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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di E. LOFFREDO del 27/11/2009 09:03:05
Calciopoli: Luciano Moggi

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 24 novembre 2009. Dichiarazione Luciano Moggi

Dopo l’esame dei testi (in verità solo uno), in considerazione anche del tempo disponibile per la breve durata dell’udienza, l’avvocato Trofino evidenzia al Presidente che Moggi desidera rendere dichiarazioni spontanee.

Casoria: «Va bene, gli diamo subito la parola, sentiamo prima le precisazioni di testi (da parte del pm - ndr).»

Moggi: «Sarò breve. Intanto subito dopo quello che ho sentito dire dal teste Mosca devo dire una cosa per quanto riguarda i gadget. Devo dire che la Juventus è una società ambita da tutti, li prendono tutti i gadget, anche gli stessi carabinieri che so venuti in sede a fare delle verifiche, sono usciti con delle borse piene di gadget. Quindi non vedo…»
Narducci: «E’ una fesseria!». Ma come osa il pm smentire la dichiarazione spontanea di un degli imputati, e soprattutto come fa a smentire una cosa che non può conoscere?! Narducci non è sereno, con questi suoi commenti, a parere di chi scrive, ha passato il segno della decenza procedimentale!
Moggi: «…cosa ci possa essere a dare dei gadget…»
Narducci non contento: «…è una sciocchezza…»
Moggi: «…li chiedono da tutte le parti d’Italia. Li diamo a tutti…»
Forse non contento perché Moggi non ha abboccato alla provocazione, per la terza volta in pochi secondi interrompe la dichiarazione: «… una sciocchezza!». Ancora?! Beh, Narducci proprio non è molto costumato!
Finalmente interviene il Presidente: «Vabbè pubblico ministero però non può…»
Narducci: «Non si possono dire queste cose…»
Casoria: «Pubblico ministero…»
Moggi: «Non si possono dire ma io mi devo difendere!»
Narducci: «Non si possono… non si possono dire queste cose.» Perché non si possono dire? Se sono vere, perché non si possono dire? Perché?
Casoria: «Pubblico ministero però non… si mette ad interloquire con le dichiarazioni spontanee? Può dire quello che vuole l’imputato».
E questo sarebbe quello che ha chiesto al ricusazione del Presidente Casoria? Ma che bel om!

Moggi: «Grazie. Per quanto riguarda poi i biglietti omaggio, li prendevano tutti. Basta guardare l’elenco di quelli che li prendevano, li prendevano carabinieri, finanza, si trovano tutti a Torino. Quindi non vedo perché si debba stare a sottilizzare su due persone che li hanno presi qualche volta, o comunque li prendevano sempre? Prendevano sempre! Li prendevano anche gli latri che hanno contestato e sono venuti a fare le verifiche.
Per quanto riguarda le telefonate, devo dire che se vessi avuto qualcosa di segreto, non lo facevo passare tramite segreteria. Io Della Valle l’ho chiamato nel 2005, nel 2005, nel 2006, nella primavera del 2005, nella primavera del 2006, fino a che non è successo quello che è successo.
Il pubblico ministero già sa queste cose qui, perché io ho subito un interrogatorio dove anzi lui, non appena arrivai mi disse: “ma lei lo sa cosa ha fatto? Lei ha finito”, con voce gaudente proprio…»
Casoria sussurra: «Vabbè…».
Moggi: «Quindi vorrei dire, non credo ci sia altro da commentare su quello che ha detto Mosca.
Per quanto riguarda l’assistente Babini che ha reso dichiarazioni qua il tredici e il signor Zeman che ha reso deposizione il venti.
Adesso vede, io so perfettamente che il processo si svolge nell’aula, però signor presidente, lei mi creda, è dura vedere scritto: “Zeman davanti a Moggi: così mi ha rovinato la carriera”. Questo e altro ancora.
È tre anni che subisco queste cose. Credo che è anche un po’ da finire, non so se sia giusto questo, ma le dico che sono veramente amareggiato. Sono amareggiato per quanto riguarda Zeman e per quanto riguarda l’ambiente del calcio. Tenga presente che ci sono i risultati, se i risultati sono a favore non ci sono problemi e nessuno può influire negativamente su quello che sono i risultati. Se i risultati sono contro, sicuramente il problema è un esonero e l’allenatore è il primo responsabile di questo.
Che Zeman venga a dire che io l’ho fatto andare al Napoli per rovinarlo, dovrebbe pure ringraziare perché ha preso cinque miliardi netti (in realtà pare fossero lordi – ndr) per un anno! Io non c’entro niente in quest’affare qui, ma se fosse vero quello che ha detto Zeman, mi dovrebbe solo ringraziare!
Il problema è che Zeman ha detto tante cose. Ha detto che era il migliore d’Europa, ma lo dice solo lui. Ha detto che in pratica che Mourigno per esempio è un allenatore mediocre, ma è primo in classifica. Ha detto che non è stato mai esonerato, ma è stato esonerato tante volte. Quindi ha detto un sacco di cose false, tant’è che io chiederò ai miei avvocati di denunciarlo per calunnia!
E passo adesso a contestare quello che ha detto Zeman. Perché lui ha detto che dal ’98 non ha più allenato, falso! Nel ‘97 è esonerato dalla Lazio, che due anni dopo vince lo scudetto. Nel ’99 non rinnova con la Roma, arriva Capello e vince lo scudetto! Nel 2000 viene esonerato dal Fenerbache dopo tre mesi. Qui siccome lui parla del sistema Moggi, in Turchia credo che il sistema Moggi non ci fosse, a meno che non mi abbiano trasferito un clone in Turchia…, io questo non lo so. Però lo hanno mandato via ugualmente. Perché? Perché questo non sa allenare. Come parla fa in campo, è lento nel parlare e impacciato e i giocatori non lo capiscono mai. Va al Napoli nel 2001 dove viene esonerato dopo aver fatto due punti su dodici che ne aveva a disposizione (veramente sono due su diciotto. 2 su 18!).Ora, un allenatore che viene esonerato per aver fatto due punti su dodici (ripetiamo diciotto! – ndr), credo che sia una persona da esonerare perché non fa quello che in pratica dovrebbe fare considerando che prende cinque miliardi l’anno. Per cui non deve venire a dare la responsabilità a me. Nel 2003 esonerato dalla Salernitana. Nel 2004 retrocede in C1 con l’Avellino: penultimo con 37 punti. Nel 2005/2006 dopo dieci sconfitte su diciotto partite, viene esonerato dal Lecce. Nel 2006 alla fine, viene ingaggiato dal Brescia a undici partite dalla fine e con un contratto di due anni, e il Brescia era quinto in classifica! Chiude al decimo posto perdendo sette partite pareggiandone due e vincendone due. Quindi dal quinto posto è arrivato al decimo! Nel 2008 dopo tre partite viene esonerato dalla Stella Rossa di Belgrado. Anche in Jugoslavia evidentemente c’era il sistema Moggi, quello che fa tanto piacere a tutti quanti.
Invece il “sistema Moggi” non esiste, io lo respingo e tutte queste cose non le ho fatte!
Parlo di Babini, un attimo solo Presidente abbia pazienza.
Dunque, Babini nella sua deposizione del tredici dice che io entravo negli spogliatoi dell’arbitro, e mi trovo il Corriere dello Sport: “La denuncia di Babini: Moggi andava negli spogliatoti degli arbitri”. Come se io fossi andato zitto zitto a fare chissà che!
Io andavo, come facevano tutti quanti. Perché qui c’è un regolamento. Il regolamento dice che tra il primo e il secondo tempo nessuno può andare nello spogliatoio dell’arbitro, soltanto i dirigenti addetti all’arbitro, come ad esempio Meani del Milan. Meani aveva porte aperte, entrava e usciva dagli spogliatoi dell’arbitro. Ecco io questo non l’ho mai fatto.
Il regolamento poi dice che alla fine tutti i dirigenti ammessi potevano andare negli spogliatoi degli arbitri a salutarli, alla fine della partita. Io come tutti quanti andavo a salutare l’arbitro alla fine della partita.
Tra il primo e il secondo tempo, io non sono mai andato. C’è un dirigente che è andato tra il primo e il secondo tempo. Il dirigente purtroppo è defunto, ma c’è un comunicato della Lega, quindi io eviterei di dire questa cosa perché è brutta (Giacinto Facchetti – ndr). Comunque questo dirigente ha preso quattro mesi di squalifica perché ha detto a un assistente: “adesso capisco tutto. Ci penso io!”. Questo assistente era il signor Pugliesi, che è indicato come un ultrà del Milan. Il comunicato è della FIGC del 18 febbraio 2003. Io queste cose non le ho mai fatte, nessuno mi ha mai squalificato per queste cose. Però sembra che io abbia fatto tutto quello che in pratica dicono, che mi mettono sulle spalle ma in realtà non ho fatto proprio niente.
Il signor Babini dice di aver chiesto ai designatori di arbitrare la Juventus perché evidentemente l’arbitrava poco. Signori, allora qui bisogna leggere un’intercettazioni. Io ho preso un capo di imputazione: alle 11:53 sapevo il nome degli assistenti miei. Beh qui alle 11:40 il signor Meani telefonava addirittura a Babini che era il suo assistente per Milan-Chievo e gli diceva: “Guarda che sei tu il mio assistente domenica”. Quindi tredici minuti prima che lo sapessi io, lo sapeva lui e telefonava al suo assistente: “Guarda che sei tu l’assistente per domenica e insieme a te c’è pure Puglisi”. Quindi Cric&Croc.
Tenere presente che dalle successive intercettazioni si evince anche un’altra cosa, gli ha detto pure come doveva arbitrare! Gli ha detto come doveva alzare la bandierina, gli ha detto che li poteva fermare a centrocampo quelli del Chievo perché erano veloci. Perché queste cose non ci stanno nel processo? Questo sarebbe interessante. Perché altrimenti qualcuno siederebbe qui affianco a me.
Detto questo, signor presidente mi sono accalorato.
Io credo di aver detto tutto quello che dovevo dire, non è che lo voglia fare per mia difesa, è per la verità. Perché qui mi addossano troppe cose. Lei ha visto i giornali, io ho rovinato questo…, io sono andato nello spogliatoio dell’arbitro…
Grazie Presidente».

Prima del Rinvio alla prossima udienza, l’avvocato Trofino chiede di depositare documentazione in relazione alla deposizione di Zeman nell’udienza precedente. Si tratta dello schema degli esoneri del boemo e di articoli di giornali delle varie smentite di Ferlaino e Zamparini, articoli circa i vari esoneri.
Il tutto per ricostruire la storicità degli eventi e che smentiscono la deposizione dell’allenatore più bravo d’Europa.
Casoria: «Pubblico ministero su questi documenti?»
Narducci: «C’è opposizione signor presidente». E te pareva!
Dopo un botta e risposta tra accusa e difesa Moggi il Presidente sentite le altre parti (neanche il Catalanotti si oppone…), che si rimettono al Tribunale, ammette la documentazione.

Restiamo in attesa della prossima udienza, speranzosi che il pm Narducci esamini “un congruo numero di testi” sì da non dare spazio ai dubbi che cominciano a sorgerci: ché la lentezza nella escussione dei testimoni sia da qualcuno preordinata ad una dilatazione dei tempi del processo tale da portare alla prescrizione?
La prescrizione è un esito che noi non ci auguriamo, ci risulta che neanche l’imputato principe la desideri.
Allo stesso tempo il pm dovrebbe deporre i suoi furori dialettici, con i suoi atteggiamenti dà la “sensazione” di perseguire l’ufficio di procura come un fatto personale. E noi sappiamo che non è così. Vero Dottor Narducci?

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