Se per i tifosi dei Red Devils l'evento è il Pogback per quelli bianconeri è il Pogbye. Il "Lungo addio" alla fine si è consumato; uno dei più lunghi addii della storia del calcio, preannunciato praticamente dalla metà della scorsa stagione. Un addio prevedibile e previsto, perché, come scrive il grande e saggio Mario Rocca, Paul Labile Pogba, talento cristallino, fuoriclasse assoluto in fieri, sbarcò a Torino nell'estate 2012 da Manchester, marchiato del "peccato originale" della plusvalenza futura e supposta e della commissione sulla rivendita futura e supposta da corrispondere al suo agente Mino Raiola dell'ordine del 20%, quando normalmente le commissioni si attestano sul 3, 4% al massimo.
Al tempo il fatto che una giovane promessa del ricchissimo United si svincolasse a parametro "quasi" zero per accasarsi alla "povera" Juve appena risorta dalle cenerei del quinquennio ridanciano post Farsopoli fece gridare al miracolo, all'incredibile, all'incomprensibile. Eppure così fu. Ma fu chiaro, anche, che Paul Labile Pogba a Torino ci sarebbe rimasto il tempo necessario per maturare, per diventare campione e per ergersi ad icona social, a uomo immagine, a personaggio globale; in due parole a "prodotto commerciale". Quindi nessuno scandalo per la sua cessione; nessun capello strappato, perché finanziariamente l'operazione è semplicemente perfetta, miracolosa: per 4 anni abbiamo goduto, nel vero senso della parola, delle prestazioni di uno dei centrocampisti più forti, più completi e più "belli" che personalmente abbia mai visto giocare in vita mia; lo pagammo un tozzo di pane, appena 1 milione di euro, e oggi lo rivendiamo alla stessa "parte venditrice" di allora a 110 volte la cifra che fu pagato.
Ci mancherà? Per me, sì. E pure tanto. Talenti del genere nascono raramente e quindi è assai complicato averli in squadra. Tecnicamente e tatticamente la sua assenza si farà sentire, esattamente come si fecero sentire lo scorso anno le partenze di Pirlo e di Vidal; ma l'anno scorso fu anche possibile parare la doppia perdita proprio grazie alla presenza dello stesso Pogba e di Marchisio ed all'acquisto di Kehdira, che quando stava bene formava coi due di cui sopra un trio di mediana di altissimo livello. Oggi, o meglio: ad oggi, a poco meno di un mese dalla fine del mercato, la situazione a centrocampo è complicata come quella della scorsa stagione, se non di più. Pogba se n'è andato; Marchisio non ci sarà almeno fino agli inizi di Novembre, con la speranza che l'operazione al crociato ce lo renda tale e quale; Kehdira si sa: ha bisogno di numerosi tagliandi da 20/30 giorni di stop a scadenza quasi bimestrale, salvo ricadute; Pjanic è un acquisto in tal senso intelligente e necessario, perché a centrocampo può fare, e sa fare, tutti i ruoli che sono, o potrebbero rimanere, scoperti, ma ad oggi, ripeto l'individuazione temporale, la nostra mediana è sicuramente la più debole da 5 anni a questa parte, da quando Conte varò lo spettacolare centrocampo a tre Vidal - Pirlo - Marchisio.
Poi ci sarebbero altre considerazioni da fare, sia tecniche che anagrafiche, visti i nomi che girano per la sostituzione del fenomeno francese, ma andremmo sinceramente fuori tema e comunque di questo parleremo più compiutamente alla fine del mercato, quando la rosa sarà completa e definita. Oggi, ad oggi, mi sento solo un pò più triste e un pò più grato.
Grato a Paul Labile Pogba di avermi fatto godere quattro anni di calcio meraviglioso.
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