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Eventi di S. BIANCHI del 12/05/2016 10:12:37
Gli avi dei cartonati. 3. Genoa 1924

 

La Prima Divisione 1923/24 è il ventiquattresimo campionato italiano di calcio, ma anche la stagione di debutto dello “scudetto”, dell’arrivo alla presidenza bianconera di Edoardo Agnelli e di quello in squadra di Giampiero Combi, del primo allenatore bianconero e del cosiddetto “Affare Rosetta”. Il nuovo presidente bianconero inizia una campagna di rafforzamento che avrebbe dato immediatamente i propri frutti, se non ci fosse stato il dissidio, alimentato strumentalmente, sul tesseramento del fortissimo terzino destro.

Rosetta, a Vercelli, non se la passa benissimo: gioca in uno squadrone, è vero, ha vinto anche due scudetti, ma la situazione economica familiare non è delle più floride. I Rosetta sono gente con i piedi per terra e se c’è modo di guadagnare di più, perché non approfittarne? La Juventus gli fa la corte da qualche tempo, ed anche altri suoi compagni smaniano per rendere economicamente proficua quell’attività che sanno fare così bene: il malumore serpeggia tra i dilettanti della Pro Vercelli. Allo scopo di tacitare i malcontenti, il direttore sportivo Bertinetti invia ai propri calciatori una lettera ultimativa di questo tono: chi vuol giocare nella Pro è ben accetto, chi non è contento può andarsene. Gay e Rosetta inviano subito una lettera di dimissioni, accettate formalmente il 4 settembre. Nello stesso mese, prima dell’inizio del campionato, i Bianchi vanno a Torino per un’amichevole, ovviamente senza Rosetta. I dirigenti bianconeri ne chiedono notizie, e Bertinetti risponde che Rosetta, come altri, è libero di andarsene, visto lo scambio di lettere tra società e calciatore. Il dirigente bianconero Peccei, in tempi in cui il professionismo è vietato ma già comunemente aggirato, va a trovare Rosetta, legge le famose lettere e gli offre un impiego presso la ditta di Aymone Marsan, uno stipendio di settecento lire, vitto e alloggio. Rosetta fa due conti: va a prendere l’equivalente di mille lire il mese, come nella canzone in voga in quel periodo. Tanto da far stare bene la famiglia.

Il campionato ha inizio e il Genoa campione in carica parte forte, ma presto la Juventus guidata da Jeno Kàroli si riprende, e il 2 dicembre, vincendo a Torino col Genoa, si porta a un solo punto dai rossoblù capolista. L’allenatore ungherese ha a disposizione buona squadra e buoni rincalzi, ma frequentemente gli undici in campo sono Combi, Bruna e Gianfardoni; Monticone, Bigatto e Barale II; Grabbi, Munerati, Pastore, Ferrero e Audisio.

Rosetta, nel frattempo, forte della lettera liberatoria, il 7 novembre chiede alla Lega Nord di poter essere trasferito alla Juventus, ma il presidente della Lega Nord rimanda la decisione al Consiglio del 1° dicembre. Rosetta fa reclamo alla FIGC, che lo accoglie il 24 novembre, stabilendo che “tutti i giocatori le cui dimissioni erano state accettate dalla società di appartenenza erano inseriti automaticamente nelle liste di trasferimento” e concedendo quindi il tesseramento di Rosetta per la Juventus.

La Juventus, forte della deliberazione dell’ente superiore, schiera Rosetta per la prima volta il 25 novembre col Modena, poi con Genova e Padova, vincendo tutte e tre le gare e portandosi in testa alla classifica. Istigate dal Genoa, anche Modena e Padova sporgono reclamo alla Lega Nord per la posizione di Rosetta, a loro dire irregolare, avendo le tre gare vinte a tavolino. Nuovo reclamo bianconero alla FIGC e omologazione dei risultati ottenuti sul campo, con invito alla Lega Nord a rispettare le decisioni della Federazione. La Juventus schiera Rosetta anche nelle successive quattro gare (Virtus Bologna, Livorno, Casale e Alessandria) con tre vittorie e un pareggio. La Lega Nord però si rivolge al CONI che le dà ragione e commissaria la FIGC. Questa, il 17 febbraio, stabilisce che Rosetta, essendogli stata revocata la tessera di giocatore, non avrebbe più potuto giocare per il resto della stagione, conferma le tre partire perse a tavolino, ma omologa le gare con Virtus, Livorno, Casale e Alessandria, tenendo conto della buonafede bianconera. Le ultime gare del girone di una Juventus demotivata, vedono il Genoa che, senza strafare si aggiudica il raggruppamento, con la Juventus a sette punti. In seguito i rossoblù, superano il Bologna (primo nel Girone B della Lega Nord) e il Savoia (vincitore dei due gironi della Lega Sud). Così, a fine stagione, la Juventus paga cinquantamila lire alla Pro Vercelli per il trasferimento del giocatore, Rosetta riceve il suo “rimborso spese” e il Genoa conquista il suo nono scudetto (di cartone).

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