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Editoriale di A. AMODIO del 06/02/2007 09:40:05
LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE !?

 

Come volevasi dimostrare! “The show must go on”: lo spettacolo deve continuare !? Non si è fatto in tempo a fare i funerali del povero agente Raciti, che già si pensa a ricominciare. Alla faccia della coerenza!
Lo stesso Pancalli che aveva detto “non si ricomincia finché non ci sono provvedimenti seri” oggi vira ed afferma: “Ci sono i presupposti per far riprendere a giocare anche questo weekend”.
Ma con quali soluzioni? Personalmente non credo che gli stadi chiusi o la non vendita dei pacchetti di biglietti agli ospiti (negli stadi a norma) risolva il problema. Ce bisogno d’altro. Magari di stadi societari e di soluzioni diverse per l’ordine pubblico. Ma non di stadi vuoti.
E poi negli stadi (come Torino e gli altri pochi a norma) cosa ne faranno del settore ospiti? Chi acquisterà il biglietto per se, dove andrà a finire se non nel settore ospiti? Oppure mettiamo i tifosi vicini col rischio che qualcosa può sempre accadere! Domande che meriterebbero delle risposte.
E, invece, siamo a qui a commentare una ripresa del campionato, dovuta soltanto ad interessi economici.
Perché il “sistema” come lo ha definito Matarrese, se da una parte “ha previsto anche i morti”, dall’altra “non può permettersi di perdere altri soldi”.
Questo signore – di recente – si sta lasciando andare ad esternazioni molto piccanti, come quella “senza i soldi di Inter e Milan il calcio non si fa”. Ed allora credo che le reazioni del CONI e del Governo siano soltanto di facciata, perché effettivamente “i troppi interessi economici” hanno fatto sì che “tutto potesse rimettersi in moto”.
La frase: “Decidiamo subito dopo i funerali dell’agente ucciso” era per far capire “abbiamo già deciso”.
Ed allora io vado controcorrente. E penso che le decisione di ricominciare sia dovuta alle solite pressioni. Martedì 20 e mercoledì 21 febbraio ricomincia la Champion’s League: pensate veramente che chi è interessato a questa competizione non si sia fatto sentire? Credo che lo abbiano fatto, ed anche in termini minacciosi. E c’è un altro aspetto. In un primo momento si era detto: “Ricominciamo da dove si era sospeso”. Ora, invece, sembra che la giornata del 3-4 febbraio (Inter-Roma compreso) debba essere recuperata in primavera!
Perché. Due i motivi. Giocarla adesso significherebbe disputarla in un San Siro deserto poiché lo stadio milanese non è a norma. Ed anche perché qualcosa ha a che fare con le scommesse Snai sulle quali c’è una polemica in atto. La fonte del Ministero dell'Interno, intanto, parla di sette stadi a norma: “Olimpico, Roma; Olimpico, Torino; Artemio Franchi, Siena; Ennio Tardini, Parma; La Favorita, Palermo; Renato Dall'Ara, Bologna; San Nicola, Bari”. E allora immaginate la partita clou di questo campionato falsato senza pubblico! Una farsa nella farsa! Nel frattempo, San Siro avrà l’opportunità di adeguarsi alle norme, in modo tale da presentarsi in regola per la gare europee. Perché se gli stadi non sono a norma, non possono esserlo solo per il campionato italiano. E se il calcio stava fermo ancora le squadre italiane avrebbero dovuto rinunciare all’Europa. E questo andava nella stessa direzione di bloccare il Torneo giovanile di Viareggio, dove in un primo momento si era deciso di sospendere le squadre italiane, Juventus compresa, e far giocare solo quelle straniere.
Noi, invece – se tanto mi da tanto – dovremo ricominciare da Vicenza (lunedì 12) in uno stadio Menti deserto: quasi un’altra punizione. Recuperando, in seguito, la gara col Rimini che dovevamo giocare nel nostro stadio, uno dei pochi a norma insieme a Bari e Bologna in Serie B. E allora pensate, gran parte di questo girone di ritorno fuori casa (Bari escluso, alla penultima di ritorno) dovremo giocarlo a porte chiuse! Un'altra perdita economica per le società di B, che quando arrivava la Juventus facevano cassetta e soprattutto arrivava per la felicità delle tifoserie, specie quelle di provincia. Se guardiamo agli episodi di violenza, infatti, mai – sarà un caso – la Juventus è stata coinvolta in simili nefandezze. Resta una riflessione da fare. Si riparte – a mo desto modo di vedere le cose – tanto per non dire che questa stagione era meglio non disputarla e per non far capire che tanti sono stati gli errori. Ma noi – specie noi di Giù le Mani dalla Juve – lo abbiamo capito e speriamo ancora una volta di ottenere i risultati sperati per dare veramente una sterzata a questo calcio abominevole e pieno soltanto di interessi personali.
 
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