Si è tenuta in mattinata l’udienza dinnanzi al TAR Lazio sul ricorso depositato dalla Juventus in merito alla disparità di trattamento della FIGC. La società bianconera si duole del doppiopesismo della federazione, a cui sono ascritti i doveri di controllo ed accertamento, che da una parte ha giudicato e punito in poche settimane la squadra più blasonata d’Italia, mentre dall’altra, pur conoscendo perfettamente quanto venuto a galla dal processo penale di Napoli ( in qualità di parte civile), ha atteso che decadessero i termini legali dichiarando la prescrizione della società Internazionale. Quest’ultima, è bene ricordarlo, si è giovata di uno scudetto “di cartone” .
La federazione dal canto suo si è difesa assumendo che la Juve non poteva più difendersi perché nel 2006, innanzi al TAR Lazio, aveva rinunciato al ricorso avverso la sanzione inflitta dalla FIGC di retrocessione alla serie B.
Giùlemanidallajuve, in qualità di interveniente in adiuvandum, ha insistito nell’accoglimento del ricorso della società bianconera, rappresentando che, rispetto alla rinuncia del 2006 non vi è formazione di giudicato. Nel 2006 si discuteva infatti della sanzione in B della Juve mentre nel processo in esame della disparità di trattamento tra Juve ed Inter.
In più Giùlemanidallajuve rappresentava, con riguardo alla prescrizione nerazzurra, che era illegittima perché, al momento della decisione 2011 vigeva un altro regime di prescrizione pari ad 8 anni. E come tale l’Inter era perseguibile. Tanto più che in materia vige il principio
tempus regit actum: ossia vale la legge al momento della decisione. Inoltre, è bene ricordarlo, era stata la nostra Associazione, a più riprese, a sollecitare e diffidare la FIGC affinché non si arrivasse alla prescrizione.
I giudici hanno trattenuto in decisione il ricorso, sentenza attesa dopo l’estate.
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