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Eventi di N. REDAZIONE del 27/04/2016 08:42:59
La Mole della Memoria

 

di Domenico Laudadio

Sabato 16 aprile 2016 la solenne e commovente inaugurazione del monumento alle vittime dell’Heysel desiderato, progettato e realizzato dall’associazione “Quelli di… via Filadelfia” assieme al Comune di Cherasco. Fra i cittadini e i tifosi numerosamente presenti: il Sindaco Claudio Bogetti e le autorità locali, l'Europarlamentare Alberto Cirio, l’“Associazione fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel”, il Presidente del “J-Museum” Paolo Garimberti e Domenico Beccaria, presidente dell’”Associazione Memoria Storica Granata” in rappresentanza del Museo del Grande Torino.
“+ 39 Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre” recita la giovane pietra del monumento di Cherasco che lo urlerà ai posteri casomai riscendesse ancora quella coltre d’oblio nel sottofondo di un silenzio contagiosamente opprimente durato almeno due decenni e un lustro… In prima battuta per merito d’un pugno di “arditi”, ma gradualmente sempre più di tanti sensibili alla materia, il vento dell’Heysel, da qualche tempo benevolmente a favore, ha soffiato gagliardo sbancando quelle nubi che offuscavano plurime e dense la sua memoria umiliata dal pudore di atavici sensi di colpa, dagli egoismi di un cimelio nato già orfano della vittoria e ripudiato dallo sport, dalla routine polverosa che conduce il cervello all’ammasso nel dimenticatoio quando carcera la storia e la ragione. Oggi indiscutibilmente è in campo la sinergia proficua e dignitosa di eterogenee realtà associative e individuali aggreganti della Memoria. Se ne fa comunione condividendone il pane raffermo del ricordo e il suo calice amaro ancora traboccante di dolore, diffondendo sensibilmente a tutti quel sentimento sincero che ispira artisti, smuove coscienze e spinge amministrazioni comunali alla creazione di opere pubbliche dedicate alla tragedia. E’ proprio quanto la pregevole Associazione Culturale (no profit) “Quelli di…via Filadelfia”, fondata ed elegantemente presieduta da Beppe Franzo (A Bruxelles giovane ultrà bianconero e testimone oculare della strage) si prefigge come fine statutario: “di preservare la storia e la memoria del tifo juventino ed a tal fine la Memorialistica dell'Heysel”. Argomento e non da oggi molto a cuore di Franzo e sposato unanimemente dall’Associazione, il quale si prodiga ogni anno all'organizzazione con il patrocinio del Comune di Torino della “Giornata della Memoria in ricordo delle 39 vittime dell'Heysel e di ogni forma di violenza in ambito sportivo”. La progettazione del monumento, invece, è stata curata dal grafico Gianni Valle (già autore dei loghi di saladellamemoriaheysel.it e del sito ufficiale dell’Associazione dei familiari delle vittime) che a mio parere ha creato più che un contenuto un contenitore... Mi spiego meglio: la struttura è nella fattispecie una vera e propria gradinata che rievoca il settore Z dove si consumò l’eccidio del 29 maggio 1985. Ad occhio mi ha fatto subito venire in mente la scalinata-ossario del sacrario di Redipuglia che riguarda ben altre guerre e certamente più tradizionali, in cui l’offesa e la difesa per lo meno giocarono ad armi quasi pari. Mi è molto piaciuta l’idea di questo spazio monumentale autenticamente vivibile che può accogliere i visitatori facendone un naturale prolungamento geometrico e finalizzando il suo sviluppo etico. A tale proposito ho raccolto, pur in disaccordo, anche le critiche di quanti si attendevano una struttura più compatta, quindi meno dispersiva negli spazi e molto più tradizionale, magari antropomorfica. Ma al di là del gusto personale e della libertà di fuga delle idee in fatto di arte, credo sia stata compiuta un’opera di grande valore simbolico e spirituale, in barba all’estetica fine a se stessa di una creatura autoreferenziale. Infatti, proprio il Sindaco di Cherasco, Claudio Bogetti, ha ribadito come questo monumento non fosse una mera celebrazione di tifosi juventini, ma “un simbolo, un ricordo, ma anche un monito affinché questi tragici episodi non debbano più verificarsi. Un monumento di tutti, perché in quello stadio poteva esserci chiunque di noi, tifoso di qualsiasi squadra… Volto soprattutto ai giovani affinché siano consapevoli di ciò che è successo e delle tragiche conseguenze di comportamenti sbagliati».
E’ notizia appena di qualche ora fa che in occasione della “Giornata della memoria” a Torino il 27 maggio 2016 sulla Mole Antonelliana sarà proiettata l’immagine +39, sdoganato emblema della ritrovata Memoria e del dovuto sacro rispetto. C’è da fare un lungo plauso anche alla società bianconera che dall’avvento alla Presidenza di Andrea Agnelli sta finalmente interagendo con la tifoseria organizzata e le associazioni riguardo ai fatti di Heysel. Anche con i tanto vituperati Ultras della Juve, qualcuno dice a torto, altri solonicamente a ragione… Ma devo dire molto onestamente per quanto mi riguarda sull’argomento che detesto tutti i cori di scherno alle altre squadre (Sul tema: Superga, vulcani ed ebrei sono tragedie cruente e disgraziate come l’Heysel) che ci pongono in grave e puerile contraddizione proprio con il rispetto sacrosanto e dovuto richiesto alle altre tifoserie per la strage di Bruxelles. Badate bene sono gli stessi che operano il bene sociale facendo in segreto collette generose per casi di grande umanità... Così come sono altrettanto consapevole che di questa mia esternazione tutt’altro che ruffiana non se ne faranno un cruccio. Indubbiamente, secondo me, a parte i familiari e pochissimi altri, loro sono stati gli unici in trent’anni a non averli MAI dimenticati. Tocca coglierne il frutto, magari qualcuno anche il colpo incassare… Invece, all’Associazione “Quelli di… via Filadelfia”, per conto mio posso soltanto dire con riconoscenza 39 volte GRAZIE.


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