Sono note da qualche giorno le motivazioni del processo per l’omicidio di Meredith Kercher nelle quali vengono dettagliati i motivi dell’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. I Giudici della quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, presieduta da Gennaro Marasca, come riportato dall’Ansa, hanno evidenziato “
clamorose defaillance” investigative e lo straordinario “
clamore mediatico” che non ha certamente “giovato alla ricerca della verità”. Un processo caratterizzato da un iter senza dubbio “
ondivago” con “
colpevoli omissioni nell’attività di indagine” e con inconsueti riflessi mediatici sulla vicenda.
Il collegio presieduto da Marasca vagliando le pronunce di merito si sofferma sull'assenza di quel minimo sindacale necessario per condannare: «
un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità».
Le stesso iter logico nelle conclusioni di legittimità avrebbe potuto (dovuto) portare all’assoluzione degli imputati di calciopoli. Le lacune investigative dell’inchiesta che ha stravolto il calcio italiano sono note a tutti, basti pensare alla selezione delle intercettazioni poi riemerse solo grazie al lavoro delle difese e agli altri misteri che negli anni sono stati individuati e chiariti, come il famoso video del sorteggio sparito e sostituito con una sequenza di immagini alterata. Parlare di clamore mediatico per farsopoli è veramente riduttivo, visto che le sentenze sono state invocate ed anticipate mediaticamente a furor di popolo.
Anche per calciopoli si può parlare di una più che colpevole omissione dei giudici dell'accusa, che hanno convocato testimoni ai quali hanno chiesto di confermare sensazioni più che portare fatti e riscontri utili a comprovare la tesi accusatorie. Un processo, non va dimenticato, che è passato alla storia per il record di ricusazioni del presidente del collegio di primo grado; per il richiamo/invito all'astensione da parte di Lepore e Alemi e la censura del CSM al giudice Casoria.
Siamo in attesa di conoscere le motivazioni della Cassazione per gli imputati del rito ordinario, Note da tempo quelle per il rito abbreviato, e hanno lasciato più di una perplessità. Quello di calciopoli rimane un processo nato indiziario e terminato senza aver raggiunto la certezza della colpevolezza degli imputati coinvolti (semmai sembrano confermate le parole del pm Maddalena:
«al contrario si traggono elementi probatori di segno opposto»), retto solo dal clamore mediatico che ha favorito la diffusione di informazioni selezionate per il condizionamento della massa degli sportivi.
Con un po' di coraggio ed un maggiore senso di responsabilità, che chi è chiamato a giudicare dovrebbe garantire, calciopoli avrebbe dovuto avere una diversa conclusione.
«La Cassazione non è vangelo» disse il Giudice Casoria, ma è preoccupante che la Corte si ancori con logiche così diverse al diritto per confermare o smentire questa o quella sentenza di merito.
Parlano i fatti: in un processo senza riscontri certi hanno assolto gli imputati; nell'altro li hanno condannati. Possiamo dire che siamo stati sfortunati a beccare il collegio giudicante sbagliato?
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