Ci risiamo.
Dopo il ridicolo tira e molla del 2013 per la divisione dell'incasso della Supercoppa, conseguente alla mancata disputa dell'incontro a Pechino per “colpa della Juve”, a distanza di due anni la situazione si sta ripetendo anche per la partita giocata a Shanghai l’8 agosto e vinta dai bianconeri contro la Lazio.
Pare, infatti, che la società cinese United Vansen Sport (UVS), che avrebbe dovuto versare alla Lega tre milioni e trecento mila euro, si sia limitata a pagarne un piccola parte e che non ci pensi proprio a saldare il dovuto.
Complimenti: per la Juventus oltre il danno (partita in calendario ad inizio preparazione, organizzata in modo orrendo, su un campo terrificante e con una regia televisiva al limite del dilettantesco – bello spot per il calcio italiano), la beffa di non vedersi neppure pagato quanto convenuto.
Motivo:
la Lega non ha incassato e non ha soldi per pagare le società. Ci chiediamo: anche l'imprenditore più inesperto e ingenuo, se deve fare un affare di oltre 3 milioni di euro con una società cinese di non chiara affidabilità,
prima di eseguire la propria prestazione pretende delle garanzie (una fideiussione bancaria), a copertura di sorprese come queste.
E' stato fatto? Pare di no, e meno male che la Lega sarebbe una specie di Confindustria del pallone da cui bisognerebbe aspettarsi ben altro.
E perchè poi dovrebbe rimetterci la Juve, che è stata costretta dalla Lega a giocare là una partita organizzata da altri? Vedremo se questa volta da Torino qualcuno sbatterà i pugni sul tavolo per avere il dovuto o se la società rimarrà timida di fronte all'ennesimo abuso; immaginiamo già, però, quale sarebbe la risposta ad una richiesta formale di pagamento: “siamo incompetenti”.
Come al solito.
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