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Attualità di F. FILIPPIN del 06/04/2016 11:38:31
FALSI D'AUTORE

 

La verità, si dice, fa male.
E la verità recita, a sette giornate dalla fine del campionato, Juventus a più sei da un Napoli in piena crisi di nervi, uscita da Udine con tre gol al passivo e due espulsi (Sarri e Higuain).

E quale rimedio migliore c'è alla verità, se non una serie infinita di menzogne?
“Da quando siamo secondi abbiamo sempre giocato dopo la Juve: 4 su 6 volte è un vizio, 6 su 6 è qualcosa di più, che ti fa spendere più energie: così Sarri dopo la partita.
Basta verificare, calendario alla mano, per evidenziare la prima balla.
La Juve scavalca il Napoli alla venticinquesima giornata, vincendo lo scontro diretto.
Dopo quella partita effettivamente ce se sono state sei, ma alla ventottesima il Napoli ha giocato sabato 5 marzo, mentre la Juve domenica 6.
Di cosa stiamo parlando, quindi? Di nulla, così come è nulla la scusa addotta da Sarri: giocare dopo, conoscendo il risultato non è uno svantaggio, semmai un vantaggio.

Qualcuno che ha provato a spiegarlo a Sarri c'è stato, come Mondonico, addirittura in versione “difensore della Juve”: "E' favorito il Napoli che già conosce il risultato della Juventus contro l'Empoli. E' come quando si fanno le coppe, gli azzurri già conoscono il risultato dell'avversario e possono giocare di conseguenza. Chi dovrebbe lamentarsi è la Juventus che gioca prima”.
Evidentemente, però, quando una scusa fa comodo, si fa anche finta di non sentire.

Seconda balla: espulsione di Higuain.
E' subito partita la crociata, a giustificare l'argentino; tutti in coro a gridare scandalizzati che anche Bonucci, che ha colpito l'arbitro con la testa, doveva essere espulso...
Uno per tutti, il “solito” Sconcerti: “È vero che anche Bonucci era finito testa contro testa dell’arbitro due domeniche fa nel derby, era probabilmente un fallo da espulsione” .
Peccato che, primo Higuain non sia stato espulso per la reazione isterica e le mani addosso all'arbitro, cose successive al secondo giallo che è stato comminato per il calcetto di reazione (che ad essere pignoli, poteva valere da solo un rosso) e secondo, come è stato dimostrato dai video e dallo stesso Rizzoli, Bonucci l'arbitro con la testa non l'ha nemmeno sfiorato.
Si è trattato solo della solita messinscena creata ad arte con un fermo immagine.
Ma anche qui, come per Sarri, c'è chi ha ancora il coraggio di sostenere la tesi della “testata”.

Piccole bugie, potrebbe obiettare qualcuno, ma lo erano anche le ammonizioni preventive di giocatori semisconosciuti o la chiusura a chiavi della porta di uno spogliatoio.
E a non difendersi per tempo sappiamo tutti come è andata a finire...

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