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Farsopoli di E. LOFFREDO del 18/08/2015 10:46:46
Palazzi: due pesi e una uscita

 

Nei giorni scorsi come molti altri ci siamo soffermati sul personale modo di agire che ha adottato Palazzi nei confronti di Pulvirenti e il Catania da una parte, e di Mauri e la Lazio dall'altra. Il paragone che è venuto naturale è stato tra eventi di momenti storici diversi, il calcioscommesse di oggi e la calciopoli del 2006.

Ma le storture della giustizia sportiva e della procura federale della federcalcio sono tanto più evidenti se si raffrontano due situazioni scaturenti da inchieste contemporanee ("I treni del gol" a Catania e "Dirty Soccer" a Catanzaro). Se prendiamo il caso del Catania e quello di Teramo e Savona salta all'occhio che qualcosa non quadra (come al solito).

È acclarato, per stessa ammissione di Pulvirenti che le partite alterate (leggasi frodi sportive) da parte della società etnea sono non meno di cinque. Illeciti per i quali Palazzi ha chiesto (in accordo con la parte coinvolta) una pena che tutti abbiamo considerato risibile (ce ne siamo occupati qui e qui).

Il Teramo invece è stato coinvolto nell'inchiesta dirty soccer della procura di Catanzaro perché gli inquirenti ritengono che abbia combinato il risultato di Savona-Teramo partita del 2 maggio scorso, penultima giornata del campionato. Secondo l'accusa gli abruzzesi avrebbero cercato di corrompere due calciatori avversari, ma avendone ricevuto il rifiuto, agendo attraverso intermediari, avrebbero poi raggiunto il Ds del Savona che avrebbe accettato trentamila euro. Il risultato della partita 2-0 per gli ospiti garantì la matematica promozione per il Teramo, che nell'ultima di campionato avrebbe affrontato in casa la diretta inseguitrice (l'Ascoli) con quattro punti di vantaggio.

Chi si è minimamente interessato a questa presunta combine non ha potuto non far notare il doppiopesismo di Palazzi. Per cinque/sei partite truccate la procura federale chiede per il Catania la serie nella quale si sarebbe ritrovato senza le combine (che punizione è?!) e cinque punti di penalizzazione (un punto per ogni partita alterata). Per il Teramo invece la di nuovo solerte procura federale (rappresentata da Gioacchino Tornatore, uno dei sostituti di Palazzi) ha chiesto la retrocessione in D e venti punti di penalità. Per il Savona ha invece chiesto la retrocessione in serie D con il meno dieci in classifica. É evidente che qualcosa non torna.

A Teramo i tifosi sono furibondi, alcuni vedono nella vicenda un complotto architettato a favore dell'Ascoli presieduto dall'imprenditore italo-canadese Bellini per il quale nel recente passato il presidente della Lega Pro ha speso più volte belle parole essendo stato ospite nell'aprile 2014 di una partita dei marchigiani. Per noi il tutto può essere considerata comune attività di diplomazia istituzionale, ma il tifoso fa spesso "due più due" e tira conclusioni con il senno di poi.

Per gli inquirenti il coinvolgimento del presidente del Teramo Campitelli e del Ds Di Giuseppe è evidente, Dal canto suo il patron abruzzese si è sempre detto sereno ed estraneo confidando "nell'emersione della verità". È da dire che da quanto ci risulta tra le telefonate che incastrerebbero il Teramo non ve ne sarebbe nemmeno una fatta o ricevuta dal presidente tramano e nelle altre neanche si farebbe il suo nome. Circostanze queste che sarebbero alla base della spaccatura del collegio della Commissione Disciplinare Nazionale di cui scrive oggi la Gazzetta: «due colpevolisti e due molto scettici» circa il coinvolgimento del presidente abruzzese (Link).

Come al solito gli organi inquirenti della giustizia sportiva intendono (o pretendono) un giudizio emesso in fretta, affidandosi solo alle carte dell'accusa, senza attendere gli esiti della verità giudiziaria, quella scaturente dal contraddittorio di un processo. Un'attesa che in verità, considerando i tempi della giustizia ordinaria, sarebbe ugualmente mortificante per la Giustizia (con la maiuscola). Ma questa è questione annosa, proprio come i tempi per un giudizio ordinario definitivo.

Su tutto però resta la disparità di cui ancora una volta si rende protagonista Palazzi, per il quale anche al CONI comincerebbero a suggerire un congedo dagli organi di giustizia federale (Link). Necessità sulla quale ci eravamo già espressi.

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