Inchiesta/Intervista di S. FEDERICI del 02/12/2009 07:44:48
Calciopoli: il gigante di cartapesta. 2° parte
Calciopoli nasce essenzialmente sulla carta stampata. Lì la Farsa è cresciuta, prendendo lo spunto dalle risultanze di indagini (penali, e poi sportive); per diventare poi, in poco tempo, una massa travolgente di infamie. Il crollo ha poi travolto la razionalità, la corretta ricostruzione dei fatti, la verosimiglianza delle affermazioni. E la montagna di diffamazioni alla fine ha sommerso di disonore e vergogna la Juventus e Luciano Moggi. Gli utenti di GiùleManidallaJuve non troveranno nulla di nuovo in questo memorandum; forse solo l’ennesima, infinita conferma di come lo scandalo è stato costruito ad arte, alterando fatti, eventi, circostanze, episodi e deformando scientemente le notizie. Rileggendo questo piccolo riassunto di frasi famose e di stralci di articoli pubblicati all’epoca sull’argomento, mi è tornato in mente uno slogan che risaltava sul palcoscenico durante un concerto degli U2: “everything you know is wrong” TUTTO QUELLO CHE SAPETE E’ SBAGLIATO.
«Per me le intercettazioni sono state uno choc, le leggo, mi informo. Mi fa ridere chi dice che sapeva tutto. Le impressioni sono una cosa, le prove un'altra. Immaginavo la sudditanza nei confronti delle grandi squadre, ma una ramificazione di scorrettezze così scientifica era impossibile da concepire, figuriamoci da organizzare. Eppure ci sono riusciti. Nella ricostruzione dovrebbero avere un ruolo le persone che sono uscite dal coro in tempi non sospetti. Penso per esempio a Franco Baldini e Zeman. Loro avevano il coraggio di denunciare certe cose, altri no». CESARE PRANDELLI - Adnkronos - 18 MAGGIO 2006
«Comanda la Piovra, che manovra il calcio non attraverso la primitiva compravendita delle partite ma con sistemi più scientifici e raffinati. E non gratis, se no sarebbe da stupidi. Magari più avanti scopriremo operazioni estero su estero... . Moggi e Giraudo sono la testa. Quanto ai tentacoli, facciamo prima a dire chi non c'entra, e cioè Moratti, Berlusconi, Cellino e il sottoscritto. Gli altri sono o complici, o alleati o sparring partner. Poi ci sono tre società - Messina, Reggina e Siena - che sono i terminali ultimi della Piovra e, al tempo stesso, i pesciolini di cui essa si nutre. Infine, ma non per importanza, arbitri e giornalisti». GIUSEPPE GAZZONI FRASCARA - Corriere della Sera - 18 maggio 2006
«Questo non è calcio. Purtroppo per il calcio c'era questo sistema, spero che si cambi e che si riesca a fare il calcio in maniera diversa. Abbiamo parlato un po' del calcio attuale, dalle intercettazioni si capisce di cosa si tratta.” ZDENEK ZEMAN dopo la propria audizione presso i PM di Napoli». TGCOM – 19 MAGGIO 2006
«Non ho nessun rimpianto per essere uscito dal calcio e i fatti recentemente accaduti non mi hanno affatto sorpreso. Pensai a Zeman come successore di Mazzone, ma Lapo Elkann mi chiamò con un dirigente bianconero e mi disse di lasciare perdere». GIUSEPPE GAZZONI FRASCARA - Adnkronos - 19 MAGGIO 2006
«Basta spese folli, serve un tetto agli ingaggi e il rilancio dei vivai. Se la Juventus andasse in B, ripartiremmo dai nostri giovani. Oggi siamo in A e speriamo di rimanerci. (…) Abbiamo preso subito atto della realtà che si andava configurando e ci siamo comportati di conseguenza. (…) La famiglia sarà sempre vicina alla squadra. Risponderemo facendo da subito ciò che c'è da fare: soprattutto lavoreremo per riportare lo sport al centro di tutto: questa e' la cosa importante». JOHN ELKANN – Adnkronos – 20 MAGGIO 2006
«La vergogna è allo scoperto ed è impossibile nasconderla sotto una foglia di fico... Il senso prevalente delle proteste che ci sommergono verte su una comune paura: che il gioco più amato dagli italiani non sia più credibile, che gioie e sofferenze siano pilotate dalla regìa di un inganno... Alla umana casualità degli errori è subentrata la regolarità, la metodicità degli errori: a senso unico... A forza di Rodomonti, di Messina e di Ceccarini si alimenta la classifica della Juve, ma se ne inquina il prestigio». CANDIDO CANNAVO’ Gazzetta dello Sport - 20 MAGGIO 2006
«Moggi, secondo la relazione dei carabinieri di Roma data alla procura di Napoli, aveva una fitta rete d' amicizie che gli permetteva di venire subito a conoscenza dell' avvio di inchieste dove fosse coinvolta la Juve (come quella sui bilanci truccati e le plusvalenze), lui stesso o suo figlio Alessandro Moggi e la Gea. E magari condizionarle». FABIO BIANCHI - Gazzetta dello Sport - 20 MAGGIO 2006
«L'Adusbef e Federconsumatori chiedono l'allontanamento dell'attuale commissario tecnico della nazionale, Marcello Lippi, viste le implicazioni dello stesso con il protagonista di questo scandalo Luciano Moggi e con l'associazione di gestione dei calciatori Gea. Le due associazioni consumatori chiedono un ''Ct al di sopra di ogni sospetto». ADUSBEF e FEDERCONSUMATORI - Adnkronos – 21 MAGGIO 2006
«Moggiopoli funzionava così. Il campionato veniva controllato passo passo: dalla campagna acquisti al gol annullato all' ultimo minuto, al fuorigioco non visto al cartellino rosso dato o non dato a seconda del grado di protezione di cui godeva il giocatore coinvolto. I controllori erano, in parte, quelli che sono emersi dalle intercettazioni, Luciano Moggi su tutti. Lui tesseva, infaticabile, le fila di designatori compiacenti di arbitri compiaciuti, dispensava tramite loro favori alle squadre amiche e dispiaceri a quelle ribelli, gestiva insieme al figlio le preziose pedine del gran gioco, cioè calciatori, allenatori e in qualche caso presidenti di società, attraverso un' organizzazione, la Gea, che era molto ma molto di più di un' agenzia di procure sportive». CARLO VERDELLI Gazzetta dello Sport - 24 MAGGIO 2006
«Sul piano tecnico non c' è niente da dire su Lippi, l' errore casomai è stato a monte, nel prenderlo: all' epoca, infatti, era già un allenatore chiacchierato. Secondo me farebbe bene a dare le dimissioni: è ancora in tempo per farlo. Al suo posto, metterei Claudio Gentile». ROBERTO RENGA de Il Messaggero - Il Corriere della Sera - 26 maggio 2006
«Moggi, attraverso i designatori Bergamo e Pairetto, esercita un controllo e un condizionamento pressoché totale sulla classe arbitrale. Al punto da non curare solo gli interessi prevalenti della sua Juventus, ma offrendo anche la sua assistenza a quanti (Fiorentina e Lazio), trovandosi in difficoltà, chiedono direttamente o indirettamente il suo aiuto. Che il dettato di Moggi arrivi attraverso Bergamo e Pairetto a destinazione, cioè agli arbitri, è provato dalle intercettazioni in modo esaustivo (...)». RUGGIERO PALOMBO - Gazzetta dello Sport – 22 MAGGIO 2006
«Calciopoli è il più grande scandalo della storia del calcio mondiale». ALESSANDRO VOCALELLI “Il pallone rubato. La comunicazione prima e dopo lo scandalo” convegno organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione a Roma il 24 maggio 2006
«Camminare a testa alta é un comportamento normale nella vita. Chi si droga dice che sono drogati tutti; lo sanno anche i giudici che chi ha commesso un reato cerca di allargarlo. Poi sta ai giudici capire se é vero o no». MASSIMO MORATTI - Adnkronos – 26 MAGGIO 2006
«O ci sarà giustizia vera e ritorno a un calcio credibile, oppure il gioco del pallone diventerà come il programma di un circo e il campionato si trasformerà in una compagnia di giro, che pensa solo a spettacolo e incassi. E tutti possono fare ciò che vogliono». CANDIDO CANNAVO’ Gazzetta dello Sport - 01 GIUGNO 2006
«Non esiste il sistema Milan. C' era solo il sistema Juve e tutti gli altri erano i danneggiati». ADRIANO GALLIANI - Corriere della Sera - 03 giugno 2006
«Hanno intercettato Pairetto, che aveva rapporti esclusivi con Moggi. Nessun altro dirigente aveva gli stessi rapporti con Pairetto. E questo è un fatto. (…) La GEA, la società «dei figli di», è una cupoletta che impone alcuni allenatori e ne fa fuori altri». MARCO TRAVAGLIO articolo su Micromega citato da Corriere della Sera - 04 giugno 2006
«L' ex direttore generale della Juventus in questi giorni ha molto a cui pensare, con tre Procure alle costole, e nuove nuvole si stanno addensando sul suo orizzonte. I magistrati di Napoli potrebbero risentirlo nei prossimi giorni, ma questa volta non per parlare di pallone. Si sono infatti convinti che Moggi sia il burattinaio non solo del calcio, ma anche delle fughe di notizie di questi giorni. Ci sarebbe lui dietro alle intercettazioni sparse ai quattro venti, e lo avrebbe fatto per evitare così un arresto sul quale gli inquirenti stavano meditando». MARCO IMARISIO - Corriere della Sera - 06 giugno 2006
«La trama è chiarissima. Uno diventa arbitro e, quando viene promosso in Serie A o B sa già cosa fare: essere morbido, duttile e via via associarsi, fingere, ascoltare e rispettare il volere dei capi. Il nuovo arbitro pensa alla sua carriera e un pochino, sempre meno, anche alla sua anima. «Se ci sono i miei capi dentro, associati con Moggi, perché io devo fare lo schizzinoso?». Quanti sono gli arbitri più o meno coinvolti nello scandalo? Almeno una dozzina. E i guardalinee? Una valanga. Senza contare Bergamo, Pairetto, la segretaria Fazi... ». CANDIDO CANNAVO’ Gazzetta dello Sport 08 GIUGNO 2006
«Meani è un consulente del Milan e occupa il ruolo di addetto agli arbitri. Non è mai stato un dirigente ma ha un contratto di collaborazione dal 2001. I nostri rapporti sono occasionali, nel senso che lo incontro allo stadio ma non ho rapporti di abituale frequentazione perché lui non frequenta la sede del Milan. Mi sono interessato a un dossier che Meani mi aveva detto essergli stato consegnato dall' arbitro Paparesta, non attinente al calcio ma a carburante ecologico. Ho fatto davvero da passacarte a favore della mia segretaria invitandola a trasmetterlo alla segreteria del dottor Letta. Ricordo di aver parlato con Meani e di avergli detto di dire a Paparesta che la documentazione era stata trasmessa. Non mi sento di escludere, ma non ricordo, di aver sentito successivamente Paparesta. Non ho mai dato input a Meani per intervenire sulle designazioni ufficiali di gara». ADRIANO GALLIANI - Corriere della Sera - 08 giugno 2006
« (…) chi dovrà giudicare lo farà senz' altro senza tenere conto delle pressioni della piazza... . (…) Si è creato un muro difensivo probabilmente concordato da più parti. Nessuna sorpresa. Negli ambienti dove girano tanti soldi e altrettanti interessi, è facile imbattersi in corruzione e omertà». FRANCESCO SAVERO BORRELLI - Corriere della Sera - 10 giugno 2006
«‘Sono 10 anni che dico che Luciano Moggi più dannoso di Totò Riina'. Possibile che i nostri giornalisti non si siano accorti di niente? Se non sapevano non sono degni di questo mestiere, però da noi quando si tocca un giornalista sembra che si vada a toccare la Costituzione. Sono intoccabili». SANTO VERSACE, Presidente della Gianni Versace, ora deputato PDL (Adnkronos) 13 GIUGNO 2006
«E' normale dare lo scudetto all'Inter. Mi pare che ogniqualvolta in passato si é accertato un comportamento non lecito da parte di una squadra e questa squadra ne abbia subito le conseguenze in termini di revoca di un titolo o di una promozione o di un piazzamento rilevante in sede europea o sia stata retrocessa in categorie inferiori, si è provveduto a ripescare, promuovere o mettere al suo posto in classifica la squadra piazzatasi alle sue spalle. Se Juve e Milan saranno effettivamente colpite da una sentenza afflittiva, mi pare perciò normale che il primo posto venga assegnato all'Inter». MASSIMO MORATTI – Adnkronos - 25 GIUGNO 2006
«L'Italia ha sofferto troppo, doveva liquidare la pratica (Australia n.d.r.) molto prima. Soddisfazione per aver visto Francesco Totti risolvere la partita. Lippi, distratto forse dai problemi familiari, ha fatto una scelta sbagliata poi Totti é un generoso e ha risolto la partita. L'Italia va avanti grazie a Totti, nonostante Lippi». MAURIZIO GASPARRI di AN - Adnkronos – 26 GIUGNO 2006
«Sono d'accordo con Massimo Moratti: é uno stimolo per chi si é comportato correttamente, non ci sono precedenti che facciano testo se non quelli dei giochi olimpici e delle gare internazionali dove, se uno e' dopato viene squalificato e il secondo diventa primo. E’ la tradizione olimpica: quando emerge che un atleta ha alterato le regole del gioco, il secondo diventa primo. La riflessione di Moratti é che essendo state alterate le regole del gioco, venga appunto applicata la regola dello sport. Mi sembra una cosa di buon senso e giusta anche per i tifosi perché la loro squadra se si è comportata in modo corretto viene premiata. E' un segnale nella direzione giusta». MARCO TRONCHETTI PROVERA – Adnkronos – 26 GIUGNO 2006
«Sono quelli rimasti fuori dal giro ad aver confermato il funzionamento del sistema creato da Luciano Moggi. Sono gli arbitri e gli assistenti poi risultati non graditi ai vertici della Juventus, ma anche di Milan, Fiorentina e Lazio, ad aver raccontato come si poteva finire a dirigere gli incontri delle serie minori. I verbali depositati al termine dell' inchiesta dall' Ufficio Indagine della Figc aggiungono un nuovo tassello al quadro già delineato». FIORENZA SARZANINI - Corriere della Sera- 26 GIUGNO 2006
«Sono contento per gli Azzurri e per il bagno di folla che faranno stasera. L'Italia dopo tutto nel dramma si unisce sempre». MARCO TARDELLI – Repubblica – 11 LUGLIO
«È inaudito, è troppo. Non accettiamo la serie B con 30 punti di penalizzazione. Impugneremo la sentenza e faremo valere tutte le nostre ragioni in appello. Non sono arrabbiato. Sono proprio incazzato. E non per il Milan in serie A, ma per la Juve in B. Ce l' hanno messa in quel posto, punto e basta. Ai giocatori dico di rimboccarsi le braghette e di ripartire subito per tornare in alto. E ai tifosi predico calma e tranquillità, ma così non va bene. Siamo vittime di una grande ingiustizia». GIOVANNI COBOLLI GIGLI, Gazzetta dello Sport - 15 LUGLIO 2006
«Continuo a pensare che dovremmo stare in A, perché ho visto tante violazioni dell' articolo 1, ma nessun illecito. E non so come un accumulo di peccati veniali possa fare un peccato mortale. Dunque confidiamo che le nostre buone ragioni in appello vengano accolte. Ma mi potrei accontentare anche della B senza penalizzazioni». GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Corriere della Sera – 16 LUGLIO 2006
«Insisto sullo scudetto per un fatto di distinzione, per distinguersi dagli altri. Altrimenti sembra che tutto il campionato italiano sia coinvolto in questa cosa. Ci sono un sacco di società, squadre e presidenti non coinvolti, ed é bene farlo capire. Ma con un riconoscimento e non con un premio, perchè il premio all'onestà non ci dovrebbe essere. Diciamo quindi un riconoscimento formale che differenzi il comportamento. Berlusconi non ha reagito alla mia richiesta di scudetto”. Sul passato nel c.d.a. dell'Inter di Guido Rossi, attuale commissario straordinario della FIGC: ''E' una garanzia di onestà essere stato all'Inter. Una bella cosa per Guido Rossi». MASSIMO MORATTI - Adnkronos - 17 LUGLIO 2006
«Abbiamo letto attentamente le motivazioni della sentenza di primo grado, ci viene imputata soprattutto la violazione dell' articolo 1 e non dell' articolo 6. Ecco perché abbiamo fondati motivi per ritenere che i trenta punti di penalizzazione in serie B siano eccessivi. Non capisco perché dobbiamo andare in serie B: anche se fosse stato violato più volte l' articolo 1, non dovremmo essere spediti in una categoria inferiore». GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Gazzetta dello Sport - 22 LUGLIO 2006
«Se non reintegrata in serie A, mi aspetto almeno un forte sconto sulla penalizzazione, se non l' annullamento totale della penalità. Se la Corte Federale ritoccasse la sentenza di primo grado, lasciandoci in B ma eliminando i 30 punti di handicap, direi che è stata fatta giustizia». Avv. CESARE ZACCONE - Gazzetta dello Sport - 22 LUGLIO 2006
«E' inaudito, la B a meno 30 è troppo, tanto valeva mandarci in C. Sono arrabbiato? Sono incazzato. La Juve paga un pò troppo per tutti. Prima chiuderemo il cerchio della giustizia sportiva davanti alla camera arbitrale del Coni e se non avremo soddisfazioni andremo al Tar. Mi aspettavo una sentenza diversa e non capisco la differenza tra la Juve e le altre. Il Milan? Non guardo le altre, guardo la differenza tra la Juve e la altre, e vorrei vedere anche io la Juve in Champions League». GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Gazzetta dello Sport 26 LUGLIO 2006
«Trovo ci sia un ampio divario tra noi e gli altri nelle sentenze. Per noi era giusto rimanere in A con un campionato tolto, ma non due, e lasciarci in Champions League. Cercheremo di avere una squadra competitiva e di tornare subito in A. Moratti é una persona autorevole, se fosse disposto ad assumere il ruolo (in Lega) noi lo approveremo». GIOVANNI COBOLLI GIGLI – Adnkronos - 26 LUGLIO 2006
«Un giudice è un uomo e io credo sia giusto interpretare il diritto prefigurando le conseguenze delle proprie decisioni. I delitti li abbiamo accertati confermando l' impianto della Caf, abbiamo scelto di trasformare gli articoli 6 in articoli 1 per alleviare le pene. Il quantum, ecco. Abbiamo cercato di interpretare un sentimento collettivo. Abbiamo ascoltato la gente comune e provato a metterci sulla lunghezza d' onda». Prof. MARIO SERIO componente Corte Federale - La Repubblica - 26 luglio 2006
«Sono altri che devono vergognarsi. Noi siamo sempre scesi in campo regolarmente, lealmente. Non ci hanno regalato proprio nulla. Questo scudetto lo ha vinto l'Inter, una squadra di uomini veri. (…) Sono emozionato sul serio. Ho aperto il frigorifero, ho stappato una bottiglia di champagne e me ne sono versato un bicchiere. Tutto qui. Non c'e' il clima adatto ad una festa». Così MASSIMO MORATTI commenta il sì della FIGC allo scudetto conquistato a tavolino dalla sua squadra. (Adnkronos) 27 LUGLIO 2006 10:24
«Il campionato di serie A 2004-2005 é stato 'drogato' e una delle conseguenze è stata la retrocessione del Bologna. La mia volontà di non concedere la delega a trattare i diritti televisivi è il motivo base per cui il Bologna è stato messo nella lista nera». GIUSEPPE GAZZONI FRASCARA, all'indomani dell'assemblea generale di Lega Calcio – Adnkronos - 27 LUGLIO 2006
«Tutti si aspettavano di più. Ma non è molto importante, diciamo che é strano. Non é importante che ci sia una condanna grave o non grave. Per l'immagine è talmente grave che rimane per tutta la vita, che la condanna di per sé è un fatto secondario. (I giudici) erano tutti stati nominati da Carraro , poi va benissimo e sono tutti bravi e per cui è andata cosi. Quello che bisogna sperare è che non peggiori la situazione». MASSIMO MORATTI, a commento alla sentenza della Corte Federale – Adnkronos – 27 LUGLIO 2006
«Alla Camera di Conciliazione del Coni faremo valere le nostre ragioni, riteniamo che non ci sia nessuna differenza tra noi e le altre squadre condannate ma non retrocesse. Vogliamo la A con penalizzazione, va bene anche -15». GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Gazzetta dello Sport - 05 AGOSTO 2006
«Matarrese può essere l'uomo della rinascita. Ma le grandi non hanno mai mangiato le piccole. Se da persona intelligente con esperienza, e io sono convinto che sia così, capirà quanto sono cambiate le cose e quanto potrebbe essere assolutamente pericoloso tornare indietro anche nelle abitudini o nei comportamenti potrebbe essere l'uomo della rinascita». MASSIMO MORATTI - Adnkronos - 09 AGOSTO 2006
«Noi abbiamo il dovere di salvaguardare l' onore della squadra, dei giocatori, di 12 milioni di tifosi, nonché il patrimonio della società. E la lettura delle motivazioni della seconda sentenza, quella della Corte federale, ha rafforzato la nostra convinzione di essere nel giusto quando chiediamo un trattamento uguale a quello delle altre società, che sono state riammesse in serie A». GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Gazzetta dello Sport - 21 AGOSTO 2006
«Vado a Roma, oltre che per assistere alla compilazione dei calendari, per aprire un canale diretto di dialogo con le istituzioni sportive». GIOVANNI COBOLLI GIGLI Gazzetta dello Sport - 30 AGOSTO 2006
«Il Cda juventino ha preso atto dei significativi segnali di disponibilità mostrati dalle istituzioni sportive nelle ultime ore, constatando che questa apertura costituisce un netto cambiamento rispetto al termine della conciliazione. E' stata una decisione meditata e presa all'unanimità. Sono convinto che questa scelta farà il bene della Juve e non solo. Da oggi ci concentreremo solo sulla gestione sportiva». GIOVANNI COBOLLI GIGLI - Repubblica - 31 AGOSTO 2006
«La vita ci insegna che nei momenti di estrema difficoltà si liberano nell' uomo risorse insospettabili. Il collegamento è un po’ stravagante, ma a questo "potenziale nascosto" ho pensato dinanzi alla fiera conclusione dello scandalo del calcio. Nessuno poteva immaginare che nel mondo bacato del pallone ci fosse tanta forza autonoma, capace di demolire dall' interno un apparato decennale che sembrava di pietra lavica, di liquidare un micidiale potere occulto e di mandare in Serie B per la prima volta la Santa Rita del nostro calcio, l' intoccabile Juve, con due scudetti in meno e con due stagioni senza Europa: una fetta di storia cancellata». CANDIDO CANNAVO’ Gazzetta dello Sport - 02 SETTEMBRE 2006
«Quanto è successo ieri in Rai con il fiume in piena di esternazioni di Moggi è un fatto intollerabile. Non è più possibile che persone indagate, imputate, condannate, possano usare la tv pubblica come un piedistallo dal quale, senza alcun contraddittorio, lanciare i propri proclami. Speriamo che si accertino ragioni e responsabilità di una scelta che appare assolutamente incomprensibile e ingiustificabile». MASSIMO DONADI, già capogruppo di Italia dei Valori alla Camera. - Adnkronos - 11 SETTEMBRE 2006
«Lo scandalo che ha coinvolto il calcio é una vicenda che torno a definire di particolare gravità, e che proprio in questi giorni sta avendo i definitivi verdetti da parte della giustizia sportiva. Non é certo questo il momento di fare commenti, ma la sensazione che avverto é che si stia facendo tutto con grande serietà e senso di responsabilità, nel rispetto delle regole e della autonomia della giustizia sportiva». GIANNI PETRUCCI alla Commissione Parlamentare della Camera per l'indagine conoscitiva sul calcio professionistico. – Adnkronos – 14 SETTEMBRE 2006
«Qualcuno forse non ha capito la situazione in cui ci siamo trovati . Abbiamo dovuto leggere in 5 giorni un dossier di 7.500 pagine, con una serie di atti contro due dirigenti (Moggi e Giraudo, ndr) che rappresentavano la società. Invito tutti a leggere queste pagine, soprattutto le persone che santificano Moggi e Giraudo. Vi faccio presente che questi atti parlavano di cose irrispettose per quanto riguarda le regole del calcio e soprattutto parlavano di 4 episodi di illecito sportivo riguardanti 4 gare. Quindi la situazione era a dir poco drammatica e, siccome il comportamento dei dirigenti ricade inevitabilmente sulla società, non c'era molto da fare. Noi avevamo addirittura due dirigenti colpevoli e quindi che cosa dovevamo fare secondo voi? O difendevamo i dirigenti oppure prendevamo le distanze da loro per cercare di far sopravvivere la Juve. Noi volevamo una giustizia equa, però, ve lo ripeto i dati di fatto nei nostri confronti erano drammatici. Erano da serie C. Ci siamo permessi di chiedere una B senza penalizzazione perché con i dati di fatto che avevamo sarebbe andata bene». Avv. CESARE ZACCONE 26 ottobre 2006 – Assemblea azionisti Juventus