E’ quasi sorprendente constatare come scaduti i termini previsti dal Codice di Giustizia Sportiva per la richiesta revisione del processo calciopoli (art.39 ) non ci siano più spifferi sullo scandalo.

La Gazzetta non ha più pubblicato editoriali di Monti e Palombo in cui rappresentano minacce di eventuali richieste danni da parte della Figc. La Juventus dal canto suo, con grande spirito di rispetto per i tifosi blanditi in questi anni, non ha dato nessun chiarimento sulla scelta di non procedere con la richiesta di revisione.

Rimane pendente un ricorso al Tar del Lazio presentato dai bianconeri e mai discusso, perché nessuno a Torino ha provveduto a presentare istanza di prelievo. A ciò si aggiunga il nuovo accordo di sponsorizzazione sottoscritto dalla Fiat per altri quattro anni con la Nazionale di calcio targata Tavecchio.

Neanche Luciano Moggi e il suoi legali si sono espressi sull’argomento revocazione, anche se rimane l’unico che ha già presentato un ricorso in Europa avverso la radiazione.

Una gestione dello scandalo ancora più imbarazzante della farsa dove nessuno vuole veramente fare chiarezza. Si gioca con il tifoso, si posticipano decisioni nella speranza che i rancorosi dimentichino una volta per tutte la grave ingiustizia subita e si sanciscono accordi come buoni competitors ...

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