Negli ultimi due anni avevamo deciso di non partecipare all'assemblea degli azionisti della Juventus, i motivi li avevamo espressi a suo tempo: un consesso che si era trasformato in occasione per la visibilità e l'autoreferenzialità di molti partecipanti. Nel 2013 avevamo provocatoriamente deciso di non presenziare fisicamente, sperando che quella scelta, che pure fece rumore, scuotesse qualcuno. (
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Lo scorso anno reiterammo la decisione di non presenziare, tanta era la delusione e il fastidio per chi con immutata sicumera gestisce la società e che nel corso dell'anno ci aveva degnati di un'azione legale (contro il presidente di GiùlemanidallaJuve), lamentando lo sfruttamento del marchio Juventus. (
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Quest'anno ci ripresentiamo in assemblea, perché in questo momento storico, all'indomani delle ultime scellerate scelte societarie riguardanti calciopoli e altri temi di attualità, troviamo giusto che la voce dei tifosi che ci sostengono sia portata in modo istituzionale all'attenzione dell'azionista di maggioranza, del management che questi ha scelto e di tutto il mondo bianconero.
Soprattutto, ha prevalso quello che consideriamo un senso di responsabilità verso la Juventus e la sua ultracentenaria Storia: non vogliamo che all'attuale dirigenza manchi il confronto con una parte significativa del tifo juventino, non vogliamo che in quel clima di autoreferenzialità che molto probabilmente riscontreremo anche quest'anno, qualcuno pensi di avere campo libero e poter fare ciò che vuole della Juve (come ad esempio sacrificarne le sorti a favore di altri interessi o asset), senza renderne conto a chicchessia.