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Farsopoli di N. REDAZIONE del 02/05/2016 08:02:50
18 luglio 2016: Juventus al TAR

 

per il ricorso da 444 milioni di euro

di Crazeology

La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vanagloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Ma arriva il momento in cui si deve prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare ma la si deve prendere perché la propria coscienza ci dice che è giusta. (Martin Luther King)

E' stato calendarizzato dal TAR (Tribunale Amministrativo Regione Lazio) il ricorso presentato dalla Juventus contro la FIGC con la celebre richiesta danni di 444 milioni di euro. La data prevista è il 18 luglio 2016. Quindi, dopo mesi e mesi di assenza di notizie e di pseudo dichiarazioni pro trattativa da parte del Presidente Federale Tavecchio, ora c'è finalmente una data. L'importanza di questo appuntamento, per la storia della Juventus, e per la dignità di tutti i suoi tifosi, può essere serenamente paragonabile a quella di una finale di Champions League, e anche di più.

Sarà uno dei momenti chiave della storia bianconera. Sarà un momento chiave anche per la storia personale e sportiva del Presidente Andrea Agnelli, che si era fatto carico di portare avanti alcune battaglie legali riguardo alle assurde vicende processuali scaturite a causa dello scandalo farlocco del 2006. Il percorso legale intrapreso finora ha portato risultati pari allo zero, e questo appuntamento, a detta di molti osservatori, è l'ultima vera occasione per ottenere almeno metà della giustizia che la Juventus meriterebbe, dopo quello che le è stato fatto. Un giudizio favorevole alla Juventus metterebbe sostanzialmente in ginocchio la Federazione, che probabilmente non ha disponibilità finanziarie per pagare neanche un decimo di quanto richiesto dalla Juve. Un giudizio favorevole alla FIGC, invece, sarebbe la certificazione di una sconfitta totale del club e della famiglia Agnelli/Elkann in generale, i quali sono i due elementi che di fatto possiamo ritenere gli assi portanti del sistema calcio in generale. E questo perché la Juventus è la squadra più importante e che ha di gran lunga più tifosi, e poi perché aziende del gruppo torinese sono tra gli sponsor storici della Federazione stessa. E un sistema calcio che non è stato in grado di garantire giustizia dovrebbe essere già di per sé frutto di amarissime riflessioni da parte di tutti, ma il fatto che una giustizia successiva sia stato necessario richiederla al TAR, la dice lunga sulla situazione.

Di recente il TAR (14 aprile) ha giudicato inammissibile il ricorso presentato da Antonio Giraudo contro Federcalcio e CONI, con il quale egli chiedeva l'annullamento di tutte le sentenze sportive che lo riguardavano e annettendo anche una richiesta danni. Possiamo dire, dunque, che i presupposti con cui si arriva a questo appuntamento storico non sembrano dei migliori. In caso di sconfitta sarà il caso che a Torino si aprano delle riflessioni serie (cosa ad oggi ancora mai avvenuta), e magari che qualcuno prenda in seria considerazione l'idea di farsi da parte. Non vi pare?

Non serve assolutamente a nulla vincere trofei se poi chiunque, senza nessuna ragione seria, per un pasticcio qualunque, o anche solo per un capriccio, può liberamente decidere di toglierli senza che i legittimi proprietari oppongano una seria resistenza. Non possono continuare a pagare i tifosi solo perché vi sono storiche e sedimentate beghe famigliari ai piani alti della "Torino Bene". Questa è l'ultima occasione disponibile per Andrea Agnelli e per John Elkann di fare fronte comune e riportare a casa il bottino rubato.

Noi abbiamo festeggiato il 34° scudetto di cui siamo contenti e orgogliosi, ma stiamo ancora aspettando il 28° e il 29°, (io personalmente sto aspettando che vengano assegnati anche gli scudetti del 1908 e del 1909, ufficialmente vinti) e gradiremmo che chi invece rubava davvero nel mondo del calcio (telefonare a Milano e Roma ore pasti), abbia ciò che si merita.

William Shakespeare scrisse che "i vigliacchi muoiono molte volte innanzi di morire; mentre i coraggiosi provano il gusto della morte una volta sola". Bene, noi pochi tifosi combattenti coraggiosi siamo morti una sola volta, nel 2006, sconfitti dalla realtà dei fatti. Ma ci siamo tirati su le maniche fin da subito e abbiamo fatto tutto il possibile, continuando da soli una battaglia improba contro un sistema intero, e siamo pronti a combattere ancora, senza paura, come sempre.

La sirena suonerà il 18 luglio, chi avrà voglia di combattere questa battaglia lo dirà la storia.

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