritto (ma sarebbe meglio dire rovescio) astratto, forzato e insostenibile pur di confermare un teorema che suona come una campana rotta per una istituzione ormai assurta a mera rogitatrice
di interessi superiori, in spregio alla verità. Un’accusa sostenuta in modo così partigiano e parziale dai media e così supinamente accettata (se non voluta) dalla proprietà della Juventus stessa che non avrebbe dovuto lasciar dubbi, ma che abbiamo smascherato nei fatti essere volutamente indirizzata, lacunosa, menzognera, travisante, deformata.
Il Collegio che l'ha supportata sarà giudicato dalla storia.
Le conseguenze generate da questa ignobile farsa sono tante, gravi e lesive della dignità dei tifosi, infami per la storia della Juventus, penalizzanti per la società ma soprattutto immeritate, proprio per questo motivo avremmo voluto leggere tra le righe di una sentenza di Cassazione qualcosa di autorevole, di certo, di esaustivo.
Leggere ancora una volta tiritere di aria fritta in cui la predisposizione delle griglie con giudici di gara non condannati avrebbero alterato le partite, lo riteniamo vergognoso. Trovare tra le righe situazioni penalmente rilevanti di dirigenti terzi che chiedevano, minacciavano, derubricate a "non ci interessa" peggio. La Juventus ha pagato per delle costruzioni teoriche che pur non trovando riscontri concreti, sono state sufficienti a giustificare una condanna assurda punendo comportamenti di confronto con i vertici della Federazione che quest'ultima promuoveva ed adusi a tutte le altre società. Nulla di penalmente rilevante, coloriti scambi di opinioni su chi, come era meglio scegliere, nessuna successiva forzatura sul designato (beh qui in realtà per altri a ben guardare …).
L’impressione è che il vero scopo fosse quello di colpire la sola Juventus, o meglio la sua dirigenza dell'epoca. Che a colpire siano stati un po' tutti a cominciare dall'interno e la Cassazione sembra indicare che l'obiettivo è stato raggiunto.
Ma hanno fatto ieri come oggi i conti senza di noi che abbiamo fatto di questa battaglia di civiltà e di legalità la nostra bandiera.
Continueremo a gridarlo e finché avremo fiato e la nostra vittoria per ora è il loro silenzio imbarazzato! La nostra pagina facebook
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