C’è voluto un omicidio per fermare questo calcio e per riflettere su tanti aspetti. Ma questo calcio andava fermato prima. E per una serie di ragioni. Il blocco dei campionati, specie quello aziendale dove gli “indossatori” di scudetti altrui stanno facendo il bello ed il cattivo tempo, doveva esserci prima. E, anzi, quello non doveva assolutamente partire! E, invece, ci ritroviamo qui – a metà stagione – a dire che si ripartirà solo quando sarà tornata la calma! Stamani leggevo un messaggio giunto alla mia mail che diceva a proposito dei fatti di Catania: “Chi semina vento raccoglie tempesta...”. E credo che abbia proprio ragione! Quante volte, infatti, durante l’estate e dopo quelle sentenze (sic!) subdole gli organi del calcio erano stati invitati a riflettere prima di far iniziare i campionati!? Quante volte era stato proposto il blocco di un anno per fare dei processi degni di questo nome?! Quante volte esimi esponenti della giustizia ordinaria avevano detto che bisognava far difendere chi era accusato con il contraddittorio prima di emettere giudizi affrettati e falsati?! Ma il calcio aveva i suoi tempi e non poteva fermarsi! E non si può sottacere che il calcio – questo calcio – specie nella scorsa estate è stato esasperato da decisioni cervellotiche che avrebbero fatto imbestialire chiunque!!! Come quella di assegnare lo “scudetto degli onesti” ad una squadra che di “etica” ne ha tanta! Fin sopra i capelli. E che, invece, in questi ultimi tempi sta dimostrando di essere la più squallida di tutte. Meno male che, dall’altra parte, ci sono stati Tifosi (con la T maiuscola) come noi JUVENTINI che stiamo ancora protestando ma in maniera molto civile, perché altrimenti volevo vedere se quanto accaduto a noi fosse avvenuto ad una squadra di Milano, Roma, Firenze ecc. cosa sarebbe accaduto. Guerriglia armata anche li! Dico questo specie dopo aver sentito ad un dei Tg di ieri sera: "Questi teppisti non hanno niente a che fare con il mondo del calcio", ma è pur sempre per – e dopo – una partita di calcio che si sono ripetute scene da guerriglia da far dire: “Sembra Beirut”. Il sospetto, allora, che nasce in me – ma anche in altri esponenti più qualificati – è che questa tragica vicenda sarà utilizzata per non parlare di ciò che ha indubbiamente a che fare con il mondo del calcio. E non vorrei che la vicenda fosse utilizzata ad insabbiare definitivamente tutto ciò che seppure a fatica era venuto fuori sui comportamenti degli “indossatori” e sulla non volontà di indagare delle autorità sportive. Purtroppo, sullo sfondo c’è sempre un omicidio. E quindi bisogna riflettere. Ma, tornando all’origine del discorso, era proprio necessario che questo campionato partisse!? Continuo ad essere scettico. Ed ancora: se per caso questo calcio si dovesse fermare per un lungo stop che fine farebbe questa stagione cosi meschinamente giunta a metà del suo cammino?! Si dovrebbe ripartire da capo o cosa? Da qui si capisce che forse quel blocco dei campionati, oggi arrivato per un problema certamente più serio come la vita di una persona, avrebbe potuto esserci a settembre quando questa pseudo dirigenza prima decise di andare al Tar e poi si ritirò. Forse quel blocco – che è sempre stato nei progetti di Giù le Mani dalla Juve – avrebbe fatto tanto bene al calcio italiano. Da tutti i punti di vista.
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