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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 30/10/2015 13:53:09
Carraro: «E’ stata la Juventus a riconoscerlo»

 

Il 26 ottobre, Franco Carraro, è stato ospite della trasmissione radio “Un giorno da pecora” condotta da Lauro e Geppi Cucciari. Ovviamente si è parlato anche di calciopoli. Vi proponiamo di seguito il passaggio per esteso.

Cucciari: «Ma lei fu il primo a dimettersi dopo lo scoppio dello scandalo che coinvolse la Juve e in particolare Moggi. Questo verbo: dimettersi … che in Italia la gente di solito non si dimette».
Carraro: «Ma guardi io mi sono dimesso per una ragione semplicissima; io ero il presidente della Federazione e sapevo di essermi comportato correttamente; sapevo che la mia persona sarebbe stata messa in discussione, mi è sembrato che la mia permanenza alla federazione avrebbe potuto danneggiare il calcio, che aveva bisogno di chiudere rapidamente quella partita per iniziare tempestivamente il campionato 2006-2007. Mi è sembrato giusto fare così, non me pento affatto. Mi dispiace solo una cosa di quella vicenda, e cioè, molta gente, la stragrande maggioranza della gente, che non era abituata alle dimissioni, ha pensato che io mi dimettessi perché avevo delle colpe. E invece io sapevo che non era così e questo è. Perché tutti invochiamo le dimissioni di chi è messo in discussione, poi quando se ne va tutti a dire che è colpevole. Io mi sono comportato correttamente e sono una persona onesta; se è successo quello che è successo, chi è al vertice della Federazione, e ha una responsabilità di etica sportiva … Io non sapevo, ma il fatto di non sapere implica una responsabilità di politica sportiva per tanto è giusto. Io mi sono dimesso e non mi sono più ripresentato, allora ero avanti con gli anni …».
Lauro: «Ma che idea si è fatto di quel periodo lì, guardando tanti anni dietro. Cioè, veramente Moggi e la Juve condizionavano gli arbitri?»
Carraro: «Guardi, io penso che la Juventus avrebbe vinto il campionato anche se Moggi …»
Cucciari: «Non avesse regalato orologi… »
Carraro: «Che a Moggi piacesse esercitare un potere che andava al di là di quelle che fossero le regole mi sembra che lo abbiamo detto una serie di sentenze».
Lauro: «Secondo lei qualche arbitro favoriva la Juve per il potere di Moggi?»
Cucciari: «Non diciamo il potere, un po’ di più…»
Carraro: «Io credo che agli arbitri facesse piacere parlare con Moggi perché pensavano che potesse facilitare le loro carriere».
Lauro: «Poi li favoriva?»
Carraro: «Non credo che li ha favoriti più di tanto».
Lauro: «Un pochino si?»
Carraro: «Forse in alcuni casi. Guardi, io penso che se c’è stato un campionato nel quale la Juventus ha avuto un vantaggio dall’arbitro quello in cui non diede il rigore a Ronaldo e perse l’Inter... »
Lauro: «Chi era l’arbitro De Santis?»
Carraro: «No, no: De Santis»
Lauro: «Ceccarini era l’arbitro…»
Carraro: «Non credo che Ceccarini l’abbia fatto in malafede nessuno lo può dire».
Lauro: «Ma c’è mai stata della malafede degli arbitri secondo lei?»
Carraro: «Io spero di no. Ovviamente tutti speriamo di no».
Lauro: «Però il dubbio ce l’ha…»
Carraro: «No, io non ce l’ho il dubbio. Io penso che non abbiamo fatto le cose scorrettamente, però penso che la Juventus e soprattutto Moggi, abbiamo sbagliato ed abbiano violato le regole. Per cui, da una parte è giusto che la Juventus sia stata sanzionata_d’altra parte è stata la Juventus stessa a riconoscerlo_ , dall’altra, se la Juventus si fosse comportata linearmente, avrebbe vinto sul campo quei campionati. Non dimentichiamo che il mondiale del 2006 è stato vinto con una squadra in cui la Juventus dava l’anima e dava la maggioranza dei giocatori».

Casualmente, non appena partono le prime indiscrezioni di stampa su un possibile ritorno in seno al mondo del calcio di Carraro, ripartono le sue incursioni pubbliche. Diciamo non proprio casualmente, ma ancora una volta per proclamare, come avete letto, la sua assoluta correttezza e onestà.
Ancora una volta l’argomento calciopoli viene affrontato in modo non corretto, gestito con leggerezza ironica, menzionando solo quella parte che per l’immaginario collettivo, deve restare esattamente così come è stata presentata dal primo momento.

Sorvoliamo sulle uscite della Cucciari che richiama i Rolex (che non ha regalato Moggi, ma Franco Sensi, ex patron della Roma) o cerca di caricare le accuse verso l’ex DG juventino (Moggi aveva più potere …). A lei come a molti altri personaggi pubblici, è anche permesso dire scemenze senza essere chiamati ad una rettifica.
Tralasciamo anche il richiamo di Lauro a De Santis che pensava avesse diretto la partita tra Inter e Juventus dello scontro Iuliano-Ronaldo. Magari potevano anche informarsi prima di fare l’intervista…
Come sorvoliamo sul fatto che mai nessuno abbia mai voluto fare un quadro esaustivo della mappa del potere, più o meno marcio, di quel periodo, potere che permetteva i suddetti regali agli arbitri, dai Rolex ai tapis roulant Technogym, permetteva false fidejussioni, falsi passaporti, cambi delle regole in corso, il tutto sempre e solo a vantaggio delle avversarie della Juventus; parlare, poi, dell'archiviazione delle indagini del PM Maddalena a Torino è diventata eresia pura: nessuno aprirà mai bocca in merito.

Si fa riferimento ad episodi che nulla hanno a che vedere con lo scandalo, come il richiamo ad una partita disputata in un campionato mai oggetto di indagine, solo perché è da effetto (la ricordano tutti) e rafforza la posizione colpevolista. Carraro pensa che gli arbitri siano stati in buona fede, pensa che la Juventus avrebbe comunque vinto il campionato, pensa che l’aiuto nelle carriere dei fischietti ci sia stato solo in alcuni casi, però è giusto che la Juventus abbia pagato, visto che lei stessa ha ammesso delle responsabilità. Lui si rende estraneo alla situazione dichiarando di non sapere quello che succedeva, anche se e sue intercettazioni noi le abbiamo ascoltate e contestualizzate, e così estraneo proprio non sembrava (“per carità di Dio, che non favorisca la Juventus” …).

Nessun accenno al fatto che gli arbitri, dati alla mano, non solo non hanno fatto carriera ma, sbagliando a favore della Juve sono stati penalizzati. Ricordiamo anche che non esiste una intercettazione di Moggi con un arbitro (a differenza dell’Inter o del Milan, ad esempio), solo presunzioni legate alle schede svizzere rimaste sempre mute. Nessun riferimento ad un generale comportamento di tutto il mondo del calcio, caricato come scorretto solo sulle spalle degli ex dirigenti juventini. Nessun riferimento al fatto che altre società, coinvolte pesantemente, non hanno subito nessun provvedimento, pur avendo violando le regole …

Siamo sempre al punto di partenza: il livello generale di conoscenza dello scandalo, rimane quello fortemente voluto dai colpevolisti. Tutti possono farlo proprio perché la Juventus ha accettato, condividendole, le accuse. Proprio per una certa indolenza della società bianconera, ancora oggi, nonostante le molte realtà emerse dal 2006, si può sputare sulla nostra storia senza nulla temere.

Podcast di “un giorno da pecora” del 26.10.2015, ospite Franco Carraro

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